L’appendicite è uno stato infiammatorio di tipo intestinale che colpisce un piccolo diverticolo, chiamato appunto appendice. Questo diverticolo parte dal tratto iniziale dell’intestino crasso e si prolunga per circa dieci centimetri fino a raggiungere un diametro di appena 6 millimetri. Apparentemente si tratta di un esile, quanto inutile prolungamento intestinale. Tuttavia la sua infiammazione, specie negli stati acuti, può rappresentare un serio rischio per la salute anche in età adulta.
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Anche se si tratta di una malattia molto più comune nei bambini e nei ragazzi prima della pubertà, l’appendicite può colpire chiunque. Si tratta di una patologia molto diffusa nei paesi occidentali, molto probabilmente a causa di un regime alimentare squilibrato e di uno stile di vita piuttosto sedentario.
Si stima che ogni anno l’infiammazione acuta dell’appendice si manifesti sullo 0,2% della popolazione dei paesi industrializzati.
Saper riconoscere i sintomi iniziali dell’appendicite può essere di grande importanza nella cura della malattia prima che diventi acuta. Tuttavia, in un numero elevato di casi, questo processo infiammatorio si manifesta in maniera repentina, tanto che molti pazienti vengono operati con carattere d’urgenza.
I sintomi dell’appendicite generalmente sono:
Nell’arco delle 12-24 ore successive alla comparsa di questa sintomatologia il dolore di solito diventa acuto e si sposta verso la zona bassa e destra dell’addome. Il punto esatto in cui si concentra è proprio nella fossa iliaca destra, tra l’ombelico e l’anca.
In genere, la causa principale dell’infiammazione è un’ostruzione interna che provoca ristagni di muco e quindi infezioni all’interno del tratto intestinale interessato.
Un’altra possibile causa dell’appendicite è anche l’ipertrofia dei follicoli linfatici. In questo caso, però le cause scatenanti reali sono altre e riguardano infezioni locali o generali di tutt’altra natura. L’infiammazione del diverticolo intestinale, quindi, è solo una risposta a questo stato.
Le cause che ricadono in questa seconda casista riguardano sono:
Se non regredisce spontaneamente, l’infiammazione può estenderci alle zone adiacenti e perforare il tratto appendicolare in cui è sorta. Il dolore aumenta e l’insofferenza del malato è tale da richiedere l’intervento immediato di uno specialista.
Quando l’infiammazione si acutizza, il primo sintomo che si manifesta è un dolore improvviso, ma vago, nella zona adiacente lo sterno, più o meno attorno l’ombelico. Nell’arco di alcune ore, però, il dolore aumenta di intensità e si sposta nella parte addominale in basso a destra.
Segno classico dell’appendicite acuta è un dolore diffuso lungo la gamba destra e la comparsa di febbre fino a 38°.
La peritonite è la forma più grave di appendicite. È una complicanza ulteriore della malattia, che deve essere curata tempestivamente per non compromettere la vita stessa del soggetto. In caso di peritonite, il dolore è insopportabile e si tende ad assumere una posizione fetale che risulta d’aiuto per mitigare le contrazioni dolorose.
La diagnosi dell’appendicite è piuttosto semplice. Si esegue un test meccanico che consiste nella palpazione addominale del paziente a cui è seguita un’ecografia addominale.
Un esame del sangue può rappresentare un ulteriore parametro di valutazione, poichè con l’infiammazione i globuli bianchi tendono ad aumentare significativamente.
Nelle forme meno gravi, l’infiammazione dell’appendice può essere tenuta sotto controllo con terapie farmacologiche a base di antibiotici e antidolorifici. Lo specialista, in genere, prescrive anche una dieta apposita per prevenire l’acutizzarsi della malattia. Molto spesso, infatti, l’organismo è in grado di combattere l’infiammazione in maniera spontanea.
Quando l’appendicite è acuta o si è davanti ad una peritonite, l’unica soluzione è l‘intervento chirurgico (appendicectomia). L’asportazione del diverticolo infiammato o perforato, infatti, risolve totalmente e senza ulteriori complicanze la malattia. Dopo l’operazione, il soggetto è in grado di tornare ad una vita normale nell’arco di qualche giorno.
Spesso di parla di appendicite cronica quando l’infiammazione colpisce in maniera intermittente la regione appendicolare senza regredire mai in uno stato acuto più serio. In queste eventualità, quindi, gli episodi diventano recidivi, ma si risolvono quasi sempre spontaneamente.
A lungo andare, però, è bene accertare le cause di queste manifestazioni infiammatorie e concordare con lo specialista di riferimento una terapia o, eventualmente, l’asportazione dell’organo in modo da evitare complicanze o perforazioni improvvise.
Una dieta ricca di fibre e una regolare attività sportiva sono fondamentali per ridurre il rischio di appendicite. La sedentarietà che si osserva tra la popolazione occidentale, abbinata a regimi alimentari discutibili e squilibrati sono moltiplicatori di rischio spesso sottovalutati.
Occorre, al contrario, aumentare la quota di cibi che favoriscono la motilità intestinale, bere molta acqua e sostenere la flora batterica intestinale con uno stile di vita sano e attivo.
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