Asfalto magnetico ed autostrade elettriche: ricaricare l’auto elettrica in modalità wireless?
Permettere alle auto elettriche di ricaricarsi, via wireless, mentre viaggiano su tracciati dí asfalto magnetici. Non è pura follia, ma un programma di sviluppo concreto, denominato CARS e promosso dall’Università americana di Stanford. Qui i ricercatori hanno sviluppato un sistema di ricarica, basato sui campi magnetici, capace di trasmettere senza fili grandi quantità di corrente tra due bobine di metallo poste a una certa distanza.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Applied Physics Letters, parte da una scoperta fatta qualche anno fa dal Massachusetts Institute of Technology, tradotta a sua volta nella startup WiTricity.
La ricarica wireless è già in funzione in alcune stazioni sperimentali per veicoli elettrici, dove viene usata per fare il pieno di batteria senza bisogno di fili o prese di corrente. Il principio di funzionamento è il seguente: i campi magnetici di due dispositivi sintonizzati sulle stesse frequenze naturali possono “accoppiarsi” in un solo campo magnetico continuo (un fenomeno noto come “accoppiamento di risonanza magnetica“).
Alle potenzialità di WiTricity si sono subito interessati alcuni costruttori di automobili, come Toyota e Mitsubishi. Mentre però a Boston i ricercatori si sono concentrati su un sistema di ricarica wireless stazionario, i cervelloni californini hanno orientato lo sviluppo in direzione delle applicazioni in movimento.
Le potenzialità emerse a Stanford potrebbero rivelarsi rivoluzionarie per il settore dell’auto elettrica. Il gruppo diretto da Shanuhi Fan è infatti riuscito a trovare il modo di trasmettere 10 chilowatt di energia elettrica lungo una distanza di quasi due metri, riducendo al minimo le perdite.
Secondo i fisici, questa tecnologia potrebbe un giorno essere utilizzata per creare un’autostrada elettrica dotata di canali wireless: una strada su cui i veicoli possano ricaricarsi anche in movimento e continuare a funzionare, virtualmente, all’infinito.
Ma come, in termini pratici? Incorporando nell’asfalto una serie di spirali piegate a formare un angolo di 90 gradi, e in un secondo momento connesse alla rete elettrica. Anche le auto dovrebbero essere equipaggiate delle stesse spirali, che potrebbero essere attaccate al telaio cosÏ da creare un campo magnetico con l’autostrada stessa.
Per ora ci si è limitati alle simulazioni computerizzate, e nonostante le positive sensazioni, prima di immaginare di viaggiare su un’autostrada elettrica sarà necessario aspettare ulteriori verifiche. Bisognerà infatti assicurarsi che la tecnologia non abbia ripercussioni sulle persone e sui sistemi elettrici, un fatto già assodato per la tecnologia brevettata dal MIT.
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Riguardo alle possibili applicazioni, gli ingegneri sono già pronti a guardare anche più in là. La scoperta potrebbe avere un ruolo importante anche nel settore dei veicoli autonomi.
I campi magnetici creati dalla ricarica wireless, infatti, potrebbero essere sfruttati per controllare lo sterzo e fare in modo che i veicoli rimangano sempre nella giusta corsia. La nuova tecnologia rappresenterebbe un ottimo ausilio alla navigazione GPS per progetti come le Driveless Car di Google.
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C’è poi chi addirittura immagina strade e marciapiedi capaci di generare elettricità proprio attraverso i campi magnetici oscillanti. Queste superfici, infatti, potrebbero essere usate per alimentare anche mezzi di locomozione come biciclette, scooter, sedie a rotelle e altri dispositivi per la mobilità personale. Per farlo, bisognerà riconsiderare la composizione delle superfici su cui ci muoviamo, a cominciare dalle strade e non sarà banale…ma come in tutte le rivoluzioni industriali ricordiamoci che 100 anni fa le strade NON erano asfaltate in tutta Europa, quindi volere è potere!