L’Aster è una pianta a portamento cespuglioso utilizzata spesso per abbellire i giardini. Viene molto apprezzata per la sua rigogliosa fioritura che, in alcune specie, compare anche al termine dell’estate, portando una ventata di colore a settembre inoltrato. Conosciamone le varietà e come prendercene cura.
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Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, l’Aster è praticamente diffusa un po’ ovunque e se ne contano diverse centinaia di specie. In questo grande gruppo ritroviamo dunque piante perenni, decidue e del tipo erbaceo.
Ogni specie si presenta con caratteristiche molto differenti, che andremo a conoscere tra poco. Negli anni si sono aggiunti tanti ibridi, data la loro estrema capacità di adattarsi all’ambiente e regalare belle fioriture.
Il termine Aster è greco e significa “fiore a stella“. Difatti ricorda, con la disposizione dei petali, la forma di una stella ma sono simili anche alla margherita.
Stiamo parlando di una pianta rustica, che riesce a sopportare bene anche le temperature basse. Pensate che tollera anche fino a -20 gradi. Di norma la troviamo nelle zone a clima temperato, dall’Europa all’America e in Asia.
Tra le varietà più conosciute di aster possiamo citare:
Vediamo di capire ora quali sono le esigenze colturali di questa pianta e come curarla per ottenere buoni risultati. Di norma non richiede accortezze particolari, essendo appunto rustica.
L’aster richiede un tipo di terreno leggero, fresco e ben drenato. Il pH dovrebbe essere neutro o leggermente alcalino, del tipo sassoso. Non tollera i ristagni d’acqua.
Scegliete un luogo soleggiato, anche se in alcuni casi, nelle zone più calde, può vivere anche a mezz’ombra.
Quando si mette a dimora la piantina, bisogna aggiungere del letame maturo o un’altra sostanza organica. Se la specie si espande molto in altezza, è meglio prevedere l’inserimento di un tutore.
A primavera e in estate bisogna annaffiare con regolarità le piante. Il terriccio deve restare sempre umido per consentire una crescita adeguata. Questo vale sopratutto per le specie coltivate in vaso. In natura sopravvivono bene con le piogge.
La concimazione va fatta a primavera e in estate, ogni 20 giorni circa. Questo assicurerà una ricca fioritura.
Prima che le temperature si abbassino, bisogna recidere le piante a pochi centimetri da terra. Generalmente per la scelta del periodo ci si regola non appena termina la fioritura. Il terreno andrà protetto con la pacciamatura.
Bisogna eliminare sempre le parti danneggiate e i fiori oramai appassiti.
Se intendete riprodurre la pianta, soprattutto con i settembrini bisogna procedere ogni 3 anni per evitare che avvizziscano. Si procede sempre nella fase del riposo vegetativo, quindi prima dell’inverno, oppure in primavera, ma sempre prima della ripresa.
Si dividono i cespi e si tolgono le parti più interne e legnose. Vanno messe a dimora solo le parti più vigorose che generalmente troviamo nella parte più esterna.
In alternativa si può ricorrere alla riproduzione del seme in cassetta, nel periodo primaverile.
Purtroppo l’aster è soggetta all’attacco di alcuni parassiti e funghi. I settembrini spesso sono colpiti dall’oidio. Si riconosce per la comparsa di macchie bianche e farinose.
Come già detto, i ristagni di acqua favoriscono la comparsa di funghi e dunque portano al marciume della pianta.
Altri temibili nemici sono il ragnetto rosso insieme alle lumache e ad alcuni bruchi chiamati agrotidi.
In base al linguaggio dei fiori, la pianta di aster simboleggia l’amore duraturo ed eterno, quindi un ottimo pensiero per chi vuole comunicare i propri sentimenti.
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