Auto ad energia vulcanica presto in Islanda
L’Islanda è un piccolo stato ma da alcuni anni fa parlare molto di sé, per un certo impulso del turismo straniero ma soprattutto per le riforme istituzionali decise dal popolo per risollevarsi dalla crisi economica e per ridurre il peso delle lobby finanziarie. La sua ricchezza principale è la pesca ma anche un paesaggio quasi disabitato, dove il ghiaccio incontra il fuoco di una terra molto giovane dal punto di vista geologico.

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A pochi passi dal circolo polare artico, l’isola è coperta di geyser e vulcani che creano un’atmosfera affascinante e in più permettono agli islandesi di scaldarsi.
L’energia geotermica è impiegata sull’isola da decenni per generare elettricità e acqua calda per le abitazioni. L’azienda islandese Carbon Recycling International è andata però oltre, sviluppando un progetto per utilizzare la CO2 emessa da una centrale elettrica che sfrutta l’energia di un vulcano. L’idea è quella di trasformare le emissioni della centrale geotermica in un combustibile chiamato “vulcanolo“, in pratica del metanolo.
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Il vantaggio rispetto a qualsiasi altra centrale elettrica del mondo è che in questo caso la CO2 è più concentrata e non mescolata con sostanze chimiche costose da separare. Il vulcanolo è adatto sia per le automobili che per prodotti come le vernici, non emette monossido di carbonio o sostanze cancerogene, può essere utilizzato da vetture elettriche e si presenta come un combustibile adatto per la transizione dal petrolio alle batterie.
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L’impianto di trasformazione è già al lavoro e la compagnia si aspetta che cresca nei prossimi 2-3 anni. La speranza è che questa tecnologia renda possibile trasformare le emissioni da CO2 in metanolo, che spesso viene prodotto in maniera poco sostenibile, ovunque, anche laddove non esistono vulcani.