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Auto elettriche: in Inghilterra la ricarica sarà in autostrada

Uno dei problemi apparentemente insormontabili per le auto elettriche è quello della percorrenza di lunghi tragitti non serviti da colonnine di ricarica: vediamo come si pensa di risolvere in Gran Bretagna.

Uno dei maggiori freni allo sviluppo del mercato delle auto elettriche è la mancanza di punti di ricarica pubblici in città, ma soprattutto lungo le strade a lunga percorrenza. Un problema che potrebbe essere presto superato, almeno in Inghilterra, dove ha preso il via una sperimentazione che promette di cambiare il mercato dell’automobile green, lasciandosi alle spalle i tradizionali gap di autonomia.

Auto elettriche: in Inghilterra la ricarica sarà in autostrada

Nel Regno Unito si sta infatti cercando di sviluppare un sistema simile al Wi-fi, in grado di ricaricare le batterie delle auto elettriche. In che modo? Prendendo ispirazione dai caricatori wireless per cellulari: lungo l’asse viario si inserirà un trasmettitore elettromagnetico che induce tensione in un ricevitore integrato nella parte inferiore della macchina. La tensione potrà quindi essere utilizzata per caricare la batteria.

Le autostrade inglesi hanno già investito 200mila sterline per verificare le potenzialità di quello che può essere definito un “sistema di ricarica dinamica sotto la superficie stradale“. Un’idea che ha trovato un avamposto in Corea del Sud, dove esiste già un tratto di strada lungo 12,5 km in grado di caricare speciali bus elettrici con ricarica ad induzione.

Il prototipo inglese è allo studio dal 2013 e si concluderà entro la fine di quest’anno, quando inizieranno le prime prove fuori dai laboratori. Gli automobilisti potranno poi dire addio al rischio di restare appiedati nel mezzo della guida e all’ansia di dover pianificare i propri viaggi in base alla presenza lungo il tragitto di punti di ricarica elettrica.

Lo studio di fattibilità è quasi pronto e ora si fa largo la necessità di coinvolgere aziende private tramite bandi di gara per continuare le prove off-road, non su strade pubbliche ma messe a disposizione da privati.

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Delle vere e proprie autostrade elettriche risolveranno il problema delle lunghe percorrenze?

Gli esperimenti dureranno 18 mesi prima di decidere se sarà possibile allargare davvero la rete alle autostrade. Al di là della fattibilità, l’impegno del Governo britannico è un bel messaggio di sostenibilità fattiva alla mobilità ecologica e potrebbe essere un tassello fondamentale nel cerchio dell’imprenditoria del settore elettrico. Sempre più case automobilistiche stanno investendo su modelli ibridi o totalmente elettrici, si pensi al leader mondiale Tesla, ma anche a Toyota – che ora punta sull’idrogeno – e BMW che hanno fatto della nuova tecnologia green un nuovo settore di sviluppo.

FOCUS: Asfalto magnetico per ricaricare le auto elettriche in modalità wireless

E in Italia che succede? In Lombardia una lodevole iniziativa è quella di Class Onlus, che raduna i possessori di auto elettriche. Con il furgone Sov-Help l’associazione è in grado di correre in soccorso di auto rimaste senza energia e di ricaricarle sul posto. Un “SOS” utilissimo nei luoghi dove ancora non è presente una grande distribuzione di colonnine.

E per sognare, perché non rivolgere gli occhi al cielo? Solar Impulse 2 è l’aereo alimentato a energia pulita che viaggia grazie alle oltre 17mila celle installate sulle sue ali. Il veivolo dei record ha fatto il giro del mondo, compiendo un viaggio di 35mila km.

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Eccovi le nostre guide di dettaglio.

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