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Autostrada per auto a idrogeno: da Monaco a Modena

Varato il primo progetto della prima autostrada per auto a idrogeno, un corridoio che porta dalla Germania all’Italia con stazioni di rifornimento ogni 100 km.

Viaggiare da Monaco di Baviera a Modena su di un’autostrada per auto a idrogeno potrebbe diventare realtà entro il 2016. In quell’anno dovrebbe esser completata l’Hydrogen Highway, un “corridoio verde” lungo i 650 Km dell’A22, dotato di ben sette stazioni di rifornimento, poste a 100 Km di distanza l’una dall’altra.

Autostrada per auto a idrogeno: da Monaco a Modena

Un tragitto ecologico e a zero emissioni, che potrebbe sancire l’affermazione sul mercato automobilistico di questo carburante pulito, deciso a sfidare benzina, diesel, metano e Gpl. Pare scommetterci anche l’Unione europea, come dimostrato dai consistenti investimenti nel settore delle tecnologie dell’idrogeno da parte del suo Paese leader, la Germania, e dalle rosee previsioni che entro il 2030 indicano in ben 16 milioni i veicoli a tale trazione che circoleranno in tutto il Vecchio Continente.

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In Italia sono previste 4 stazioni di rifornimento per questa Hydrogen Highway, rispettivamente a Carpi (Mo), Verona, Trento e Bolzano. Nel giugno 2014, proprio nella città altoatesina, è stato inaugurato il primo impianto grazie alla partnership tra Autostrada del Brennero Spa e Istituto per innovazioni tecnologiche Bolzano Scarl (costo di 9,6 milioni di euro).

Situata in uno degli snodi di traffico più importante a livello provinciale e in una posizione strategica – ossia nei pressi dell’uscita Bolzano sud dell’autostrada del Brennero A22  –   questa stazione per la produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno è stata concepita come una  “tecnologia da toccare”, svolgendo anche le funzioni di impianto dimostrativo, aperto al pubblico attraverso visite guidate. All’interno delle aule di formazione e della sala conferenza si tengono infatti anche dibattiti ed eventi formativi sul tema dell’idrogeno, con la divulgazione di risultati scientifici.

Il sistema può produrre 180 Nm3 d’idrogeno all’ora (1 Nm3 di H2 può sostituire rispettivamente circa 0,35 e 0,3 litri di benzina e di diesel) e, in attesa di ulteriori sviluppi, è già capace di rifornire fino a 800 automobili a celle a combustibile (con un percorso medio giornaliero di 40 Km) e fino a 20 autobus con le stesse caratteristiche (percorrenza garantita di 180 Km). Prestazioni che consentono risultati straordinari in termini di sostenibilità ambientale, poiché evitano fino a c.a. 1.200.000 Kg di emissioni nocive di CO2 e sostituiscono in un anno ben 525mila litri di benzina e 440mila di diesel.

L’idrogeno è ricavato da fonti rinnovabili mediante un processo di elettrolisi e successivamente purificato, compresso e temporaneamente stoccato, allo stato gassoso, in serbatoi sotto pressione. L’edificio di stoccaggio può esser facilmente raggiunto dagli autoarticolati per il trasporto dell’idrogeno e può contenere due giorni di produzione (dagli 8.000 agli 11.000 Nm3). Per rendere il più possibile rapido ed efficiente il processo di distribuzione, il distributore per autobus e autovetture a idrogeno è stato situato nel parcheggio accanto all’impianto di produzione. La connessione con altre pompe singole nelle vicinanze avviene tramite collegamento diretto ai serbatoi di stoccaggio.

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Grazie al progetto H2 Sudtirolo, l’Alto Adige conferma il suo ruolo d’avanguardia nel settore delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile, perseguendo l’obiettivo di trovare alternative valide ai carburanti fossili tanto inquinanti, costosi e nocivi. La Regione, d’altronde, può sfruttare le sue enormi potenzialità nel campo delle rinnovabili, disponendo di notevoli risorse idriche che alimentano ben 800 centrali idroelettriche, le quali producono un surplus di energia.

H2 Sudtirolo scommette sull’idrogeno come carburante del futuro nell’era post-petrolifera e mira alla graduale sostituzione dei combustibili fossili, per migliorare la qualità della vita della popolazione residente e le possibilità turistiche dell’area. Ampliando l’orizzonte, in un mondo segnato dal crescente fabbisogno energetico, dai rischi dei cambiamenti climatici e dai costanti aumenti del costo dell’energia, la ricerca della piena autosufficienza in questo settore di grande importanza strategica costituisce la vera molla che anima ogni iniziativa nel campo delle rinnovabili.

Grazie agli impianti di H2 Sudtirolo verranno create possibilità ed infrastrutture per progetti e cooperazioni di ricerca nel settore della tecnologia dell’idrogeno, che chiameranno in causa enti di ricerca e sviluppo. La diffusione delle auto a idrogeno, inoltre, potrebbe dar vita a filiere di piccoli operatori specializzati, aprendo nuove prospettive occupazionali.

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La Provincia di Bolzano punta a realizzare 24 stazioni di rifornimento entro il 2020 (una ogni 20 Km), mentre l’Alto Adige ha già dichiarato obiettivi particolarmente ambiziosi: la mobilità a zero emissioni e l’autosufficienza energetica entro il 2050. Nell’ambito dell’autostradaper auto a idrogeno, invece, l’anno prossimo dovrebbe esser inaugurata la stazione di Trento, a cui seguiranno quelle di Rosenheim, Verona e Carpi. A progetto compiuto, lungo il percorso Monaco-Modena le auto a idrogeno avranno a disposizione in ogni stazione un’autonomia di circa 600 Km.

La guerra ai combustibili fossili è appena all’inizio. Se avrà successo lo scopriremo nei prossimi anni.

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