La barriera corallina a rischio per le alghe
Nuovo allarme per i coralli dei Caraibi: a barriera corallina a rischio scomparsa a causa della ‘melma-killer’ che sta erodendo il corallo. Almeno stando ai risultati emersi nell’ambito di uno studio commissionato dall’ONU.
I dati provenienti da oltre 35.000 analisi sugli habitat sottomarini colpiti mostrano che nei prossimi due decenni il coral reef caraibico potrebbe scomparire per sempre, divorato da uno strato melmoso fatto di alghe viscide che soffoca la barriera corallina causandone la distruzione.
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Ciò che gli scienziati si sono trovati di fronte, però, è solo la conseguenza di una serie di trasformazioni profonde sull’ecosistema marino indotte dalla pesca selvaggia, dall’inquinamento dei fondali, dall’industrializzazione e dall’urbanizzazione delle coste, oltre che dai cambiamenti climatici che hanno investito il Pianeta negli ultimi anni.
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Questi fattori hanno determinato la scomparsa di molte specie erbivore, come il pesce pappagallo e i ricci di mare, che pascolando intorno alle scogliere e nutrendosi prevalentemente di alghe, facevano da ‘spazzini’ proteggendo i coralli dall’eccessivo sviluppo dello strato vegetativo melmoso che adesso sta devastando il reef.
Come se non bastasse, i cambiamenti climatici e l’inquinamento hanno reso i mari più caldi e più acidi sottoponendo i coralli ad un ulteriore stress: un mix di fattori davvero letale che nel giro di pochissimo tempo potrebbe causare la perdita di uno degli ecosistemi più preziosi e ricchi di biodiversità del Pianeta. Addirittura 20 anni!
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