Il bergamotto è il frutto di una pianta appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Pur essendo di origini asiatiche, oggi viene coltivato quasi esclusivamente in Calabria, dove ha trovato delle condizioni climatiche favorevoli. È conosciuto soprattutto per l’olio estratto dalla scorza,impiegato nell’industria profumiera per il suo inconfondibile aroma frizzante, energetico e fresco. L’agrume ha anche numerose proprietà benefiche per il corpo, testimoniate sin dall’800.
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La pianta (Citrus bergamia) produce un frutto simile a un limone piccolo e rugoso, che deve il suo nome ai turchi che lo chiamavano beg armudi cioè ‘pero del signore’ per la sua caratteristica forma.
A differenza del lime, questo agrume ha trovato nel Mediterraneo un clima ottimale e l’Italia – in particolare la Calabria – ne è una delle maggiori produttrici.
Come frutto intero, non è facilmente reperibile in commercio, si trova in alcuni supermercati nel reparto frutto esotici, e in negozi di ortofrutta specializzati e lo si può acquistare anche direttamente dai produttori.
Questo agrume, che dà il nome anche alla pianta, è caratterizzato da una forma tondeggiante e bulbosa. La scorza è spessa, anche se non come quella del cedro, ed ha una superficie piuttosto irregolare.
In base al grado di maturazione, vira dal verde al giallo, in tutte le loro sfumature. Per molti aspetti, ricorda un po’ il limone, un po’ il lime e, per certi versi, anche l’arancio amaro.
Si tratta di un albero che arriva i 3-4 m di altezza. Se ne coltivano 3 varietà.
I due agrumi sono simili, ma il bergamotto è più aromatico, anche se più tendente all’amaro, e viene utilizzato principalmente per la produzione di olio essenziale, mentre il limone è più acido ed è utilizzato come alimento. Le grosse differenze tra i due agrumi stanno nella forma e nell’aspetto.
A livello di proprietà il succo di bergamotto contiene principi attivi in grado di ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, mentre il chinotto è noto per le sue proprietà digestive.
Come aspetto i due agrumi differiscono per diverse caratteristiche, tra cui:
Le differenze tra i due agrumi sono diverse:
Nei supermercati e nei negozi di ortofrutta, così come online, in alcuni siti specializzati, fresco si trova da ottobre fino a marzo. Candito ovviamente è disponibile tutto l’anno.
La pianta produce piccoli fiori bianchi o rosa pallido che emettono un profumo delicato. I fiori fanno la loro comparsa verso fine marzo e fioriscono per l’intero mese di aprile.
Queste corolle non sono da confondere con le profumatissime zagare, che sono il grande fiore bianco della pianta di arancio. E neppure con il neroli, il fiore dell’arancio amaro.
Cresce e fruttifica in Calabria, lungo la Costa dei Gelsomini. È proprio in questa specifica zona, infatti, che si viene a creare quel particolare microclima caratterizzato da estati calde e secche, inverni miti con temperature che restano sopra ai 10° e piogge abbondanti durante le mezze stagioni.
Diversi Paesi dell’America del Sud, come Argentina e Costa Rica, ma anche la Costa d’Avorio e la Turchia. Tuttavia, la maggior parte dell’olio essenziale di bergamotto utilizzato in profumeria e aromaterapia proviene ancora dall’Italia.
La Calabria ne è il produttore mondiale con il 90%. È proprio qui che le condizioni climatiche e del suolo sono particolarmente favorevoli per la sua crescita.
Costituito per l’80% d’acqua, un bergamotto di medie dimensioni apporta poco più di 40 calorie così ripartite:
Per quanto riguarda poi vitamine e sali minerali, contiene:
Questo agrume, al di là dell’olio essenziale per cui è più conosciuto, ha anche delle proprietà benefiche per il corpo, tanto che in Calabria, principale regione produttrice, viene chiamato ‘oro verde’. Può essere definito a tutti gli effetti un frutto curativo.
Ecco tutti i benefici in grado di apportare per il nostro organismo:
Si può assumere questo agrume sotto varie forme per beneficiare dei suoi effetti anticolesterolo:
L’olio essenziale è destinato quasi esclusivamente all‘industria cosmetica, per farne delle essenze. Viene estratto dalla scorza, la parte che ne è più ricca.
Questo olio è molto ricercato perché dona una nota fresca a profumi e colonie di ogni marca, sia da solo che in composizioni agrumate maschili e femminili.
Oggi viene per lo più utilizzato sotto forma di olio essenziale, rivelandosi utile tra i rimedi naturali per diverse problematiche.
Il succo è amaro e non adatto a farne spremute, sebbene sembri abbassare efficacemente il colesterolo. Può rientrare nella preparazione di cocktail, essere unito a spremute di arancia e nella preparazione di vinaigrette per le insalate.
Anche la scorza può comunque essere utilizzata in cucina: è infatti utilizzata soprattutto come aromatizzante. Chi non conosce l’Earl Grey, la miscela di tè neri aromatizzata proprio dal bergamotto?
Nell’industria alimentare è impiegato come aroma per caramelle, liquori e dolci.
Ora andiamo a scoprire come usarlo in cucina, con tre ricette che potete facilmente riprodurre a casa.
Aromatizzare il tè al posto del limone. Inoltre, emulsionato con olio e sale, diventa un’ottima vinaigrette per condire le insalate.
Deciso, amarognolo ed intenso, ma comunque non troppo pungente, con una punta di asprigno che ricorda molto quello del limone anche se più fruttato e aromatico.
Utilizzato come liquore, può essere un buon digestivo a fine pasto. Alcuni lo impiegano per esaltare il gusto di piatti a base di carne o pesce, sfumandolo in padella. Ingredienti:
Preparazione. Sbucciate i bergamotti e mettete le bucce in una ciotola di vetro che poi andrà chiusa ermeticamente. Versateci l’alcool e lasciate a macerare per 10 giorni, al buio, poi togliete le bucce. In un’altra ciotola, unite lo zucchero all’acqua tiepida e fate uno sciroppo che lascerete raffreddare. Quando sarà pronto, aggiungete l’alcool. Filtrate il tutto, fate riposare almeno 20 giorni ed ecco il vostro liquore al bergamotto.
La frutta fresca può essere utilizzata per preparare delle marmellate fatte in casa, in maniera molto semplice e naturale. Ingredienti:
Preparazione. Lavate il bergamotto, tagliate con un coltellino affilato la buccia e anche la parte bianca. Tagliate a spicchi e metteteli in una pentola, fate ‘sudare’ a fiamma bassa finché evapora l’acqua e si riduce a un purè e a questo punto aggiungete lo zucchero e l’acqua. Fate cuocere a fiamma più alta, mescolando continuamente e controllando di tanto in tanto se è arrivato alla giusta consistenza. Togliete la schiuma in superficie con la schiumarola. Per capire quando la marmellata è pronta fate la prova del piattino: fate cadere una cucchiaiata di marmellata su di un pattino freddo. Capovolgete. Non deve scivolare. Mettete la marmellata nei vasetti che avrete già sterilizzato e chiudeteli, capovolgendoli 10 minuti e lasciandoli in dispensa al buio, si conserveranno 3 mesi.
Ecco invece un’idea per un primo piatto tutto da gustare, adatto anche ai vegani e vegetariani. Ingredienti:
Preparazione. In una padella versate l’olio e fate tostare il riso. Nel frattempo estraete il succo dagli agrumi, versate in padella, fate sfumare. Aggiungete poi il brodo vegetale che avrete preparato in precedenza e fate cuocere il riso. Quando sarà pronto, aggiungete la buccia grattugiata dei bergamotti, un filo d’olio extra-vergine ed il basilico.
Potrebbe interagire con farmaci che aumentano la sensibilità della pelle alla luce. Senza poi tralasciare eventuali allergie o intolleranze.
Inoltre, bisogna usare cautela anche se si soffre di patologie quali l’asma bronchiale, la bradicardia e il glaucoma. Per questo, prima di assumerlo in maniera continuativa, è bene consultare il proprio medico specie se si segue una cura farmacologica regolare.
La sua scorza è perfetta per insaporire varie pietanze, dai risotti ai piatti a base di pesce. Inoltre, è anche un ottimo aromatizzante per gelati, caramelle, torroni, canditi, liquori e diverse bevande.
Se si tratta di succo naturale, 50 ml al giorno. In caso invece di succo diluito, la quantità ideale da assumere dipende da quanto il succo è diluito.
Per beneficiare di tutte le buone proprietà del frutto, l’ideale sarebbe assumerlo la mattina, prima di fare colazione.
Poiché il bergamotto aiuta a controllare i livelli di colesterolo cattivo e contribuisce alla diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue, se ne deduce che, all’interno di un regime alimentare equilibrato e uno stile di vita sano e attivo, il bergamotto aiuterebbe anche a perdere peso.
Nello specifico, per tale scopo, si consiglia di assumere ogni mattina, a stomaco, la spremuta di un frutto e poi fare colazione.
Il costo del frutto fresco all’ingrosso parte da 2,5-3,5 euro/kg.
Nei garden center e anche online si trovano piante da 20-40 cm in vaso a partire da 13 euro.
La varietà Femminello in un vaso da 20-22 costa circa 36-40 eur. La varietà Fantastico, sempre in vaso da 20-22 cm, alta 75-90 cm varia da 35 a 50 euro. Una pianta già ben radicata da 1,5-1,8 m si aggira sui 100 euro.
Va piantato in un terreno fertile, profondo e ben drenato. E con un pH compreso tra 6,5 e 7,5.
ll periodo più ideale è la primavera, quando il rischio gelate è ormai superato. Si deve optare per una posizione soleggiata e riparata dai venti.
In termini di annaffiature non ha particolari esigenze. Vuole acqua al momento dell’impianto e durante i primi anni di crescita, soprattutto in primavera e in autunno.
Le irrigazioni vanno poi sospese completamente in inverno mentre in estate bisogna valutare in base al livello di siccità dell’annata.
Alla fine della stagione invernale, somministrate del concime a base di azoto così da garantire alla pianta tutti i nutrienti necessari per la ripresa vegetativa in primavera e la successiva fioritura.
Si tratta di una pianta che tende all’alternanza. Ad ogni modo, durante le annate più ricche, una sola pianta può produrre fino a 200 kg di frutti.
Basta osservarne il colore della scorza dell’agrume, che va dal verde al giallo. Quando vira verso il giallo è segno che è pronto per essere raccolto e consumato. Più è intensa la tonalità di giallo e più il frutto è maturo.
Tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno. Quindi, da metà novembre e gennaio.
Nei primi 3 anni di vita la pianta tende a vegetare molto, ed a fruttificare poco.
Una volta trascorso tale periodo, però, se l’albero non produce molti frutti, ciò può dipendere da una concimazione troppo ricca di azoto e povera si fosforo e potassio. Oppure dall’utilizzo di un vaso eccessivamente grande.
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