Quest’oggi parleremo della Bergenia. Probabilmente non l’avrete mai sentita nominare ma, in realtà, l’avrete sicuramente ammirata, magari nel giardino dei nonni o nelle aiuole di qualche vecchia villa. Bella, robusta e resistente, è stata ampiamente utilizzata nei giardini di fine Ottocento e durante il periodo della Belle Epoque. Originaria dell’Asia centrale, è approdata in Europa verso il 1700 circa. La Bergenia infatti è una pianta rustica spesso utilizzata per bordure e come tappezzante.
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Appartenente alla famiglia delle Saxifragaceae, il genere Bergenia comprende piante erbacee perenni, rustiche che compongono dei piacevoli cespugli per lo più di un bel colore rosa.
Si tratta di piante sempreverdi che vengono molto spesso utilizzate per creare delle bordure e come pianta tappezzante grazie alle sue foglie larghe, perfette per coprire il terreno.
Originaria dell’Asia centrale e meridionale, in queste zone cresce nei pascoli. Si presenta con foglie dall’elevato potere decorativo per la colorazione rossastra che assumono durante l’inverno.
Una caratteristica molto particolare di questa pianta riguarda infatti proprio il fogliame che muta facilmente di colore: assume tinte rossastre a causa delle rigide temperature o all’eccessiva esposizione ai raggi solari.
Questa pianta è caratterizzata da folti ciuffi di grandi foglie disposte a rosetta, tondeggianti o a forma di cuore, sono lucide e piuttosto coriacee. Dai bordi ondulati o dentellati, sono di un bel colore verde scuro che diventa rossastro verso l’autunno.
A fine inverno, dal centro dei ciuffi delle foglie si sviluppano steli che si stagliano al di sopra del fogliame, e su cui sbocciano mazzetti di piccoli fiori campanulati, di vario colore che va dal bianco al rosa, passando attraverso molteplici sfumature cromatiche. La fioritura può durare anche parecchie settimane, soprattutto se le spighe sfiorite vengono tagliate.
Il genere Bergenia conta 6 specie. Vediamo quali sono le più diffuse:
Si tratta della specie più comune e più diffusa nei nostri giardini.
Originaria dell’Asia orientale e della Siberia, dove cresce spontaneamente, la Bergenia cordifolia è stata importata in Europa nel 1779. Può arrivare a misurare 30 centimetri di altezza e presenta foglie rotonde e fiori campanulati color rosa-lilla. Fiorisce a inizio primavera, tra marzo e aprile.
É facile da coltivare perché tollera anche i terreni fortemente alcalini.
Originaria anch’essa della Siberia, può arrivare a misurare 30 centimetri di altezza.
Ha foglie ovate e fiori rosa tenue che arrivano a misurare 2-3 centimetri. La fioritura avviene da gennaio ad aprile.
Molto simile alla crassifoglia, ha però foglie più strette. Fiorisce in piena primavera (aprile – maggio) producendo fiori campanulati rosa porpora riuniti a pannocchia.
Proveniente dalle aree temperate della regione himalayana, è caratterizzata da rosette di foglie verde obovate e pelose, che arrivano a misurare fino a 35 centimetri di lunghezza.
All’inizio della primavera sbocciano le infiorescenze erette, con fiori rosa o bianchi, con calici rosa scuro.
Questa varietà è originaria dell’Himalaya. A differenza delle altre specie, ha foglie un po’ più piccole e, per questo motivo, non è adatta come tappezzante. A inizio primavera, sbocciano fiori campanulati bianco-rosati che arrivano a misurare 2 centimetri. Di questa specie ci sono diverse varietà: la Bergenia stracheyi Abendglut con fiori rosso porpora, la Bergenia stracheyi Silberlicht che misura 40 cm e ha foglie grandi e fiori rosa chiaro con petali bianchi.
Il periodo di fioritura varia in base alla varietà. In genere, fiorisce a inizio primavera, quasi ad annunciare l’arrivo imminente della bella stagione.
Capita spesso che fiorisca in concomitanza con la festa di San Giuseppe, il 19 marzo. Per questo motivo, il nome comune che le viene attribuito è proprio “fiore di San Giuseppe”.
Purtroppo, capita spesso che i primi fiori si danneggino a causa del gelo.
Essendo molto rustica, è una pianta abbastanza facile da coltivare. La Bergenia infatti si adatta a tutti i tipi di terreno, anche a quelli più calcarei. Sta bene sia al sole che all’ombra, resiste al freddo ed è perfetta per essere coltivata nei giardini rocciosi e per creare le bordure.
La Bergenia può essere coltivata anche in vaso. In plastica o in terracotta, il contenitore deve avere un diametro di 18 cm per una pianta con fusto di 4 cm di diametro alla base. Per avere la possibilità di fiorire deve “stare stretta”, altrimenti produce soltanto foglie.
Il rinvaso va effettuato nel momento in cui le radici fuoriescono dal foro di drenaggio, scegliendo un contenitore di una misura più grande.
In caso di coltivazione in vaso, sul balcone, fare attenzione ai venti forti perché la pianta li mal sopporta. Con temperature al di sotto dei -10°C, si consiglia di spostare i vasi al riparo o coprire la pianta con del tessuto non tessuto.
Ecco qui di seguito i parametri da tener presenti per coltivare la Bergenia, in vaso o in piena terra.
Questa pianta può essere propagata in 2 modi: per divisione o per porzioni di rizoma.
Nel primo caso, si deve procedere in primavera disotterando la pianta madre, ripulendo i rizomi e dividendoli in due parti. Prestare attenzione al fatto che ogni porzione sia dotata di una discreta quantità di radici. Le nuove piante, una volta divise, possono essere poste a dimora alla stessa profondità della pianta madre.
La moltiplicazione per rizoma, invece, va effettuata in autunno o in primavera, tagliando i rizomi e sistemandoli in un vaso con della sabbia oppure piantandoli in piena terra nelle zone con temperature non eccessivamente rigide.
Essendo una pianta rustica, la Bergenia non è particolarmente soggetta a malattie. Può tuttavia subire attacchi di lumache e chiocciole.
Inoltre, può anche essere attaccata dal punteruolo rosso, un nemico davvero molto complicato da debellare e sconfiggere. Si può comunque prevenire utilizzando pesticidi naturali per lotta biologica.
Infine, fare sempre molta attenzione anche al marciume radicale provocato dai ristagni idrici.
La Bergenia è conosciuta per essere il “Fiore di San Giuseppe”, giorno della Festa del Papà.
Questo soprannome deriva dal fatto che l’inizio della sua fioritura si manifesta proprio attorno al 19 marzo.
Nel linguaggio dei fiori, è simbolo di fiducia assoluta, accettazione e amore incondizionato, esattamente quei sentimenti che costituiscono l’indissolubile legame tra un padre un figlio.
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