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Biogas: che cos’è?

Biogas: che cos’è?

Il biogas è una miscela di diversi gas naturali, per la maggior parte metano (che può costituirne fino all’80%) e anidride carbonica, che ha origine dalla fermentazione di residui organici in assenza di ossigeno: si distingue quindi dal cosiddetto “compostaggio”, che avviene invece in ambiente aerobico. Il processo di fermentazione, causato da alcuni batteri, avviene spontaneamente e può durare da 15 giorni fino a tre mesi. Oltre al biogas, che comprende tra l’altro idrogeno molecolare e acido solfidrico, genera anche composti organici che possono essere utilizzati come fertilizzanti o come materiali da costruzione.

Biogas: che cos’è?

Le sorgenti di biogas sono numerose e molto diversificate tra loro: scarti dell’industria agricola, resti animali o vegetali, liquami zootecnici ed escrementi animali, ma anche rifiuti organici urbani. Dato che questi ultimi costituiscono circa il 30-40% del totale dei rifiuti smaltiti nelle discariche, sono evidenti i potenziali vantaggi che deriverebbero dallo sfruttamento a fini energetici del processo di fermentazione. A questo scopo sono state progettate diverse tecnologie che permettono l’estrazione di biogas dai rifiuti organici, tramite l’introduzione di batteri in apposite aree chiuse (dette “fermentatori” o “reattori”): il prodotto finale può essere utilizzato per la combustione nelle caldaie o per generare energia elettrica, oltre che come base per l’alimentazione dei veicoli a biometano. Dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente, la produzione di biogas presenta poi due ulteriori vantaggi: da un lato, durante il processo di fermentazione non si produce “nuova” anidride carbonica, ma si accelera semplicemente il ritorno nell’atmosfera di CO2 che può essere poi riassorbita dalle piante (contrariamente a quanto accade per quella generata dalla combustione dei carburanti fossili) e dall’altro la combustione impedisce la diffusione nell’atmosfera del metano, che è considerato uno dei più pericolosi gas-serra.

L’unico svantaggio nell’utilizzo del biogas come fonte alternativa è l’elevata quantità di energia richiesta per il suo stoccaggio: la temperatura del gas, infatti, deve essere mantenuta costantemente al di sopra dei 15 gradi. Malgrado ciò, paradossalmente, sono proprio i paesi freddi del Nord Europa a fare un uso più rilevante delle tecnologie per la produzione di biogas, mentre in Italia gli impianti attivi sono in numero molto ridotto (circa 400) e concentrati prevalentemente al Nord. Recentemente, tuttavia, il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali ha tentato di incentivare l’utilizzo di questa fonte alternativa – unitamente alla biomassa – stanziando un totale di 20 milioni di euro destinati alla costruzione di impianti produttivi.

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