Il 21 di aprile si è concluso il concorso “Make Your Mark“, indetto dal produttore californiano Cereplast, per l’ideazione del simbolo che andrà a rappresentare la bioplastica.
Il premio di 25.000 dollari è stato aggiudicato dalla giovane studentessa Laura Howard, il cui logo è stato selezionato fra 1.500 proposte. Tra i componenti della giuria spiccava il nome di Gary Anderson, il designer americano che negli anni ’70 ideò il logo per le attività di riciclo.
Cereplast è attualmente l’azienda leader nella produzione della bioplastica, la plastica ottenuta non dagli scarti del petrolio, ma dalle piante, quali mais, patate e barbabietola. I costi di produzione restano tuttora elevati, ma garantisce tempi di smaltimento notevolmente ridotti rispetto alla plastica tradizionale, da 4-5 giorni a pochi anni.
La bioplastica non rilascia sostanze inquinanti nell’ambiente, essendo composta prettamente da materiale organico, ed abbatte i costi legati al riciclaggio e al successivo reimpiego.
Tuttavia non mancano critiche al riguardo: si è obiettato che in tal modo si avrà una riduzione delle derrate alimentari (nel caso si utilizzi il mais come elemento base) o che siano necessari appositi siti di compostaggio a temperature elevate. Critiche che però sembrano di poco conto se ci soffermassimo a riflettere che una singola bottiglia di plastica lasciata nell’ambiente impiega ben 400 anni per essere degradata.
Insomma, la produzione di bioplastica sembra rappresentare un’interessante alternativa. Non resta che attendere i successivi sviluppi!
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