Il Boldo (Peumus boldus) è un albero perenne utilizzato sin dall’antichità per la cura della digestione difficile, la stitichezza e l’insufficienza epatica. Questa pianta, infatti, vanta spiccate proprietà disintossicanti, digestive e colagoghe. È un formidabile alleato del fegato e si rivela un prezioso rimedio naturale per la cura dei raffreddori di stagione e del tratto gastro-intestinale. I suoi estratti si comprano in erboristeria ma per un consumo corretto è sempre meglio affidarsi al parere di un esperto o del medico di famiglia.
La storia di questa pianta e delle sue proprietà medicamentose è ben documentata in ricerche afferenti a diversi campi di applicazione: cosmetica, fitoterapia, erboristeria, omeopatia, ecc.
Il suo potere curativo, dimostrato da una tradizione millenaria e da recenti studi scientifici, si esplica nella disintossicazione del fegato, nella risoluzione di molti disturbi digestivi, lingua bianca, candida e alitosi. Scopriamolo meglio.
Le parti utilizzate in fitoterapia sono le foglie e i fiori che contengono la maggior parte degli oli essenziali, flavonoidi e alcaloidi utili come rimedi medicamentosi. Questi principi attivi contenuto nel suo fitocomplesso conferiscono al boldo proprietà disintossicanti e colagoghe.
Tale azione si esplica a livello epatico con la fluidificazione la bile, di cui aumenta la secrezione e diminuisce la viscosità.
In tempi remoti, le foglie del Boldo venivano utilizzate dai nativi sudamericani per combattere le malattie del fegato e per il trattamento di calcoli biliari. Oggi trova largo impiego in erboristeria per il trattamento di disturbi digestivi, come lassativo, coleretico , diuretico e per il trattamento delle malattie epatiche.
È anche un efficace inibitore delle prostaglandine che concorrono nei processi infiammatori. Grazie al suo contenuto di eucalipto è un valido rimedio naturale come decongestionante poichè favorisce l’eliminazione del catarro attraverso secrezioni depositate su bronchi e polmoni.
Per tutti questi motivi il boldo viene impiegato nelle cure cicliche depurative in concomitanza con i cambi stagionali. Essendo un valido protettore epatico, infatti, è utile per prevenire le più comuni affezioni a carico del fegato, l’insufficienza epatica e biliare.
Molto noto anche per le proprietà digestive, gli estratti di questa pianta sono efficaci anche per contrastare le dispepsie, acidità di stomaco e la digestione lenta, poiché favoriscono la secrezione gastrica e accelerano la digestione dei grassi. Inoltre, ha un effetto leggermente lassativo, utile in caso di stitichezza.
Il consumo abituale di boldo sotto forma di tisane, infatti, favorisce la regolare funzionalità enterica. Parallelamente, svolge un’azione antinfiammatoria e rilassante su tutta la muscolatura liscia.
Nella tradizione popolare il boldo viene utilizzato sin dall’antichità per le sue proprietà stimolanti e l’azione epato-biliare e gastro-intestinale benefica che è in grado di promuovere nell’organismo.
L’olio essenziale da alla pianta un odore aromatico molto intenso e penetrante, dai sentori legnosi e speziati. Per questo motivo in America Latina è utilizzato per preparare il famoso yerba mate.
Focus sui disturbi:
Il generale, può essere assunto sotto forma di estratti in compresse oppure di tisana preparata con le foglie essiccate. Nelle terapie erboristiche, il dosaggio raccomandato non deve superare in genere i 2,5 gr di estratto e i 10 gr di sostanza negli infusi. L’uso non deve prolungarsi per oltre 3 settimane. Ecco le principali modalità d’uso:
Il boldo è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Laurales ed originaria del Perù e del Cile, ormai diffusa anche in Europa e in Africa. Spontaneo esclusivamente in Cile, il boldo oggi viene coltivato nelle zone temperate e calde del Globo.
Si tratta di un albero dioico che in genere non supera i 5 metri di altezza e che si caratterizza per le foglie opposte, coriacee e ovali di colore verde opaco. I fiori, maschili e femminili, sono di colore bianco riuniti in infiorescenze.
Dopo qualche tempo dalla fioritura, compaiono i primi frutti a cavallo dei mesi di dicembre e febbraio. Questi si caratterizzano per il grande contenuto di zuccheri che conferisce loro un sapore decisamente dolciastro. Le foglie hanno un forte aroma di legno e sono utilizzate per preparare infusi e tè, sopratutto in America Latina.
I consumo del boldo è sconsigliato alle donne in gravidanza e in allattamento, mentre è da eseguire sotto il controllo medico o dello specialista di fiducia in caso di occlusione delle vie biliari e calcolosi biliare.
La presenza della neurotossina contenuta nella pianta (ascaridolo) è talmente minima da non costituire un rischio per la salute.
Per prevenire l’insorgenza di effetti collaterali, si consiglia di non prolungare l’utilizzo della pianta oltre il tempo necessario e di rispettare le dosi indicate.
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