Bombe seme, la nuova frontiera della guerrilla gardening anche in Italia
Se per caso vedete lanciare bombe-seme e poi spuntare piante o fiori in un giardino pubblico abbandonato o su un pezzo di terra lasciato incolto da tempo, con molta probabilità non sono passati gli extraterrestri ma un gruppo di aderenti al guerrilla gardening.

Si tratta di un movimento facente capo a gruppi ambientalisti che di nascosto rimboscano terre, sia private che pubbliche, con piante e piantine per riportare alla vita zone spoglie da anni e per togliere dal braccio della morte specie autoctone in via d’estinzione.
Nessuna paura però, lo scopo è benevolo: rinverdire le grigi città e riportare l’attenzione sullo spreco della terra urbana.
E a quanto sembra la gente è ben felice di affacciarsi su un pezzo di terra con piante fiori e tanto verde. Il fenomeno è apparso nei primi anni ’70, a New York, quando simpatizzanti delle cause ambientaliste presero d’assalto, con zappe e randelli, un piccolo pezzetto di giardino privato totalmente spoglio. A distanza di 30 anni quel giardino è ancora lì con le sue piante verdi e gode della protezione del dipartimento parchi di New York.
I guerriglieri agiscono di nascosto, sovente con passamontagna colorati o coperti da maschere di cartoni animati; così travestiti si recano nel pezzo di terra incolto e lo piantano. Tutto è documentato con foto e video scaricabili anche dal sito di youtube.
Tra le ultime novità degli attacchi verdi c’è il “lancio delle bombe di semi”. Si lancia un involucro che aprendosi diffonde i semi tutt’intorno. Possono essere semi di girasole o di altre piantine naturali, l’importante è cercare la terra abbandonata dove far esplodere le piccole bombe verdi. L’attacco non è violento, ribadiscono gli organizzatori.
Ultimamente il fenomeno si è diffuso anche in Italia e vanta molti sostenitori. Basta affacciarsi sul web per capire che sono soprattutto i giovani a muoversi in difesa della natura . Il blog “figlideifioridipescia.net” spazia invece fra il guerriglia gardening e altre tematiche ambientaliste come, ad esempio, la raccolta differenziata.
Esiste il gruppo “Tantu Verde Collettivo” di Ragusa, nome che fa il verso al famoso collutorio per la gola. Il loro motto è: Noi seminiamo fiori e piante verdi nella speranza di far sbocciare emozioni e riflessioni. Il gruppo è alla ricerca di nuovi volontari e ha già piantato limoni, prugne e piante grasse recuperate, pensate bene, dai bidoni dell’immondizia. Piante ancora vive che sarebbero morte se
La felicità nel vedere spuntare le piantine è enorme. E l’azione di rinverdimento vale la soddisfazione di un pacifico attacco dei guerriglieri. L’idea è davvero interessante e non ha aderenze politiche. Almeno è quanto dichiarano dai loro siti i nuovi giardinieri pubblici. Lo scopo è di salvare la natura, la terra e di conseguenza anche l’uomo.
Perché, non dimentichiamocelo, in questo mondo ci abitiamo anche noi, e nessuno ama vivere nel cemento; neppure quelli che col cemento ci lavorano.