I brufoli sono un classico dell’adolescenza, ma possono fiorire anche sulla pelle di adulti e anziani. A cosa sono dovuti? Dove vengono di solito? Come curarli e magari prevenirli? Facciamo il punto e sfatiamo qualche falso mito sull’acne.
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Sulla pelle vivono alcuni batteri di solito innocui, che però possono penetrare all’interno di un poro otturato dai punti neri e provocare l’eruzione. Dunque i brufoli vengono perché il comedone (chiamato anche punto nero) si infiamma a causa di un batterio. Non sono altro che la conseguenza visibile di questa infezione.
Formato al suo interno da batteri, cellule morte, sebo (sostanza prodotta dall’organismo per proteggere la pelle, i peli, i capelli), non è altro che un’infiammazione a livello cutaneo del follicolo pilo-sebaceo: si manifesta come un rilievo arrossato e talvolta purulento e doloroso.
L’insorgenza può dipendere da svariati fattori che possiamo riassumere in:
Quando il poro pilifero è ostruito, il sebo prodotto dalla ghiandola sebacea non riesce ad uscire. Gli agenti esterni, insieme alle cellule morte depositate, producono una piccola infezione.
L’acne è sostanzialmente causata da un’infiammazione del follicolo pilifero situato alla radice dei nostri peli. Alla loro base si trovano le ghiandole sebacee, responsabili della produzione di sebo, una sostanza grassa che impedisce alla pelle di seccarsi. In alcuni momenti della vita di una persona, specie durante la pubertà, questo meccanismo ben smette di funzionare correttamente.
La comparsa di un brufolo, che avviene esattamente dove si trova un follicolo, è dovuta alla combinazione di tre eventi:
L’eccesso di sebo sulla pelle può ostruire il canale pilifero. Ecco che appare il classico punto nero. Successivamente, può svilupparsi un’infiammazione all’interno del follicolo ostruito per via di un batterio, il propionibacterium acnes. Ed è proprio questo che provoca il brufolo. Che può apparire sotto forma di una papula, di una pustola o di un nodulo.
Alla base della formazione dei brufoli e dell’acne in generale, come abbiamo visto, c’è un’iper-produzione di sebo. Ma questa situazione ha diverse cause:
Molti studi hanno evidenziato come l’acne si sviluppi spesso in pazienti di entrambi i sessi nella stessa famiglia. Sebbene si sospetti una predisposizione genetica, finora non sono state fornite prove scientifiche a supporto.
Durante la pubertà o in altre situazioni di stimolazione ormonale sia naturale (gravidanza, menopausa, stress) che artificiale (pillola anticoncezionale, stimolazione ovarica), la produzione di ormoni sessuali maschili (androgeni) provoca un’iperproduzione da parte delle ghiandole sebacee.
L’eccesso di sebo affluisce alla superficie della pelle, che diventa più grassa, e porta ad una possibile ostruzione del follico e quindi aumenta la possibilità che compaia un’infiammazione e di conseguenza lo sfogo acneico.
Tra i tanti disturbi di cui è accusato lo stress c’è la comparsa dell’acne. È noto che lo stress può influenzare i livelli ormonali.
Una situazione di ansia e disturbi emozionali intensi potrebbe quindi avere un’influenza sullo sviluppo di questa infiammazione della pelle.
Questa teoria si basa sulla presenza di numerose cellule nervose vicino alla ghiandola sebacea. Cellule che possono produrre una sostanza chiamata sostanza P, che, se rilasciata sotto stress, può stimolare la produzione di sebo.
La presenza del batterio propionibacterium acnes sulla pelle è direttamente legata allo sviluppo dell’infiammazione e quindi dell’insorgere del brufolo. Ma si tratta anche di un fattore ereditario, non tutti hanno questo battere sulla loro cute.
Dal momento che i recettori della ghiandola sebacea possono stimolare la secrezione di sebo, la ricerca si è orientata a sviluppare delle molecole che blocchino questi recettori. Queste molecole potrebbero prevenire l’interazione tra i batteri e i recettori.
In genere i brufoletti appaiono sul viso, sul collo, sul petto, sulla schiena, e anche sul cuoio capelluto. Insomma, dove esiste sebo e ci sono ghiandole pilifere.
Secondo la medicina cinese ad ogni parte del viso corrisponde un organo e di conseguenza quando viene un brufolo, la sua posizione non è casuale.
I brufoli possono apparire sul mento, perché è una zona ricca di ghiandole sebacee. Sempre per la medicina cinese, i foruncoli che compaiono sul mento, evidenziano squilibri ormonali o infiammazioni dell’apparato genitale.
Il collo è una zona molto delicata che tende ad arrossarsi facilmente. I brufoli sul collo sono più diffusi tra gli uomini anche a causa della barba.
Quando compaiono sul collo bisogna ricorrere a dei rimedi che favoriscano la riduzione dell’infiammazione. Possono essere causati da vari fattori tra cui squilibri ormonali, stress e scorretta alimentazione, ma anche il radersi favorisce l’infezione del comedone.
Ancora, secondo la medicina cinese, i brufoli sulla fronte sembra che siano connessi all’apparato digerente. Per ostacolarne la fioritura bisogna bere molta acqua e seguire una dieta povera di grassi, zuccheri, alcol.
I brufoli sottopelle si manifestano con il classico gonfiore sottocutaneo, spesso seguito da arrossamento e lieve dolore nella zona in cui compare. Il pus resta inglobato all’interno della cute e non trova sfogo. Attenzione che il brufolo non tenda a divenire una ciste.
Non è raccomandato cercare di spremerlo, porterebbe ad un’ulteriore infezione e alla formazione di cicatrici.
I batteri che entrano a contatto con la pelle del viso possono portare alla comparsa di brufoli. È possibile che siano causati da una scarsa pulizia del viso o dal continuo contatto con qualcosa di poco pulito (ad esempio le dita).
In particolare, secondo la medicina cinese:
Il naso è una delle zone dove più spesso compaiono, sia all’interno che all’esterno delle narici.
Sgombriamo il campo dai dubbi, il più delle volte è un problema che si risolve con l’età o con delle creme. Solo raramente può essere così grave da prevedere cure specifiche e trattamenti estetici, come ad esempio per l’acne rosacea, che lascia delle cicatrici sul viso.
In commercio poi ci sono veramente molti prodotti, ma non basta averne uno per combatterli. È molto importante la pulizia, che va attuata con acqua tiepida e un prodotto apposito per la detersione dolce. Va poi usato un tonico leggero per chiudere i pori e una crema idratante per nutrire la pelle.
Ci sono alcuni casi di brufoli infiammati e pieni di pus che difficilmente si possono combattere con detergenti e tonici. La soluzione in questo caso è solo una: rivolgersi al dermatologo. A volte infatti oltre a un trattamento topico da applicare direttamente sulla parte, c’è necessità di aggiungere una cura antibiotica.
Per i brufoletti (non per l’acne) possono bastare alcuni rimedi naturali che contribuiscono a diminuire l’infiammazione e disinfettare la zona. Vediamo i più comuni.
Ci sono regole da non dimenticare per non peggiorare l’infiammazione del brufolo. Ecco le più classiche:
Prima di iniziare un percorso terapeutico basato sulla somministrazione di farmaci per la cura dell’acne, sono consigliate alcune semplici norme igienico-comportamentali, utili sia come prevenzione sia per togliere l’infiammazione.
Per semplici brufoli o lieve acne questi consigli possono essere sufficienti, se il problema persiste e non migliora bisogna affidarsi al dermatologo per una cura ad hoc.
Per seccare i brufoli e diminuire il sebo è consigliato l’uso di alcuni prodotti naturali come
I cerotti rappresentano uno dei rimedi più efficaci e meno invasivi per combattere i foruncoli che insorgono occasionalmente sulla pelle.
Infatti, agiscono direttamente sul brufolo accelerandone il processo di guarigione: sulla loro superficie sono distribuiti diversi ingredienti attivi, antibatterici e purificanti in grado di assorbire le impurità e seccare il foruncolo, accelerandone la guarigione.
Non sempre è consigliabile un antibiotico. Bisogna rivolgersi al medico dermatologo che studierà la soluzione adatta per ogni tipo di pelle.
A volte, specie se si tratta di adolescenti e l’acne è dovuta a squilibri ormonali, la pillola anticoncezionale può essere la soluzione.
L’antibiotico non è assumibile senza controllo medico. Un suo uso frequente e prolungato può infatti produrre resistenza dei batteri stessi. Ricordate che i farmaci vanno sempre usati con cautela.
Per camuffare i brufoli, che guarda caso arrivano sempre quando abbiamo una giornata speciale, bisogna seguire alcuni semplici passi:
Ci sono correnti contrastanti in merito al legame tra alimentazione e acne: molte ricerche scientifiche infatti tendono a sfatare questa relazione.
Altre ricerche hanno invece dimostrato che un’alimentazione ricca di cibi ad alto indice glicemico possa favorire la comparsa dell’acne.
In generale gli alimenti più accusati di aumentare la produzione sebacea sono i prodotti raffinati, i cibi ad alto indice glicemico e i latticini.
Limitarli nella propria dieta può divenire un ottima cura contro l’acne.
Gli zuccheri e i prodotti a base di cereali raffinati sono i primi ad essere chiamati in causa nell’aggravamento dell’acne. Si tratta di alimenti ad alto indice glicemico, quindi digeriti velocemente, ma altrettanto velocemente aumentano i livelli di zucchero nel sangue.
Per regolarlo, il pancreas rilascia insulina. Un alto livello di insulina nell’organismo aumenta il livello di IGF-1 (fattore di crescita dell’insulina), un ormone prodotto dal fegato, che stimola la produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee appena sotto la pelle.
Poiché l’eccesso di sebo ostruisce il follicolo pilifero, in cui si trovano i batteri, ecco che questi proliferano sotto l’effetto della mancanza di ossigeno e avviene l’infiammazione acneica.
Pasta, pane, riso, prodotti da forno, ma anche cioccolato, bevande analcoliche e alcolici sono tutti alimenti ricchi di zuccheri raffinati. Non dobbiamo abusarne.
Un elevato consumo di prodotti lattiero-caseari può provocare o aggravare l’acne, per capirci più di due bicchieri di latte al giorno assieme ad altri prodotti caseari.
Il latte vaccino contiene derivati del progesterone, che vengono dati alle mucche per produrre di più. Una volta ingeriti, questi derivati vengono trasformati in ormoni androgeni dal nostro corpo, compreso il testosterone. Questo ormone è il responsabile dell’aumento di produzione sebacea da parte delle ghiandole sebacee. E l’eccesso di sebo è una delle cause dei brufoli.
Per prevenire l’insorgenza di acne o ridurne le manifestazioni, è meglio:
Non esiste brufolo senza punto nero: il brufolo si forma laddove c’è un punto nero o comedone che si infiamma.
A volte i brufoli sul viso possono essere causati da allergia, che ha diverse cause:
Lo stress emotivo per molto tempo è stato associato all’acne, e diverse ricerche suggeriscono proprio che abbia impatto sulla severità dell’acne.
Ansia e stress possono danneggiare il metabolismo, e oltre alla stanchezza e al nervosismo, favorire tra gli effetti collaterali, anche la comparsa di brufoli.
I brufoli da sudore si manifestano per l’ostruzione dei pori della pelle, che quindi non danno la possibilità al sudore di evaporare. Tra le cause di brufoli da sudore:
Non è vero che il sole faccia bene all’acne: i dermatologi hanno dichiarato che il sole stressa molto la pelle ed è un’aggravante per chi ha sebo in eccesso, perché stimola la sua produzione e ispessisce la cute.
In realtà, le pelli acneiche tendono ad avere sollievo da una breve esposizione al sole. E dunque, dopo un miglioramento immediato, la pelle comincia ad ispessirsi e l’acne peggiora.
Attenzione poi che alcuni farmaci per l’acne possono sensibilizzare la pelle al sole e aumentare il rischio di gravi scottature solari. È il caso delle cicline, del perossido di benzoile e dell’isotretinoide. Se avete subito questo tipo di trattamento o se è in corso, è essenziale proteggere la pelle con uno schermo totale o una crema ad altissimo indice di protezione come SPF 50. Scegliete una crema non comedogena.
In estate è meglio sottoporsi al trattamento dell’acne la sera. Ricordate anche di pulire accuratamente la pelle al mattino. Non interrompete mai il trattamento, neppure durante l’estate.
Inoltre, un’esposizione al sole non protetta e ripetuta può far diventare marroni le cicatrici da acne.
Il trucco eccessivo, che rimane lunghe ore sulla pelle, può favorire l’insorgenza di sfoghi. in particolare se poi non si deterge correttamente. E anche il fondotinta può provocare acne, perché ostruisce i pori e favorisce la loro ostruzione, a causa della sua base oleosa.
Le case cosmetiche propongono anche fondotinta ad alta coprenza, privi di oli, per curare durante il maquillage l’eccesso di sebo. La caratteristica principale è quella di non essere comedogenici, ovvero di essere privi di sostante che potrebbero favorire la nascita di nuovi comedoni.
Gli ormoni sono una delle principali cause dell’acne − sia per gli adulti sia per gli adolescenti e soprattutto per le donne.
Sono infatti responsabili dello sviluppo delle nostre ghiandole sebacee ed è solo quando maturano, durante la pubertà, che compare l’acne. Stimolano quindi l’attività delle ghiandole sebacee che rende la pelle ‘lucida’ e grassa.
Il ciclo mestruale femminile è regolato dagli ormoni: all’inizio del ciclo di ogni donna c’è un aumento di estrogeni e progesterone.
Per molte donne è comune veder comparire eruzioni sul viso a partire da 7 a 10 giorni prima del ciclo, la cosiddetta fase premestruale. Infatti il livello di testosterone aumenta e provoca la secrezione di maggiore sebo. Se un aumenta il sebo ci sono più possibilità di avere dei brufoli.
Ad alcune pillole è riconosciuta scientificamente la capacità di combattere l’acne: la pillola anticoncezionale da una parete abbassa il livello degli ormoni che producono il sebo e, dall’altra, alza quello di estrogeni.
È però il caso di anticoncezionali che contengono una doppia dose di ormoni (estrogeni e progesterone). Se contengono solo progesterone potrebbero addirittura aumentare la comparsa.
La sindrome dell’ovaio policistico è uno dei disturbi più comuni nelle donne in età fertile esordisce spesso nel periodo adolescenziale attraverso l’irregolarità del ciclo e si manifesta con delle disfunzioni metaboliche.
L’acne è una delle manifestazioni tipiche della sindrome dell’ovaio policistico ed è dovuta all’aumentata produzione di sebo legata all’eccessiva azione degli ormoni maschili.
La menopausa è un momento di importanti cambiamenti biologici per la donna, il corpo cambia a causa di modificazioni ormonali nell’organismo.
Il brusco calo nella produzione di estrogeni, unitamente agli effetti dell’invecchiamento e del fotoinvecchiamento cutaneo possono causare conseguenze sull’aspetto e sulla salute della pelle rendendola più sensibile e possono anche apparire sfoghi acneici.
Durante la gravidanza può comparire dell’acne, nella maggior parte dei casi nel primo trimestre, periodo della gestazione in cui i cambiamenti ormonali sono maggiori.
Superati i primi tre mesi, la futura mamma quasi sempre potrà godersi una pelle liscia e luminosa, priva di imperfezioni. A volte la situazione si aggrava dopo il parto.
Uno dei disturbi più comuni nell’adolescenza è l’acne: sono moltissimi i giovanissimi – sia nei ragazzi che nelle ragazze -che soffrono di questo problema , a causa del flusso ormonale a cui sono soggetti.
Il picco viene raggiunto nelle ragazze intorno ai 16-17 anni, mentre nei maschi verso i 18-19 anni. Si manifesta soprattutto sul viso e sulle spalle con comedoni, brufoli e cisti.
È importante tenere sotto controllo la pelle e detergerla con prodotti astringenti, mangiare correttamente, molta frutta, verdura e yogurt, in modo da aiutare il regolare transito intestinale ed eliminare le tossine presenti nell’organismo.
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