Oggi parliamo della brughiera, l’affascinante e struggente paesaggio che viene subito alla mente quando si parla di Scozia e Cornovaglia.
Ma non c’è bisogno di andare lontano per godere di un paesaggio così intenso. Potete infatti ricreare un angolo di brughiera nel vostro giardino seguendo i nostri consigli.
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La brughiera è un paesaggio caratterizzato dalla Calluna vulgaris, tipica di suoli acidi, poveri di humus dove crescono quasi esclusivamente arbusti.
La brughiera è un habitat diffuso in Europa occidentale (soprattutto in Inghilterra), nell’Africa tropicale, nell’Asia centrale, nell’Australia del nord e in America settentrionale.
Nell’Italia settentrionale è chiamata anche “groana”, mentre in Friuli Venezia Giulia “magrêt” (termine proprio della lingua friulana) che significa magro, arido.
La brughiera è molto diffusa nelle aree di clima oceanico più secche ed in alcune zone di clima mediterraneo.
La povertà del suolo, unita alla costante presenza di venti di media intensità, impedisce la formazione di foreste. Per quanto riguarda la vegetazione è predominante l’erica (o brugo da cui prende il nome), ginestrone e piante simili.
In alcuni terreni, dove il terreno è meno acido, è possibile lo sfruttamento a pineta o la coltura di cereali e foraggi.
Gli animali più presenti sono gli uccelli come il falco e il gallo cedrone. Tra i rettili, ricordiamo la vipera.
La tipica brughiera dell’Italia del nord è dominata dal brugo. Ma sono presenti anche specie di erica e di ginestra dei carbonai. Si tratta di un terreno pianeggiante o di modesta altitudine, dei pendii collinari e montuosi vicini alla pianura e dei corridoi morenici delle Prealpi. Il terreno è acido, povero di sali solubili e di humus.
Nella parte orientale del nord Italia i terreni sono troppo ricchi di sali per consentire una buona crescita della Calluna: in tali zone, soprattutto in provincia di Pordenone, la brughiera è sostituita da magredi (Magrêts) di graminacee dove il suolo è asciutto, di prati o acquitrini nelle zone più umide.
Essendo un terreno inadatto alla vegetazione arborea e alla coltivazione, ha scarsissimo valore economico.
Si tratta certamente del paesaggio che viene subito in mente quando si pensa alla Scozia. Selvaggio e desolato ha un fascino indescrivibile! In particolare, la brughiera in Scozia la si trova nelle Highlands, le terre alte del nord dove, oltre a rilievi di tutto rispetto come il Ben Nevis, si trovano immensi altopiani ricoperti di brughiera torbosa.
In inglese la brughiera si chiama moorland ed è molto diffusa sui territori collinari di Gran Bretagna ed Irlanda.
Famosissime quelle del Devonshire e della Cornovaglia. Le specie più frequenti, anche qui, sono le eriche e il brugo.
Se volete ricreare nel vostro giardino un ambiente che ricorda i paesaggi dei romanzi delle sorelle Brontë, ecco qui una serie di utili consigli.
Iniziamo subito col dire che la brughiera esige poca manutenzione.
Vanno considerate le specie che prediligono terreni aridi, sassosi e soleggiati. L’idea è di ricostruire una macchia di brughiera quasi spontanea, e perciò robusta, resistente ai parassiti e che non crei problemi di manutenzione.
Qui di seguito vi indichiamo le piante tra cui poter scegliere:
Il terreno deve essere acidofilo, a fondo e libero da erbacce o radici di colture precedenti. Il periodo migliore per preparare il suolo è l’autunno. Le piantine vanno interrate a 40 cm l’una dall’altra.
Dal momento che le specie che caratterizzano la brughiera non hanno bisogno di terra fertile, non è indispensabile concimare.
Queste piante sopportano qualsiasi terreno da giardino in pieno sole o in posizione a mezz’ombra.
La moltiplicazione delle specie annuali si fa per semina, direttamente a dimora in piena terra, in settembre o a marzo. Le piante perenni, invece, si moltiplicano semplicemente per divisione dei cespi in ottobre-novembre o in marzo, ripiantando le nuove.
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