Col nome di Bryonia si indica un rimedio omeopatico che si ricava dall’omonima pianta e dalla sua radice, che è altamente tossica. In omeopatia questa pianta velenosa viene utilizzata come cura della bronchite, delle vertigini e contro il mal di testa.
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Essendo altamente tossica, la Byronia non ha utilizzi in ambito fitoterapeutico ma viene usata come rimedio omeopatico nelle malattie dell’apparato respiratorio, dell’apparato digerente, nei casi di influenza, nel reumatismo muscolare ed articolare per il quale si rivela uno dei più efficaci rimedi.
Scopriamo tutto su questa pianta molto comune anche in Italia e sulle sue proprietà curative
Conosciuta con il nome di ‘vite bianca’ o ‘rapa del diavolo’ è una pianta appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa dei cocomeri e delle zucche.
In Italia è comune in quasi tutte le regioni. Comprende al suo interno svariate specie ma due sono maggiormente conosciute:
La Bryonia è una pianta rampicante che può raggiungere i 4 metri di altezza.
La Bryonia si compone di diversi elementi alcuni dei quali altamente tossici.
La maggior concentrazione di principi velenosi si trova nelle radici, ma la droga è presente anche nei frutti e nell’intera pianta.
Ad ogni modo, i principali principi attivi presenti nella radice della pianta, sono:
L’intera pianta è velenosa, ma gran parte della sua tossicità è contenuta nelle radici e nelle bacche. Le cucurbitacine contenute nella Bryonia alba hanno proprietà altamente tossiche e citotossiche.
Cosa succede se si ingeriscono accidentalmente le bacche di questa pianta? Bastano piccole quantità di bacche per causare gravi irritazioni gastro-intestinali accompagnate da vomito e diarrea.
Dosi più elevate possono invece risultare fatali, conducendo alla morte per arresto cardio-circolatorio.
La tossicità viene trasmessa anche attraverso il contatto. Questo significa che, se entriamo in contatto con la pianta, si possono formare irritazioni cutanea in loco con vescicole.
Per questi motivi snonostante le proprietà terapeutiche della pianta elogiate fin dall’antichità, oggi non viene in assoluto utilizzata in nessuna medicina alternativa se non in omeopatia.
Scopriamo con attenzione tutti i sintomi causati dalla errata ingestione della pianta di Bryonia che appunto può causare gravi irritazioni della mucosa gastrointestinale.
Queste si manifestano inizialmente con i seguenti sintomi
In dosi molto elevate, come detto in precedenza, la pianta può risultare letale.
In caso di ingestione erronea di bacche e ancor peggio di radici va subito allertato il medico e bisogna recarsi al presidio sanitario più vicino.
Il trattamento dell’avvelenamento da Bryonia prevede
I crampi addominali e gli spasmi possono essere curati con trattamenti farmacologici come diazepam.
Il formarsi di acidosi metabolica può essere bloccata con la somministrazione di bicarbonato di sodio per via endovenosa.
In caso di problemi respiratori può essere necessario somministrare ossigeno e nei casi più grave di insufficienza respiratoria potrebbe essere necessario intubare il paziente.
Tenere sotto controllo anche la funzionalità renale dev’essere tenuta sotto controllo.
INell’antichità la pianta seppur velenosa veniva utilizzata per le proprietà fitoterapeutiche e nella medicina popolare come rimedio lassativo ed emetico.
Veniva in passato usata anche per il trattamento di disturbi al fegato e per il trattamento di alcune patologie infettive, acute e croniche.
La Bryonia cretica è stata impiegata anche nella medicina tradizionale per il trattamento di disturbi gastrointestinali, disturbi epatici, disturbi metabolici, patologie reumatiche e patologie infettive sia acute che croniche.
Oggi se ne vieta l’uso in ogni forma di medicina alternativa, se non in omeopatia.
Oltre ai granuli o alle gocce omeopatiche è possibile preparare infusi con questa radice che però va ricordato essere velenosa e quindi va trattata con certa cautela.
Utilizzare 5 grammi di radice macinata in un litro d’acqua e berne due cucchiai al giorno per godere del beneficio lassativo della pianta.
La polpa fresca può invece essere utilizzata per curare contusioni ed ecchimosi.
La Bryonia è uno dei principali policresti in omeopatia: è in grado di esercitare un’azione riequilibrante a livello generale e in omeopatia può essere utilizzato per il trattamento di diversi disturbi.
In particolare i granuli omeopatici di Bryonia vengono utilizzati come rimedio nel
Il rimedio omeopatico Bryonia si ottiene dalla tintura madre delle radici fresche raccolte prima della fioritura mediante l’esecuzione di opportune diluizioni e dinamizzazioni.
Questo rimedio omeopatico Bryonia trova impiego in caso di:
E’ possibile assumere la Bryonia in granuli o gocce come tutti gli altri rimedi omeopatici. Si consiglia di assumere in diluizione 5CH di 3 granuli o 5 gocce ogni ora ma per il dosaggio e per la prescrizione bisogna prima consultare un medico omeopata.
Il tipo Bryonia ha umore cattivo, è facilmente irritabile. I suoi aspetti caratteristico sono l’iperattivismo, la volubilità, l’ansia per il futuro, la paura della povertà, la diffidenza, l’irritabilità, l’insicurezza e lo scarso livello di autostima.
Le caratteristiche fisiche sono il rossore, la secchezza delle labbra e delle mucose, la sete di grandi quantità di acqua, il colorito bruno.
Il tipo Bryonia si ammala quando si espone a sbalzi di temperatura, oppure quando beve bevande eccessivamente fredde o ghiacciate per rinfrescarsi. I suoi sintomi sono feci dure, cefalea che precede o accompagna il raffreddore, tosse, artrite.
La Bryonia non ha effetti collaterali gravi, però bisogna considerare sempre il peggioramento immediato dei sintomi come previsto nelle terapie omeopatiche.
Disclaimer: la terapia omeopatica è adatta a tutti, ma prima di assumerla è imprescindibile rivolgersi al medico specializzato in omeopatia, a maggior ragione se la cura è ricolta a bambini o anziani.
Effetti collaterali durante l’assunzione del rimedio omeopatico possono essere
In questi casi sospendere subito l’assunzione e contattare il medico.
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