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Buco nell’ozono, anche i fertilizzanti sotto accusa

Finiscono nell’elenco dei ‘cattivi’ anche i fertilizzanti azotati utilizzati in agricoltura il cui incremento, negli ultimi anni, avrebbe favorito l’aumento dell’ossido di diazoto nell’atmosfera. A dirlo è un recente studio dell’Università della California secondo il quale l’impiego sempre più massiccio – specie nell’agricoltura intensiva – di questi prodotti stimolerebbe i batteri a trasformare l’azoto in N2O a ritmi vertiginosi.

Buco nell’ozono, anche i fertilizzanti sotto accusa

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Ma che cos’è l’ossido di diazoto e quali sono i suoi effetti sull’ambiente? Si tratta di un potente gas serra (dopo la Co2 e il metano) capace di distruggere l’ozono, cioè la barriera che ci protegge dai raggi ultravioletti nocivi.

Dal 1750 ad oggi, il livello di N2O nell’atmosfera è cresciuto del 20%. Un dato solo apparentemente poco allarmante, poiché il ciclo di vita di questo gas supera i cento anni: una prospettiva che preoccupa, e non poco, gli esperti e i climatologi di tutto il mondo impegnati nella lotta al riscaldamento globale.

L’obiettivo principale, ora come ora, è limitare al massimo l’utilizzo di questi fertilizzanti e introdurre delle norme che ne regolamentino l’impiego in agricoltura.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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