Dopo una importante battuta d’arresto, il mondo dei motori sembra tornare a scommettere sui veicoli a idrogeno. La prima (e ultima) auto lanciata sul mercato, nasceva da un ambizioso progetto BMW, che nel 2009 decise di interrompere la produzione per i costi troppo elevati a causa dei motori molto delicati e di una tecnologia che non dava ancora al mondo garanzie di sicurezza.
Il motore a idrogeno, invece, oltre a non essere inquinante, vanta anche un’autonomia di percorrenza molto vicina ai motori a combustione fossile (fino a 400-500km), che non rende necessaria la capillarità di stazioni di rifornimento.
Per questo BMW ha deciso di ripercorrere questa strada, stringendo una partnership con Toyota, la casa dell’auto ibrida per definizione, per studiare nuove possibili soluzioni di motori fuel cell.
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Anche se in Italia si fatica ad immaginare l’introduzione di tecnologie così all’avanguardia, basta varcare le Alpi per accorgersi che molti dei nostri vicini di casa hanno già investito nei motori a idrogeno e continuano a farlo.
A Berlino, ad esempio, esiste già dal 2004 una stazione di produzione/distribuzione di idrogeno e la Germania ha in progetto la realizzazione di una rete composta da circa 50 stazioni di servizio pubbliche.
Ma anche nei paesi scandinavi l’idrogeno è già da tempo una realtà. Basti pensare che la prima stazione di rifornimento è stata inaugurata a Reykjavik nel 2003 e in quella occasione vennero messi in servizio i primi bus pubblici fuel cell (compresa la navetta da/per l’aeroporto).
In Norvegia è stata allestita persino un’autostrada di 500 km (la Oslo – Stavanger) con 12 stazioni di rifornimento.
Se poi vogliamo andare Oltreoceano, la California, per contrastare l’effetto nebbia dato dal pesante inquinamento della sua silicon valley ha in programma di aprire 70 stazioni di servizio nei prossimi 3 anni e di mettere su strada fino a 30.000 veicoli a idrogeno, che andranno ad affiancarsi agli ibridi ed elettrici già circolanti; lo Sunshine State infatti, detiene già l’incontrastato primato americano di flotta circolante green più numerosa al mondo.
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L’eco di queste iniziative si sta diffondendo in altri paesi europei e sta arrivando anche in Italia.
L’ Alto Adige, dove la grande disponibilità di bacini idrici e di centrali idroelettriche ha fatto nascere l’esigenza di sfruttare al meglio parte dell’energia prodotta, trasformandola in energia di movimento, si prefigge l’obiettivo di installare 24 stazioni entro il 2020.
La provincia di Bolzano ha già messo in circolazione 5 bus fuel cell per il trasporto pubblico e sta realizzando, nei pressi dell’autostrada del Brennero (all’altezza del casello Bolzano Sud), un impianto di produzione ed erogazione di idrogeno, in grado di approvvigionare circa 50 bus o l’equivalente di 1000 auto.
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Questa stazione sarà la ‘prima pietra’ di un progetto molto ambizioso, ossia quello di creare una rete autostradale dotata di rifornimento di idrogeno, che partirà da Modena per raggiungere Monaco di Baviera.
Staremo a vedere…
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