Cambiamento del clima e inquinamento in California mettono a rischio estinzione l’82% dei pesci
Gli effetti del cambiamento climatico e, dunque, dei livelli crescenti di inquinamento nel nostro pianeta stanno mettendo a serio rischio la sopravvivenza di molte specie viventi a cominciare dai pesci.

È quello che denuncia uno studio condotto dagli scienziati del Center For Watershed Scienze dell’Università della California, che ha dimostrato come l’82% dei pesci autoctoni d’acqua dolce siano ormai esposti al serio rischio di estinzione.
Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista PloS One (fonte: http://phys.org/journals/plos-one/) dimostra che delle 121 specie di specie ittiche, proprio questa percentuale sarebbe prossima alla distruzione completa mentre solo il 19% risulterebbe in grado sopravvivere ai cambiamenti climatici indotti dall’inquinamento umano.
La prima conseguenza di questa preoccupante situazione è la graduale scomparsa di questi pesci e la loro sostituzione con specie non native, come carpe, persici, trote e ciprinidi.
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Dalle analisi effettuate nei principali bacini e fiumi d’acqua dolce californiani emerge anche come nei prossimi 100 anni alcune specie ittiche saranno quasi certamente destinate alla scomparsa per la siccità, il degrado del loro habitat e la vulnerabilità intrinseca indotta anche dal loro scarso valore economico.
“Perdere questi pesci – ha sottolineato Peter Moyle, il biologo che ha condotto la ricerca – significa perdere una parte significativa della flora endemica e della fauna che rende la California un posto ‘speciale’ dal punto di vista ambientale e naturalistico“.
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Occorre dunque adottare tempestivamente delle opportune contromisure e pianificare una serie di azioni concrete volte alla conservazione e alla tutela di questi territori.
Se l’uomo non sarà in grado di invertire, il processo autodistruttivo innescato dall’inquinamento porterà la Terra a divenire ben presto un luogo ostile alla sopravvivenza di molti essere viventi, uomo compreso.