I cani da caccia rappresentano un nutrito gruppo di razze di cani selezionate per supportare l’uomo nell’attività venatoria. In generale, si tratta di cani forti, veloci, instancabili, dotati di un olfatto formidabile. Il lavoro di selezione e affinamento di questi cani è finalizzato ad esaltare alcune peculiarità fisiche e caratteriali al fine di renderli più adatti a un certo tipo di caccia piuttosto che a un altro.
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Nel corso degli anni, infine, alcuni cani da caccia sono stati impiegati sempre meno nell’attività venatoria andando a ricoprire ruoli e mansioni diversi.
Ci sono cani da salvataggio, cani per la pet therapy, cani da cani da guardia e quelli semplicemente da compagnia. Conosciamoli meglio e scopriamo tutto quel che c’è da sapere su questi straordinari amici a quattro zampe.
Le varie razze di cani addestrate per la caccia hanno avuto, per l’uomo, un ruolo e un’importanza fondamentale e per questo è il gruppo di gran lunga più numeroso. Se ne trovano di tutte le taglie e carattere, dai cani grandi, che possono correre veloci dietro alla preda, a quelli piccoli e bassi, adatti a stanare la selvaggina intrufolandosi nelle tane.
I cani da caccia che conosciamo oggi sono il risultato di una lunghissima selezione genetica e di un lavoro di affinamento durato millenni.
Oggi, possiamo distinguerli da tutti gli altri tipi di cani per l’eccezionale olfatto di cui sono dotati. Si tratta di animali instancabili, sempre in movimento, iperattivi, che un po’ come le razze da lavoro, hanno bisogno di un’adeguata cura, disciplina e alimentazione, soprattutto durante la stagione venatoria, quando lo sforzo fisico diventa più intenso.
In tal senso, il consumo di cibi ad alto apporto energetico e calorico è indispensabile per sostenere il lavoro musco-scheletrico che l’animale deve sostenere e mantenere inalterato il peso corporeo.
Oltre l’alimentazione dei cani, la cura e il movimento devono essere sempre rigorosi, per non dire perfetti. Hanno bisogno di giocare con il padrone, correre e fare lunghe passeggiate ogni giorno.
Non necessitano di lavaggi frequenti a meno che le circostanze non richiedano una buona toeletta. In tutti gli altri casi, potrebbero contrarre fastidiose dermatiti.
Per la pulizia, dunque, il consiglio è di attenersi alle indicazioni del veterinario e utilizzare solo prodotti specifici.
Dal punto di vista caratteriale, sono animali molto emotivi. Tendono ad essere ansiosi e a soffrire moltissimo l’assenza del padrone, con il quale instaurano un legame profondo e viscerale.
In alcuni casi, questo legame assume le connotazioni di una vera e proprio dipendenza fisica e affettiva che deve essere ben gestita per evitare che il nostro amico cada in depressione.
La longevità varia a seconda della taglia e della specifica razza. La vita media oscilla tra gli 8-15 anni.
In generale, i cani da caccia più longevi sono il Golden Retriever (10-12 anni), il Beagle (12 e 15 anni) e il Deerhound (8 e 10 anni).
Si tratta di animali da temperamento mite e di indole docile, cani che non abbaiano o lo fanno poco, affettuosi, coccoloni e protettivi nei confronti della loro famiglia, specie con i bambini.
La FCI (Fédération Cynologique International) ha individuato alcune categorie che distinguono i cani da caccia in base alle abilità che dimostrano di possedere e alle funzioni per cui sono destinati. Ecco le principali, distinte per le principali tipologie.
Sono quei cani che una volta individuata la preda si bloccano in punta per indicarne la posizione al cacciatore. Sono stati selezionati soprattutto per la caccia della selvaggina da penna.
Sono selezionate quelle razze con l’odorato molto sviluppato. Il loro modo di agire è di restare a naso alto controvento per individuare la preda, restando immobili con la zampa anteriore sollevata verso l’odore. In genere sono sempre davanti al cacciatore, con cui mantengono un contatto visivo, ma sono in grado di ‘sentire’ una preda in una zona molto ampia.
A questo gruppo appartengono due tipologie, quelli continentali e quelli britannici.
Razze da ferma britanniche:
I cani da ferma continentali (che comprendono sia quelli italiani che i tedeschi e francesi).
Razze da ferma francesi:
Razze da ferma italiane:
Razze da ferma tedesche a pelo corto:
Scovano la traccia fresca, e poi abbaiando inseguono e braccano la preda, fino a spingerla verso il cacciatore abbaiando, danno cioè voce alla “canizza” senza vedere il selvatico. Si tratta di specie adatte alla caccia degli animali da pelo (lepri e ungulati).
Fanno parte di questa categoria numerosi cani francesi:
Poi ci sono le razze inglesi:
E quelle continentalui e spagnole:
In Italia sono presenti i segugi a pelo raso e a pelo forte, dalla colorazione del mantello rossiccia (sauri).
Nel Nord Italia è presente un segugio autoctono molto robusto e adatto alla caccia, anche se un po’ meno bello del tradizionale italiano.
Sono cani piccoli, ma molto forti, che hanno le zampe corte e il muso lungo e affusolato. Sono perfetti per introdursi nelle tane degli animali selvatici, come lepri e conigli, al fine di stanarli a favore del cacciatore.
Tra questi trovate i Terrier, come i classici cani per la caccia alla volpe (il Fox Terrier), piccoli e astuti, che vengono utilizzati sia per allontanare gli animali dalle loro tane, che più in generale per catturare i piccoli mammiferi “nocivi”, come topi e ratti, ed i Bassotti.
Questo gruppo è stato selezionato per sfruttare l’agilità che li rende abili ad inseguire i piccoli mammiferi nei terreni aperti, ma anche i segugi nella ricerca della preda, e coraggiosi, per potersi confrontare con il selvatico,
Esempi tipici di cani da tana sono:
Grazie al loro raffinatissimo olfatto, seguono le tracce di sangue delle prede ferite e sono specializzati nella ricognizione e riporto di questo tipo di selvaggina. Poiché non fermano la cerca, vanno tenuti in uno spazio ristretto in cui la preda sia a portata di tiro.
Sono cani di taglia media o grande, adatti alla corsa veloce, forti e abili.
Si dividono in cani da acqua, che ritrovano la preda nell’acqua, e cani da pista di sangue, che seguono le tracce lasciate dall’animale ferito.
Cani da pista di sangue
Cani da acqua
La loro prerogativa è di non fermarsi all’arrivo della preda ma continuare nell’inseguimento, abbaiando all’impazzata per avvisare il cacciatore e spaventare la preda.
Una volta che la trovano, le si avvicinano in modo che questa si alzi e scappi. Questo rende più facile al cacciatore abbatterla. A differenza del cane da punta, non aspetteranno il padrone per andare dietro all’animale. Si tratta quindi di un tipo di caccia molto più veloce e faticosa.
Sono specializzati sopratutto nella caccia di selvaggina migratoria.
A questa categoria possono ascriversi razze di cani da caccia come:
Sono specializzati nel recupero della selvaggina abbattuta. I migliori rappresentanti di questo gruppo si chiamano tutti retriever, un termine inglese che significa riportare.
Sono spesso cani grandi, dalla bocca ‘soffice’ per non rovinare la preda. Ottimi nuotatori, hanno spesso un mantello molto idrorepellente.
Esistono razze di cani con una particolare predisposizione per il riporto, ma tutti devono essere opportunamente addestrati, perché d’istinto, cercano e uccidono la selvaggina, per cibarsene.
In italia l‘ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) riconosce 16 razze di cani autoctone, di cui 8 sono state selezionate specificatamente per la caccia e l’attività venatoria. Ecco quali:
L’attività venatoria in Italia è regolamentata dalla legge n. 157 del 17 febbraio 1992.
C’è da dire che nel nostro paese l’attività venatoria è una pratica in lento declino. Il numero dei cacciatori, fortunatamente, diminuisce ogni anno, mentre aumenta l’età media di chi ancora la pratica.
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