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Catastrofe nei mari del Nord: in Azerbaigian esplode piattaforma petrolifera

Dopo il disastro che ha travolto il Golfo del Messico qualche anno fa, con gravi ripercussioni per gli esseri viventi e le comunità di pescatori, speravamo di non dover più assistere a simili tragedie in mare. E invece, eccoci di nuovo purtroppo costretti a raccontare un nuovo incidente riguardante una piattaforma petrolifera, questa volta vicino a noi.

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Una serie di esplosioni che hanno coinvolto una piattaforma petrolifera in Azerbaijan hanno infatti causato la morte di almeno 32 persone lo scorso 5 dicembre. Il sindacato Oil Workers Rights Protection Committee, parla di ben 42 feriti. Si tratta del più grande disastro ambientale dopo lo scoppio della Piper Alpha nel 1988 consumatosi nei mari del Nord. E, purtroppo, come accaduto per il disastro legato alla rottura delle dighe che contenevano rifiuti minerari, avvenuto in Brasile a inizio novembre, siamo tra i pochi a darne risalto.

Un’esplosione in Azerbaijan ha infatti causato la morte di almeno 32 persone lo scorso 5 dicembre in Azebairgian.

Protagonista in negativo di questa triste vicenda è la piattaforma 10 del Guneshli field, nel Mar Caspio, su cui è scoppiato un incendio a causa di forti tempeste che hanno danneggiato una linea del gas, portando ad una esplosione e ad un incendio che hanno semidistrutto la piattaforma. Spegnere le fiamme è stato molto complicato, complici gli otto metri di onda e i venti forti.

Azerbaigian, soccorsi per domare l’incendio

L’azienda che gestisce la piattaforma, la State Oil Company of Azerbaigian – meglio conosciuta con l’acronimo SOCAR – non ha divulgato particolari informazioni. Peraltro, non è il primo incidente che riguarda la SOCAR. Anzi, ironia della sorte, nello stesso giorno un’altra piattaforma della compagnia è crollata in mare e sono morte tre persone.

La piattaforma in fiamme

E in Italia come stiamo messi? Non benissimo. Dato che anche attorno alle nostre coste ci sono diverse piattaforme operative: da Venezia fino a Santa Maria di Leuca, dai mari di Sardegna al golfo di Taranto. Non pensiamo che un incidente in un luogo non vicinissimo a noi non esista. Il mar Caspio è un mare chiuso in cui situazioni di questo genere portano a disastri ambientali di gravi entità, ma poiché sono lontano da noi, non sono poi così gravi, no?

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Published by
Luca Scialò

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