Quella della cervicale è un’espressione molto diffusa, comunemente usata per indicare l’infiammazione delle vertebre cervicali. Si tratta di una patologia che, più correttamente, prende il nome di cervicalgia. Si manifesta con dolore al collo, più o meno acuto, problemi di mobilità, associati spesso a cefalea, nausea e senso di vertigini. In questo articolo andremo a vedere quali sono le cause e i rimedi per alleviare questo disturbo molto comune.
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In genere, quando si dice ‘ho la cervicale’ si intende quella sensazione dolorosa al collo che spesso provoca anche nausea e giramenti di testa.
In realtà, a voler essere pignoli, il termine ‘cervicale’ non si riferisce ad una patologia bensì ad una parte del corpo. La cervicale, infatti, è la parte superiore della colonna vertebrale ed è costituita da 7 vertebre (c1-c2-c3-c4-c5-c6-c7) che partono dalla base del cranio ed arrivano, orientativamente, fino alla fine del collo con la vertebra prominente.
Essere affetti quindi da un problema cervicale, vuol dire soffrire di un’infiammazione acuta delle vertebre cervicali.
Le cause della cervicalgia possono essere varie. È proprio anche per questo che si tratta di un disturbo piuttosto frequente e sempre in agguato.
Ecco quali sono le principali cause:
Tra i sintomi principali c’è il dolore al collo: i muscoli appaiono contratti e dolenti. Si osserva una certa rigidità e una difficoltà a compiere movimenti di torsione, estensione e flessione della testa. Il dolore può essere variare da lieve a moderato-grave.
Oltre a questo, porta anche altri segni.
Oltre ai sintomi più comuni sopra descritti, la cervicale può portare anche altri sintomi quali:
Le vertigini da infiammazione alle vertebre cervicali sono caratterizzate da un senso di sbandamento provocato da problemi della colonna vertebrale, a livello della zona cervicale. Sono strettamente correlate con i movimenti del collo.
Si presentano clinicamente con sintomi quali:
Spesso, tali vertigini sono anche accompagnate da disturbi come:
Per l’infiammazione, in genere vengono prescritti antinfiammatori (ibuprofene, aspirina, ketoprofene…), antidolorifici (paracetamolo) e miorilassanti.
Per quanto poi riguarda le vertigini, il trattamento deve essere personalizzato in base al singolo caso.
Su indicazione medica, le opzioni terapeutiche includono:
Quando le vertebre cervicali vanno a comprimere le arterie del collo, fanno diminuire il flusso sanguigno verso la testa, provocando così una carenza di tutti quegli elementi necessari per il funzionamento degli organi che risiedono nel cranio, come il cervello, gli occhi e l’apparato uditivo.
Di solito, ogni episodio di vertigine può durare da alcuni minuti a ore. La durata dei sintomi è un aspetto molto importante da considerare perché aiuta il medico a differenziare le vertigini cervicogeniche da altre patologie.
La nausea è quella fastidiosa sensazione di malessere generale, non ben definita, che si avverte tra faringe e stomaco. Si tratta di uno dei sintomi più fastidiosi attribuiti all’infiammazione della cervicale.
I problemi cervicali possono essere accompagnati dalla nausea fondamentalmente per due motivi.
È bene comunque specificare che la nausea non è un sintomo generato soltanto da un problema cervicale. Se il problema si protrae nel tempo, è opportuno consultare uno specialista.
Potrà sembrare strano ma ci sono casi in cui porta alla generazione di fastidiosi e ricorrenti mal di gola. Quando si soffre contemporaneamente di cervicalgia e dolori alla gola, bisognerebbe effettuare degli esami completi per escludere – o accertare – la presenza di problemi infettivi o di adenopatia cervicale.
L’adenopatia cervicale è una patologia caratterizzata dall’ingrossamento delle ghiandole linfatiche e dei linfonodi. E può interessare qualsiasi parte del corpo.
Nel caso della adenopatia cervicale, il rigonfiamento riguarda i linfonodi presenti nella zona del collo. Vediamo quali sono i principali sintomi:
La cefalea da cervicale si colloca in zona occipitale e fronto-temporale, principalmente ai lati del cranio. Non è raro, comunque, che si irradi anche fino alla fronte e, in rari casi, vada a coinvolgere orecchie, lingua e gola.
Per allentare la tensione e ridurre dolore e nausea, vi sono vari rimedi.
Oltre ai rimedi sopra indicati, esistono anche rimedi naturali per alleviare l’infiammazione della cervicale. Si tratta dei cosiddetti rimedi della nonna. Conosciamoli meglio.
Gli impacchi caldi donano sollievo alla cervicale infiammata. Vediamo quindi come preparare il sale caldo. Bisogna prendere circa mezzo chilo di sale grosso (l’ideale sarebbe il sale rosa dell’Himalaya in quanto contiene iodio) e farlo scaldare.
Si può utilizzare una pentola sul fuoco, il forno a 70° oppure il microonde. In ogni caso, dovremo attendere che il sale inizi a scoppiettare.
A questo punto, versare il sale in un telo di cotone ed applicare sulla parte dolorante. Il sollievo è pressoché immediato. Il calore, oltre a rilassare, ammorbidisce la muscolatura irrigidita e permette alle tossine di venire eliminate più velocemente.
Oltre ad essere particolarmente efficace, il sale grosso ha anche un altro grandissimo vantaggio: non scade. L’importante è non bagnarlo.
Lo si può utilizzare tutte le volte che si vuole, sia come rimedio naturale contro le contratture ma anche solo per un momento di sano relax.
È importante NON applicare l’impacco di sale troppo caldo per evitare scottature. Inoltre, mai usare il sale caldo su cute lesa irritata o infiammata.
Quando si vive in uno stato di ansia costante, i muscoli del collo sono i primi ad irrigidirsi. Proprio per questo motivo, spesso, problemi di stress e disturbi cervicali vengono confusi perché non si capisce quale sia la causa e quale la conseguenza.
Un iniziale stato di ansia irrigidisce i muscoli e, col passare degli anni, può causare vertigini. Di conseguenza, aumenta lo stress e il problema peggiora. A lungo andare, però, un costante stato di tensione muscolare dovuto all’ansia, porta ad un’usura delle vertebre cervicali ed ecco che così spunta la vera patologia cervicale.
Per riuscire a capire se la scintilla iniziale è lo stato di ansia, si dovrebbe fare una diagnosi subito. Con il tempo, infatti, tensione muscolare causata da stress e disturbo cervicale diventano un unico problema e diventa difficile risalire al vero responsabile.
Tuttavia, per avere conferma del fatto che la tensione sia dovuta a stress emotivo, è bene prestare attenzione anche ad altri sintomi come:
Con un problema di tipo meccanico-posturale, il dolore è localizzato in determinati punti ed aumenta eseguendo un certo tipo di movimenti. Inoltre, non si manifesterebbero i suddetti altri sintomi che sono invece tipici dello stress.
Per intervenire sulla tensione cervicale, è opportuno cominciare un percorso di fisioterapia mirato, non soltanto per risolvere i sintomi, decontratturare i muscoli, eliminare dolore e rigidità, nonché ripristinare una corretta funzionalità articolare e muscolare. Il vero scopo a lungo termine è quello di evitare gli stessi errori, evitando così la possibilità che gli episodi si ripresentino.
I trattamenti eseguiti in genere dal fisioterapista sono:
Il calore prodotto da un impacco caldo (come quello di sale più sopra spiegato) o da una borsa dell’acqua calda è uno dei rimedi classici per alleviare le contratture cervicali.
Nonostante sia un disturbo piuttosto comune, l’infiammazione non è una un problema da sottovalutare. La mancata cura o l’incuranza al sorgere di alcuni sintomi legati alle patologie di questa zona del corpo, potrebbero portare conseguenze poco piacevoli.
Ad esempio, disturbi alla vista, associati a vertigini e sbandamenti e/o una vista offuscata e poco chiara, possono essere originati dalle strutture della cervicale.
L’avanzare dell’età può essere un fattore di rischio importante. Esso, infatti, colpisce prevalentemente le persone sopra i 40 anni. Adottando un corretto stile di vita, possiamo proteggerci dalle complicanze di questo disturbo. Ecco alcuni consigli.
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