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Chi ha paura del lupo cattivo? Non il WWF…

Ancora un allarme lanciato dal WWF. Questa volta l’emergenza riguarda il lupo la cui sopravvivenza nei boschi italiani è legata ad un filo sempre più sottile. Gli esperti dell’associazione hanno infatti stimato che ogni anno sono 100 gli esemplari di lupo vittime di bracconaggio o del degrado dell’habitat naturale in cui vivono.

Chi ha paura del lupo cattivo? Non il WWF…

La nuova campagna del WWF si chiama ‘Missione Lupo’ e fa eco a quella promossa dalla stessa associazione più di 40 anni fa (Operazione San Francesco), avviata nel Parco Nazionale d’Abruzzo e divenuta la prima, grande campagna di tutela per questa specie animale che dal 1976 è protetta dalla legge italiana.

Ma per essere portata a termine con successo, questa missione ha bisogno del sostegno di tutti. Ecco perché chiunque vorrà, potrà donare il proprio contributo direttamente sul sito ufficiale del progetto e aiutare i volontari del WWF a proteggere i lupi dai pericoli connessi all’azione umana.

Contrastare il bracconaggio – aumentando al contempo le zone di sorveglianza nei pressi dei boschi – così come accogliere e curare in appositi centri di recupero gli animali feriti dai cacciatori o investiti dalle auto in corsa e abbandonati ai margini delle strade, è l’obiettivo principale della campagna.

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Nonostante il lupo sia protetto, infatti, a distanza di 20 anni dall’entrata in vigore della legge il bracconaggio e l’insensibilità umana continuano ad essere la prima causa della sua scomparsa dalla nostra penisola e sono fin troppo pochi i procedimenti penali aperti nei confronti degli artefici di questo massacro.

Ma anche l’inquinamento sta giocando una parte da leone. I boschi sono sempre più ‘consumati’ dall’azione dell’uomo e questo mette a serio rischio la sopravvivenza dei lupi che, spostandosi dai loro luoghi naturali, oltre che ai pericoli appena descritti, si espongono anche al sempre più diffuso problema dell’ibridazione lupo-cane.

Insomma, questo raro predatore, protagonista assoluto delle favole che generazioni di bambini hanno ascoltato con più di un brivido sotto le coperte, rischia di lasciare di sé solo un pallido ricordo. Facciamo qualcosa perché continui a vivere libero e felice nei nostri boschi, non solo nella fantasia.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata a Cosenza il 25 febbraio 1980, all'età di 4 anni si trasferisce dalla città alla campagna, dove trascorre un'infanzia felice a contatto con la natura: un piccolo orticello, un giardino, campi incolti in cui giocare e amici a 4 zampe sullo sfondo. Assieme a lattughe, broccoli e zucchine coltiva anche la passione per la scrittura e la letteratura. Frequenta il liceo classico della città natale e dopo la maturità si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali del bolognese. Nel 2011 approda alla redazione di TuttoGreen con grande carica ed entusiasmo. Determinata, volitiva, idealista e sognatrice, spera che un giorno il Pianeta Terra possa tornare ad essere un bel posto in cui vivere.

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