Piante e fiori

Tutto sul cipresso, uno degli alberi ornamentali più diffusi

Dalle proprietà fondamentali a come coltivarlo con successo

Il cipresso è un albero longevo e molto alto, utilizzato spesso come albero ornamentale. Conosciamone meglio caratteristiche ed esigenze per coltivarlo al meglio.

Tutto sul cipresso, uno degli alberi ornamentali più diffusi

Cipresso: descrizione

L’albero di cipresso (o Cupressus) è una conifera della famiglia delle Cupressaceae, del tipo sempreverde. Alcune specie sono originarie della Turchia, dell’Iran settentrionale e di Cipro, altre provengono dalla zona del Messico e della California.

Venne diffuso con successo nel Mediterraneo durante l’epoca romana.

Si presenta con foglie simili alle squame ed assume nel complesso la caratteristica forma conica. I frutti sono delle pigne a cono che restano sulla pianta anche per anni. I fiori sono poco visibili. Il primo anno di vita il cipresso si presenta con dei piccoli aghi che poi cadranno lasciando spazio alle foglie vere e proprie.

Il legno è profumato, con note speziate. Di grande impatto visivo, questa pianta riesce a vivere per diverse centinaia di anni. Tuttavia, raggiunge la sua piena maturità molto lentamente, impiegando molto tempo prima di toccare la sua altezza definitiva.

Da questa pianta viene ricavato anche l’olio essenziale di cipresso, un noto espettorante, vasocostrittore e cardiotonico.

Varietà di cipresso

Si contano fino a 100 varietà di cipresso ed è possibile distinguere due importanti sottogruppi: la specie horizzontalis, dove i rami sono perpendicolari al tronco, e quella pyramidalis in cui i rami fanno appunto assumere la caratteristica forma a piramide.

Tra le varietà più note possiamo citare il Cipresso dell’Arizona ( Cipresso argentato), che in età matura si espande anche in larghezza, toccando i 5 metri di diametro. Le foglie sono di colore grigio-azzurro. Viene utilizzato per lo più come albero da ornamento.

Poi vi è il Cipresso calvo (Taxodium Distichum), alto anche fino a 40 metri, con la corteccia rossastra e una chioma molto rigogliosa. Viene spesso impiegato per la sua funzione di frangivento.

Il cipresso del Kashmir è caratterizzato da foglie pendenti molto vistose che contribuiscono ad ampliare il diametro della pianta. Il suo aspetto difatti è molto diverso da quello a cui siamo abituati e la sua altezza non supera i 20 metri.

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Coltivazione del cipresso

Il cipresso in vaso va piantato nei mesi di aprile o maggio o verso la chiusura dell’estate. In questo modo la pianta evita di affrontare il gelo invernale che potrebbe metterne a rischio la sopravvivenza iniziale. Scegliete una posizione ben soleggiata.

Purtroppo la pratica della zollatura è abbastanza complicata e spesso fonte di insuccesso, anche se praticata da personale esperto. Questa caratteristica accomuna il cipresso ad altre piante mediterranee che difficilmente attecchiscono se trapiantate da un terreno ad un altro.

A parte questo aspetto, possiamo dire però che necessita di poche cure e si comporta come una comune pianta rustica.

Irrigazioni

Si suggerisce di utilizzare della pomice per garantire il giusto drenaggio dell’acqua. Le irrigazioni vanno fatte ogni due giorni nelle prime settimane. Poi si può diradare all’incirca a ogni due settimane, avendo l’accortezza di utilizzare, almeno in fase iniziale, dell’acqua arricchita di sostanze nutritive.

Vanno effettuate anche delle nebulizzazioni, di modo che le foglie non siano disidratate.

Messa a dimora

La messa a dimora va effettuata in autunno, accertandosi che il cipresso abbia sviluppato delle radici profonde e robuste. Ricordate che la pianta non ama essere spostata, quindi valutate con cura anche la scelta del luogo.

Preparate una buca profonda almeno 60 cm e larga circa 80cm. Versate sul fondo del letame maturo e poi sistemate la pianta, comprimendo bene il terreno e procedendo ad una buona irrigazione.

Realizzate dei tiranti con delle corde, legandole al tronco di modo che sia sorretto dai picchetti. In questo modo eviterete che possa essere danneggiato dal vento. Questi potranno essere eliminati dopo il terzo anno.

Concimazione

Periodicamente la pianta andrà rinforzata con del concime organico. Ricordate comunque che il terreno in cui la pianta cresce deve essere molto profondo e umido.

Clima

Di base questa pianta ama il clima temperato, ma vanta una buona resistenza sia al caldo che al freddo, tollerando temperature anche di diversi gradi sotto lo zero così come temperature di poco inferiori ai 50 gradi.

Malattie e parassiti

Sono diversi i nemici dell’albero di cipresso. Tra i parassiti citiamo i coleotteri che vanno a intaccare la corteccia. Tipici sono anche il cancro, causato dal fungo Coryneum cardinale, oppure la ruggine.

Molto pericolosi sono anche gli afidi che si nutrono direttamente della linfa, portando presto la pianta al suo deperimento.

Potature

Sarà necessario effettuare delle potature una o due volte ogni anno, eliminando i rami in eccesso che sembrano “sbucare” fuori dalla forma conica, rovinando così l’estetica dell’albero. Si può procedere a maggio e a settembre.

cipresso
Cipressi lungo una strada secondaria in Toscana.

Utilizzi del cipresso

Come anticipato, molte specie di cipresso vengono piantate come scopo ornamentale. Tutti abbiamo visto almeno una volta un viale delimitato da queste conifere, in grado di donare un aspetto elegante e maestoso all’ambiente. Essendo anche il simbolo della vita eterna e dell’immortalità, è stato scelto come pianta decorativa dei cimiteri.

Si possono realizzare anche delle siepi che andranno a fungere da frangivento nelle zone esposte. Difatti hanno la caratteristica di piegarsi senza subire danni, fermando così le folate di vento.

Proprietà del cipresso

Il cipresso in realtà viene ampiamente utilizzato anche in erboristeria, dal momento che risulta essere ricco di flavonoidi, polifenoli, tannini.

Queste sostanze denotano tutta una serie di proprietà con effetti diretti sulla microcircolazione, ad esempio per il trattamento di insufficienze venose periferiche. Altri benefici sono stati riscontrati per l‘azione antinfiammatoria dei disturbi a carico del sistema respiratorio.

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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