Le clementine, spesso confuse con i mandarini, sono agrumi con particolari caratteristiche distintive. Ideali da consumare durante la stagione invernale, sono degli alimenti alleati del nostro stato di salute.
Ricche di proprietà benefiche, sono coltivate soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Disponibili nella stagione invernale, il periodo più freddo dell’anno, permettono quindi di fare un’importante scorta di vitamina C per rafforzare il sistema immunitario.
Oltre a mangiarle fresche, si prestano alla preparazione di marmellate e la buccia di questi agrumi, inoltre, viene impiegata per la realizzazione di un gustoso liquore.
Fanno parte della specie degli agrumi, come lime, mapo, limone, pompelmo, kumqat e pomelo. ma fanno anche parte del gruppo del mandarancio, nome con cui sono indicate genericamente le varietà frutto dell’ibrido naturale tra arance(sia amare che dolci) e mandarino.
Le Citrus × clementina furono scoperte dal reverendo Clément nel 1892 ad Algeri, a cui devono il nome, ma si crede che fossero presenti in Cina e Giappone già 3000 anni fa.
Sono considerate degli ibridi (la x nel nome botanico indica l’origine per ibrididazione), prodotte dall’incrocio tra il mandarino e l’arancio amaro e non vanno confuse con il mandarino (Citrus reticulata).
Anche altri agrumi sono stati ottenuti per ibridazione. È il caso del mandarino tangerino, che è considerato una specie (Citrus x tangerina), ma anche un ibrido tra mandarino e arancia dolce (Citrus × sinensis).
Il polline dell’albero delle clementine non riesce a fertilizzare i suoi fiori anche se non è sterile. Così, se in un giardino ci sono solo piante di clementine, nasceranno esclusivamente clementine senza semi. Per ottenere quelle pure, dotate cioè di alcuni semi, è quindi necessario fare degli innesti. Se invece il frutteto di clementine è vicino ad altri agrumi, i fiori possono essere fertilizzati e dare clementine con semi.
Appartengono quindi alla famiglia delle Rutacee, che comprende circa 900 specie. Oggi sono coltivati soprattutto in Marocco, Tunisia e in Europa nel Sud Italia e in Spagna.
Spesso confusi con i mandarini, questi frutti presentano delle differenze ad uno sguardo più attento. Anche se i due agrumi sono molto simili, pur essendo simili, si distinguono per colore, sapore e per l’aspetto generale.
Uno degli elementi maggiormente distintivi e peculiari della clementina consiste nell’assenza dei semi. Tutti gli altri agrumi, invece, hanno dei semi all’interno di ogni spicchio.
Il periodo di raccolta a seconda delle varietà (Spinoso, SRA 63, Comune, Hernandina, Fedele, Tardivo, Hernandina, Marisol e Nule) si colloca tra i mesi di novembre e febbraio, quindi in pieno periodo invernale.
In Italia le varietà più note sono diffuse soprattutto nelle regioni meridionali.
Il mandarino matura un po’ dopo: si raccoglie fra novembre e gennaio e resta sugli scaffali fino a febbraio.
Come molti alimenti appartenenti a questa categoria, anche questo agrume si rivela ricco di interessanti proprietà benefiche.
Ideale per rafforzare le difese immunitarie durante il periodo invernale, è un alimento ricco di fibre per supportare la motilità intestinale. Inoltre, è una miniera di vitamine, in particolare quelle del gruppo C, e sali minerali, come ferro, magnesio e potassio.
Grazie all’elevata concentrazione di acido folico, è un cibo consigliato anche alle donne in gravidanza. La buona quota di ferro rende questo frutto ideale per contrastare l’anemia.
Rinomate sono anche le proprietà antinfiammatorie attribuite a questi particolari tipi di agrumi.
Il sapore dolce della clementina è dovuto ai carboidrati, presenti ad un tasso di circa 10 gr per 100 gr di polpa (i carboidrati sono un po’ più concentrati verso la base, il loro contenuto diminuisce leggermente verso il gambo). Si tratta essenzialmente di saccarosio (70% del totale dei carboidrati), mentre il resto è costituito in parti uguali da fruttosio e glucosio.
È un frutto ben tollerato da tutti, anche da chi ha un apparato digerente delicato (anziani, convalescenti, bambini piccoli). Infatti, il suo sapore è particolarmente delicato e le sue tenere fibre non irritano la mucosa digestiva. Il suo succo può anche essere offerto molto presto ai piccoli di 6 mesi.
Una delle vitamine maggiormente presenti in questo frutto è l’acido ascorbico, meglio noto come vitamina C.
Ciò rende questo alimento utile per rafforzare il sistema sistema immunitario soprattutto per affrontare i malanni stagionali del periodo invernale.
Grazie all’alto contenuto di fibre, questo frutto è ideale da consumare per favorire la regolare funzionalità intestinale e prevenire o contrastare la stitichezza.
Questi agrumi invernali svolgono un’altra importante funzione per la salute ed il benessere generale. Il loro consumo aiuta infatti a ridurre i livelli di colesterolo cattivo presenti nel sangue.
Per chi soffre di diabete è sempre opportuno evitare un consumo esagerato di alimenti con elevata quantità di zuccheri e chiedere consiglio al proprio medico di fiducia.
Tuttavia, questi agrumi, se assunti con attenzione e moderazione, possono rivelarsi utili alleati per ridurre eventuali picchi glicemici ed evitare così le spiacevoli complicazioni di questa patologie.
Non risultano delle particolari controindicazioni o effetti collaterali conseguenti al consumo di questi agrumi, fatta eccezione per casi accertati di allergia o di ipersensibilità individuale.
Tuttavia, è bene evitarne un consumo eccessivo in alcuni particolari casi.
Alcuni tipi di frutti, come gli agrumi e i kiwi, possono presentare una componente di acidità poco consigliata per chi soffre di disturbi come la gastrite.
Pertanto è meglio valutarne il consumo, che potrebbero comportare ulteriori fastidi per chi è affetto da questa condizione.
Durante la fase dell’allattamento le donne sono chiamate a seguire alcune cautele nella propria alimentazione. Il consumo di agrumi potrebbe causare acidità.
Va pertanto valutato un consumo ridotto ma pur permettendo l’apporto di utili vitamine come quella del gruppo C.
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