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CNR e il pomodoro bio: promosso a pieni voti!

Parliamo del pomodoro, quel dono di madre natura definito come “cibo funzionale” dopo che i ricercatori hanno individuato un legame tra il suo consumo e i ridotti rischi d’insorgenza di tumori e malattie cardiovascolari. Gli attestati di stima ora arrivano anche per il fratello più green, il pomodoro da coltivazioni biologiche.

CNR e il pomodoro bio: promosso a pieni voti!

Uno studio di recente condotto da biologi, microbiologi e medici dell’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del CNR e dell’Università di Pisa ha infatti rivelato che il pomodoro costituisce una riserva naturale di molecole come acido ascorbico, vitamina E e altri elementi che esercitano attività antiossidante e possono aiutare il sistema immunitario.

Dallo studio – pubblicato sul British Journal of Nutrition – è emerso chiaramente che alcuni vegetali, tra cui il pomodoro, hanno un “valore nutrizionale che risulta influenzato dalle condizioni di coltivazione, in quanto il contenuto di fitochimici può aumentare se la pianta cresce unitamente ai suoi simbionti naturali”. Ma questo cosa significa?

La coltivazione biologica infatti prevede anche l’uso della micorrizazione, per favorire la nutrizione delle piante e incrementare la fertilità biologica del terreno. Si coltiva una pianta, quindi anche i pomodori, in simbiosi con microfunghi che s’installano sulle sue radici e sono capaci di captare meglio le sostanze nutrienti disponibili nel terreno e di cederle alla pianta.

Ciò significa che se coltivati con metodi naturali, che prevedono quindi l’associazione di altre piante o funghi, al posto di pesticidi chimici, queste assorbono maggiore nutrimento dal suolo e avranno così maggiori concentrazioni di calcio (15%), potassio (11%), fosforo (60%) e zinco (28%) rispetto a quelle da coltivazione tradizionale. Inoltre mostrano un alto potere anti-ossidante.

I risultati suggeriscono anche che l’assunzione di questo tipo di “cibi funzionali”, come i pomodori, potrebbe agire come difesa attiva nei confronti degli effetti esercitati da molti contaminanti ambientali e industriali a cui gli esseri umani sono esposti per via della catena alimentare.

Conclusioni che ci portano acnora di più a consigliare a tutti i consumatori che bio è meglio, e anche più salutare!

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