Coltivare la canapa può rivelarsi un’attività redditizia per i numerosi usi a cui questa pianta si presta. In ogni caso è opportuno informarsi adeguatamente sulle normative vigenti per evitare rischi legali. Vediamo in dettaglio.
Contenuti
Coltivare la canapa è un’attività che, esercitata entro le norme vigenti, è del tutto legale e praticabile anche in Italia. La canapa è una pianta erbacea a ciclo annuale in grado di svilupparsi facilmente nelle varie condizioni climatiche della nostra penisola.
Si tratta di una specie botanica estremamente versatile e che si presta ad essere adoperata in vari settori.
Si può coltivare a livello industriale pur attenendosi alle indicazioni previste dalle recenti normative italiane. Con un’attenta valutazione preliminare, si può rivelare un’attività agricola redditizia.
La coltivazione della canapa in Italia è prevista a livello industriale purché si utilizzino infiorescenze a basso contenuto di THC.
La produzione di questa pianta può essere poi destinata a vari settori industriali: da quello tessile a quello alimentare o cosmetico.
La coltivazione di canapa è attualmente prevista dall’ordinamento giuridico italiano. In particolare si fa riferimento alla legge entrata in vigore il 14 gennaio 2017.
Le norme vigenti prevedono la coltivazione della pianta con infiorescenze contenenti ridotte concentrazioni di THC, cannabinoide responsabile degli effetti psicoattivi della sostanza.
Per avviare questo tipo di coltivazione rispondere ad alcuni particolari requisiti per evitare di incorrere in problemi legali.
Pertanto è necessario innanzitutto selezionare una varietà di canapa iscritta nel Catalogo Europeo delle sementi. Il seme acquistato deve essere accompagnato da fattura e cartellino che ne attesti la certificazione.
In passato occorreva comunicare l’avvio della propria attività alla stazione delle Forze dell’Ordine più vicina.
Attualmente, invece, gli imprenditori agricoli possono procedere con la propria attività senza dover ricorrere a particolari autorizzazioni. Devono, tuttavia, conservare i cartellini delle sementi e le fatture di acquisto per almeno 12 mesi.
In generale la coltivazione di questa pianta richiede un terreno profondo e ben arieggiato, ricco di sostanze organiche. Assolutamente da evitare sono i ristagni idrici del terreno. La sua profondità, inoltre, garantisce la possibilità per la pianta di svilupparsi con la sua radice fittonante.
Se si opta per la coltivazione outdoor è preferibile scegliere varietà della pianta che sviluppano di più. Le varietà auto-fiorenti potrebbero rappresentare una buona scelta per chi vuole coltivare all’aperto. Meglio, invece, evitare le varietà molto aromatiche se si coltiva all’aperto in un luogo non troppo isolato. Occorre, inoltre, valutare fattori ambientali importanti come l’esposizione solare diretta durante il giorno, la protezione dalle intemperie e il grado di umidità presente nell’aria. Il periodo migliore per la semina è quello compreso tra marzo e aprile per garantire alle piantine temperature abbastanze elevate ed esposizione alla luce solare per almeno 12 ore al giorno.
La coltivazione della canapa indoor richiede accortezze soprattutto riguardo all’esposizione. La questione della luce diretta può essere affrontata con l’utilizzo di apposite lampade, che garantiscono anche una temperatura adeguata per la crescita delle piantine.
Anche coltivare nell’orto o in terrazzo queste può essere possibile. Basta scegliere il posto giusto, ben esposto al sole, ma protetto da pioggia e vento, e delle dimensioni adeguate, per garantire la crescita della pianta.
Inoltre, è opportuno investire in terricci di buona qualità e garantire un vaso o un contenitore adeguato in cui far crescere la pianta di canapa.
Per gli imprenditori agricoli la coltivazione della cannnabis light può rivelarsi un affare redditizio. Nella valutazione della convenienza di questa attività agricola occorre ovviamente fare un bilancio tra costi e ricavi.
Discriminante, inoltre, sarà poi la differente resa in base alla varietà della pianta scelta, alle condizioni meteorologiche e all’esperienza dell’agricoltore.
La Cannabis sativa è una varietà utilizzata soprattutto per la produzione di fibre naturali. In passato le fibre ottenute dalla canapa sono state adoperate soprattutto per produrre corde e altri prodotti tessili.
La cannabis presenta proprietà che la rendono adatta anche all’uso terapeutico. La coltivazione in questo caso deve rispettare delle condizioni particolare, ovvero avvenire in soluzione idroponica.
La tradizionale coltivazione a contatto con il terreno, infatti, rischierebbe di far assorbire alla pianta eventuali metalli pesanti.
Conosciuta anche come cannabis light, la canapa a basso contenuto di THC presenta concentrazioni ridotte del principio attivo con effetti psicotropi, il tetracannabinolo.
Potrebbero piacerti anche questi articoli che approfondiscono i prodotti derivati dalla canapa:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.