L’estate è una gran bella stagione. Tuttavia, ci sono degli insetti che disturbano e rovinano le nostre notti e le calde serate estive. L’avrete già capito: stiamo parlando delle zanzare.
Oltre a disturbarci con il fastidioso ronzio, quando ci pungono creano dei pomfi gonfi e arrossati che danno un gran prurito.
Prima di ricorrere all’uso di prodotti chimici possiamo affidarci a dei rimedi naturali per le punture di zanzare che, oltre ad alleviare i fastidi in se, sono anche economici e non inquinanti. Tra l’altro, nella maggior parte dei casi, si tratta di ingredienti che quasi tutti abbiamo già a portata di mano, in dispensa o in frigorifero. Vediamo quindi come curare le punture di zanzara in maniera naturale, più qualche consiglio per allontanarle e tenerle lontane.
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In Italia, le zanzare cominciano a riprodursi da metà marzo. Possono esserci dei ritardi o dei leggeri sfasamenti, tuttavia, il periodo di riproduzione comincia quando le temperature medie sono superiori a 10°C.
Indicativamente, si tratta di questioni genetiche. Circa l’85% delle persone produce un segnale chimico attraverso la pelle che indica il proprio gruppo sanguigno. Le zanzare sono attratte più da questo 85% di secretori rispetto al restante 15% della popolazione che, invece, non emette alcun segnale odoroso.
Tutti siamo potenziali vittime delle tanto odiate zanzare. Tuttavia, è fuor di dubbio che ci sono persone che costituiscono le prede particolarmente preferite da questi insetti. Studi scientifici hanno rilevato che le zanzare preferirebbero:
L’anidride carbonica e l’acido lattico sono stati identificati come i due principali elementi che attraggono le zanzare. L’anidride carbonica, liberata dal respiro ma anche dalla pelle, può essere rilevata dalle zanzare a distanze fino a 36 metri.
Sono comunque in corso altri studi per comprendere a fondo la questione e identificare altre sostanze.
Le zanzare amano gli ambienti caldo-umidi. In natura, vivono infatti nei pressi di piante come papiri, gigli d’acqua e bambù della fortuna.
In casa, o comunque in ambienti chiusi (scuole, uffici, negozi…) si annidano nei sottovasi con residui d’acqua, nelle vaschette di raccolta di condizionatori e negli umidificatori per termosifoni.
Molto dipende dalla specie di zanzara e da vari fattori ambientali. Precisamente, la vita delle zanzare maschio dura dai 10 ai 15 giorni. In condizioni climatiche e ambientali favorevoli, le zanzare più comuni (le culex pipiens) vivono dalle 2 settimane ai 4-5 mesi.
Le zanzare sono creature a sangue freddo e non riescono a sopravvivere al di sotto di una certa temperatura che, di solito, si attesta attorno ai 23 gradi.
Una volta che ci ha punto, la zanzara non muore, ma va alla ricerca di un luogo sicuro e riparato dove portare a termine il processo di maturazione delle uova, fase che richiede alcuni giorni.
In genere, le punture delle comuni zanzare non sono pericolose, ma piuttosto fastidiose. La zona attorno alla puntura aumenta di volume, si arrossa e comincia a prudere.
Quando una zanzara si posa sulla nostra pelle alla ricerca di sangue, introduce una piccola proboscide nella cute alla ricerca di un capillare. Nel frattempo, inietta anche la saliva dove sono contenuti degli enzimi dalla duplice funzione: anestetizzano la parte da colpire e mantengono fluido il sangue della loro preda, fermando quindi la coagulazione che ne impedirebbe l’aspirazione.
I classici sintomi delle punture di zanzara, come prurito, arrossamento e rigonfiamento della parte colpita, sono dovuti proprio a questi enzimi. Il nostro organismo li riconosce infatti come “corpi estranei” e quindi comincia a rilasciare istamina. La quantità di istamina rilasciata dal nostro corpo varia da soggetto a soggetto. Proprio per questo, ci sono persone più o meno sensibili alle punture di zanzare.
Come appena spiegato, poiché il prurito è la diretta conseguenza del rilascio di istamina nel corpo, e poiché la quantità di istamina è variabile, anche la durata del prurito varia da persona a persona. Il prurito, così come gli altri sintomi (gonfiore e rossore), può durare qualche ora o alcuni giorni.
Se la zanzara ci punge in zone particolarmente delicate e sensibili, il gonfiore sarà molto evidente. Il caso classico è quello delle punture sulla palpebra.
Con grande facilità, nel giro di breve tempo si gonfia tutto l’occhio. Fare subito degli impacchi freddi o con del ghiaccio per ridurre il gonfiore.
Una reazione locale più estesa si presenta con una zona di gonfiore che supera i 5 cm e con segni arrossati che tendono ad aggravarsi nei primi due giorni dopo la puntura dell’insetto. Di norma, la condizione tende a risolversi nel giro di 10 giorni.
Più punture di zanzara tra loro molto ravvicinate possono provocare due tipologie di reazione allergica:
Appena si viene punti da una zanzara, per alleviare il dolore può essere utile applicare un impacco con acqua fredda o ghiaccio, da avvolgere in un panno (mai mettere il ghiaccio a diretto contatto con la pelle!). Il freddo ha un effetto anestetizzante quasi immediato e, restringendo i vasi sanguigni, blocca la diffusione delle tossine trasmesse dalle zanzare.
Se i pomfi sono molto gonfi, disinfettare la zona con acqua ossigenata e poi applicare una crema a base di antistaminici o gel al cloruro d’alluminio al 5%. Utili anche gli stick a base di ammoniaca, a bassa concentrazione.
Ovviamente, come spiegheremo tra breve, ci sono anche numerosi rimedi naturali molto efficaci.
Tra i rimedi naturali per lenire il fastidio, il rossore ed il gonfiore provocati della puntura ci sono:
Anche se difficile, evitare assolutamente di grattarsi, altrimenti il prurito non potrà che aumentare. Per avere un po’ di sollievo, strofinare la zona con il morso con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua ossigenata. Svolge anche effetto disinfettante.
Secondo una leggenda metropolitana, candeggina e ammoniaca sarebbero valide per placare il prurito provocato dalla puntura delle zanzare. Niente di più falso. Evitare assolutamente questo tipo di rimedi che vanno soltanto ad irritare la cute.
Tamponare un po’ di alcol denaturato con una garza o un batuffolo di cotone serve a disinfettare la zona colpita. Inoltre, toglie il prurito e favorisce un’azione calmante.
Oltre a questi semplici rimedi naturali per le punture di zanzare, ricordiamo che grattarsi è la cosa più sbagliata che si possa fare. Per quanto irrefrenabile, tentate di resistere all’istinto per non peggiorare ulteriormente la situazione.
Dopo aver visto come placare il prurito e l’infiammazione che queste punture ci portano, vediamo come prevenirle. Qui di seguito vedremo infatti alcuni sistemi per tenere lontane le zanzare.
Vediamo ulteriori suggerimenti.
I più piccoli hanno una pelle molto delicata e intollerante ai morsi degli insetti. Per questo, è molto importante proteggere dalle punture di zanzara neonati e bambini. Un’efficace protezione è l’utilizzo di una zanzariera messa sul lettino o sul passeggino. Quando uscite, fate in modo che i piccoli indossino vestiti di colori chiari. Pare infatti che le zanzare siano particolarmente attratte dai colori accesi e da quelli scuri come il blu e il nero.
E se alla fine, nonostante tutte le precauzioni, una zanzara dovesse pungere il vostro bambino, applicate subito una pomata a base di calendula. Si tratta di un ingrediente dall’azione lenitiva consigliata soprattutto per le punture di zanzare che colpiscono i più piccoli. Le pomate alla calendula non presentano controindicazioni e possono essere usate in qualsiasi momento della giornata.
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