Rinnovabili

Come l’energia solare potrà salvare l’Africa

Il continente africano deve lottare ogni giorno per la sopravvivenza: la popolazione, in particolar modo nella fascia sub-sahariana, continua a crescere rapidamente, ma la scarsità di energia elettrica frena in maniera pesante lo sviluppo. Perchè allora non ricorrere all’energia solare?

Come l’energia solare potrà salvare l’Africa

Basti pensare che il 30% dei centri sanitari e il 65% delle scuole primarie non hanno accesso all’elettricità, e i dati sono ancora più sconcertanti se puntiamo l’attenzione sulla popolazione del sub-sahara: il 70% degli abitanti rimane al buio dopo il tramonto, oltre a vivere nell’impossibilità di conservare cibi freschi nel frigorifero e svolgere tutte quelle normali azioni del quotidiano a cui noi occidentali non prestiamo neanche più caso.

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Secondo un recente rapporto di Green Alliance solo le energie rinnovabili potranno salvare l’Africa. Realizzare le infrastrutture necessarie per far arrivare l’elettricità nei posti più sperduti si rivelerebbe troppo oneroso, per cui è necessario puntare su soluzioni off grid.

In questo processo l’UE svolgerebbe un ruolo rilevante, essendo in grado di investire sulla diffusione massiccia del rinnovabile nel continente africano. Inoltre l’energia verde può rappresentare anche un’ottima occasione per offrire nuovi posti di lavoro e incentivare lo sviluppo economico dell’Africa. 

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Attualmente l’energia solare ha consentito a 2 milioni e mezzo di famiglie del Kenya di poter avere accesso all’energia, riducendo del 12,6% le spese sostenute.

Le fonti rinnovabili hanno dei costi nettamente inferiori rispetto ai vecchi generatori diesel e rappresentano la soluzione più efficace ed immediata.

Se entro il 2030 tutta la popolazione mondiale dovrà avere accesso all’energia, allora è bene che si sfrutti questo potenziale, di cui il Continente Nero è ricchissimo!

VAI A:

L’obiettivo ambizioso sarà costruire un ponte culturale ed economico tra le imprese dei Paesi occidentali e quelli in via di sviluppo, di modo da creare delle partnership che siano in grado di risollevare le condizioni di un continente ancora martoriato da epidemie e povertà.

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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