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Come ti trasformo l’aereo in una barriera corallina artificiale

La HMS Ark Royal, la portaerei icona delle forze armate britanniche, è andata definitivamente in pensione dopo più di 20 anni di attività.

Il primo varo avvenne per opera della Regina Madre nel 1981 per poi entrare in servizio nel 1985.
Ha giocato un ruolo fondamentale durante la guerra in Bosnia e in Iraq ed è stata molto apprezzata negli anni sia in ambito militare che dalla stessa popolazione britannica.

Sarà per questo che il comitato portuale di Torbay ha proposto di affondare la portaerei a sei miglia dal largo della costa spogliandola di armi e strumentazione tecnologica per farla trasformare in barriera corallina.

Erano state avanzate diverse proposte, dall’idea di renderla un museo, sfruttarla come eliporto o riutilizzarne i rottami, ma alla fine i membri del consiglio portuale hanno optato per la barriera corallina.
In questo modo è come se la Ark Royal non avesse mai lasciato le acque, oltre ai notevoli vantaggi dal punto di vista economico che una simile operazione apporterà nella zona costiera.

L’idea di affondare la portaerei è opera di Michael Byfield e James Doddrell, due divers di Torbay, convinti di poter realizzare la più grande barriera corallina artificiale al mondo.

Ovviamente saranno necessarie una serie di misure preventive per evitare che sostanze inquinanti possano essere rilasciate nei fondali o che si metta a rischio la vegetazione marina con tutte le sue specie acquatiche.

Ma in fondo non si tratterebbe di un caso unico nel suo genere: anche solo restando in Gran Bretagna, al largo di Plymouth vi è un relitto, relativamente giovane, di un’altra nave da guerra, la HMS Scylla, affondata nel 2004, che ospita già diversi tipi di coralli e una variegata vita marin.

Il relitto diventerà un’attrazione turistica per tutti gli appassionati di sub, ma saranno necessarie non poche misure di sicurezza per evitare che la portaerei possa entrare in collisione con altri mezzi di navigazione.

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Alessia

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