Il concime organico rappresenta una fonte preziosissima di nutrimento per il terreno destinato alla coltivazione delle nostre piante da fiore e da frutto. Nell’orto, in giardino o in balcone la concimazione rappresenta uno step fondamentale per assicurare alle colture i giusti nutrienti e uno sviluppo sano e florido. Vediamo insieme cos’è, quali sono i tipi di concime organico più diffusi e come utilizzarlo al meglio.
In tema di giardinaggio e orticoltura, ogni pollice-green che si rispetti sa che la concimazione è una fase colturale molto importante poiché serve ad apportare al terreno, e quindi alle piante, tutti i nutrimenti necessari alla crescita.
Che si tratti di piante da fiore coltivate in giardino o in vaso, arbusti, piante sempreverdi, rampicanti o alberi da frutto, il concime organico è una preziosa fonte di sali minerali, micro e macro-elementi indispensabili all’accrescimento delle nostre colture.
Le piante, infatti, non vivono solo di ossigeno, carbonio e idrogeno che prelevano dall’aria e dall’acqua. La loro crescita dipende anche da altre sostanze nutritive presenti nel terreno. Queste sostanze si dividono in 3 categorie:
Tutti questi principi nutritivi vengono ceduti alle piante attraverso il terreno – se la messa a dimora è in piena terra – o il terriccio qualora si tratti di coltivazioni in vaso. La carenza di queste sostanze, infatti, si ripercuote sull’equilibrio vegetativo della pianta e si manifesta sopratutto su foglie e frutti.
Il concime organico può essere ritenuto a tutti gli effetti un fertilizzante naturale poiché apporta al terreno tutto ciò di cui la pianta ha bisogno per crescere e prosperare. Ma quali sono, dove si trovano e come devono essere somministrati perché la loro resa sia davvero efficace? Scopriamolo insieme.
Il concime organico è la fonte di nutrimento più naturale e facilmente reperibile di cui l’uomo può disporre per fertilizzare il suolo, sia esso un semplice orto casalingo, sia un campo di grandi estensioni coltivato in maniera intensiva. Serve infatti a fornire alla terra il nutrimento necessario allo sviluppo delle colture.
La fertilizzazione, infatti, è una pratica molto antica e applicata sia per sostenere la fase vegetativa e riproduttiva delle piante che per mantenere inalterate le sostanze nutritive disperse nel terreno.
Oltre che per le colture in pieno campo, la concimazione organica rappresenta un intervento molto importante per le piante coltivate in vaso che necessitano ancor di più di nutrimento per sviluppare un buon apparato radicale in uno spazio molto limitato.
Il concime organico somministrato nelle quantità e nei tempi giusti, consente alle piante, comprese le varietà ornamentali, di accedere a tutti i nutrienti di cui hanno bisogno. Si tratta essenzialmente di composti biologici ricavati da depositi animali o vegetali (ecco perché ‘organici’).
I fertilizzanti biologici contengono anche acqua, cellulosa e materiale secco e vegetale di varia natura che va a integrare le risorse naturalmente presenti nel terreno con grande beneficio per le piante che vi dimorano. In generale, il concime organico può essere annoverato in due macro-categorie:
Entrambi i gruppi di fertilizzanti citati sono facilmente reperibili anche nei vivai e nei garden-center a prezzi variabili.
I concimi organici più diffusi e utilizzati sono tanti quante le fonti da cui possono essere generati. Come anticipato sono facilmente reperibili in natura, nei vivai, nei negozi specializzati in giardinaggio e in alcuni caso possono essere prodotti anche a casa.
Ecco un elenco dei principali tipi di concime organico disponibili sul mercato:
Oltre ad essere acquistato nei negozi specializzati, il concime organico può essere facilmente realizzato anche a partire dagli scarti disponibili in casa e da alcune erbe facilmente reperibili. Si tratta del cosiddetto compost. Molti fertilizzanti naturali, infatti, sono proprio davanti al nostro naso. Si tratta per lo più di:
Un ottimo concime organico fatto in casa è l’infuso o il macerato di equiseto che svolge anche un’azione antiparassitaria protettiva per le piante. Si può preparare a partire dalla pianta fresca o secca.
Basta portate a ebollizione una buona quantità di equiseto in 3 litri d’acqua e lasciare il tutto in infusione per 10 – 15 minuti. A questo punto filtrate, lasciate raffreddare e versate il liquido alla base delle piante. Usate queste fertilizzante liquido quando l’infuso si sarà ormai raffreddato.
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