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Contrordine: risparmiare acqua non serve, anzi pare sia dannoso…

Evitare lo spreco delle risorse è ormai un mantra della coscienza ecologica di ciascuno di noi ma che fosse un atteggiamento inutile e forse addirittura dannoso giunge nuovo alle nostre orecchie; anzi, ad essere più precisi, sembra che risparmiare acqua non serve.

Contrordine: risparmiare acqua non serve, anzi pare sia dannoso…

La provocazione arriva da un Paese di spiccata sensibilità green quale la Germania, dove sul banco degli imputati è finita la tendenza al risparmio idrico. Lo riferisce il Wall Street Journal, che in un interessante articolo racconta come nel Paese teutonico abbia preso piede una lunga diatriba sull’efficacia o meno del water saving. A Berlino, come a Monaco di Baviera ed a Francoforte il tema è particolarmente sentito, poiché il trend di limitazione dei consumi di acqua è sempre stato considerato una virtù personale ed associato ad un atteggiamento di responsabilità sociale.

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Scuole, municipalità e associazioni civiche si battono da tempo per promuovere comportamenti eco-friendly tra la cittadinanza. Tra questi, il risparmio idrico pare esser stato profondamente interiorizzato dai tedeschi, se è vero che uomini e donne di ogni età frequentemente tendono a fare docce in comune o a ridurle al minimo indispensabile, utilizzare l’acqua usata della vasca da bagno per lo scarico del WC, o addirittura reimpiegare quella del risciacquo dei denti per innaffiare le piante. Senza dimenticare che perfino le nuove toilette tedesche ricorrono ad una quantità d’acqua limitata per gli scarichi.

Eccessi? Sì, per molti critici che ora tendono a minimizzare l’importanza della riduzione dei consumi di acqua, mettendo in luce quelli che per loro sono gli effetti negativi di questa abitudine.

In sintesi, lo scarso scorrimento degli scarichi dovuto alla minor presenza di acqua provocherebbe una prolungata stagnazione in canali troppo larghi dei liquami, che emetterebbero gas nocivi in grado di corrodere il cemento. A Berlino la falda freatica troppo elevata sarebbe all’origine di fenomeni di allagamento di cantine e seminterrati. Mentre a Colonia l’acqua di scarico che ristagna troppo a lungo prima di raggiungere gli stabilimenti per lo smaltimento, richiederebbe maggiori consumi di energia e l’utilizzo di appositi prodotti chimici per il trattamento.

«Il risparmio idrico è stato buono – ha affermato il geologo berlinese Alexander Limberg – diciamo: non abbiamo bisogno di risparmiare ancora di più».

Chi si è eretto a vero paladino della battaglia contro il water-saving è l’ingegnere dell’Istituto ecologico di Hannover Hans-Jürgen Leist, autore nel 2002 di un articolo sul Frankfurte Rundschau intitolato “Il risparmio idrico in Germania è un non-senso”, seguito nel 2007 dal trattato di ben 266 pagine “Riserve idriche in Germania: critiche e approcci risolutivi”. Come possiamo immaginare, scritti pesantemente contestati dagli ambientalisti.

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Secondo Leist ed altri studiosi, i tedeschi sono stati a lungo ingannati dalle martellanti campagne dei media sulla siccità nel resto del mondo, senza così riuscire a capire che i loro atteggiamenti non hanno alcuna ripercussione sulla situazione idrica globale. Se fin dalle scuole elementari viene insegnato ai bambini di chiudere il più possibile il rubinetto nelle semplici operazioni di lavaggio dei denti, delle mani o dei capelli, per tali critici questi accorgimenti non avranno nessun effetto nel combattere la siccità in Africa.

A coloro che ritengono che un risparmio nei consumi di acqua si traduca in minori costi in bolletta, Leist e soci replicano facendo presente che in realtà si produce esattamente l’effetto opposto, poiché la maggior parte dei costi dell’approvvigionamento idrico sono fissi ed il minor utilizzo provoca un aumento del prezzo per litro.

Il consumo medio annuale di acqua da parte di una famiglia tedesca si attesta intorno ai 184mila litri,  con una disposizione giornaliera di 120 litri per persona, contro i 170 di Italia, Francia e Gran Bretagna e addirittura i 375 degli Usa. Il costo al litro in terra teutonica è però salito dai 185 euro del 2005 ai 205 dello scorso anno. Quanto è bastato per la levata di scudi da parte dei nemici del risparmio idrico.

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Questi dati e tale ipotesi non sembrano però sconvolgere più di tanto le abitudini del cittadino comune tedesco, che continua a pensare quanto sia importante la riduzione dei consumi di un bene così prezioso e ad attenersi al rispetto dei principi ecologici. Una sensibilità verso le tematiche ambientali che è ancora particolarmente forte in Germania, visto che oltre il 50% dei suoi cittadini dichiara di impegnarsi al risparmio idrico proprio per ragioni di rispetto dell’ambiente, contro una cifra che oscilla tra il 30 e il 38% in altri Paesi come Italia, Spagna, Francia e Inghilterra.

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Contrordine: risparmiare acqua non serve, anzi pare sia dannoso…

Un sondaggio informale condotto nella parte orientale di Berlino ha così rivelato che pochissime persone sono disposte a cambiare il proprio punto di vista, tanto che un uomo ha dichiarato di farsi la doccia non più di tre volte a settimana per rispetto delle generazioni future, mentre un altro ha affermato di aver installato un dispositivo nella sua toilette per ridurre gli scarichi, ribattendo che per una bella doccia possono bastare anche pochissimi minuti.

Dall’altro lato, una municipalizzata quale la Berliner Wassertriebe ha deciso di inaugurare una vera e propria battaglia contro il ristagno dei liquami, dando vita ad una task force chiamata “Odore e corrosione”, che agisce contro lo scarso scorrimento delle acque reflue applicando sale, filtri e perfino pannelli deodoranti.

Il dibattito fra i pro e i contro il risparmio idrico continu: risparmiare acqua non serve, o no? Vedremo chi la spunterà, ma in ogni caso pensiamo che risparmiare un bene così prezioso che in tante parti del mondo scarseggia con gravissime conseguenze,  resterà sempre un comportamento etico ammirevole, anche se non utile a risolvere tutti i problemi.

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