Nel dicembre del 2012, l’artista indiano Sudarsan Pattanaik, insieme a 30 dei suoi studenti, si è messo a scolpire la sabbia dandole la forma di 500 Babbo Natale giganti! L’opera ricalcava quella precedentemente realizzata nel 2009, di 100 omoni rossi e bianchi.
Pattanaik non è nuovo a questo tipo di opere: sul suo sito internet personale, è infatti possibile visualizzare un enorme tigre dipinta e accompagnata da un’iscrizione di ringraziamento; ma anche tartarughe, divinità hindù e veri e propri villaggi con facce e pinnacoli. L’obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione mondiale verso argomenti di interesse internazionale, che riguardino luoghi specifici, come ad esempio il suo Paese, ma anche come il mondo intero; si va infatti dal terrorismo, all’HIV, dal riscaldamento globale alla lotta in difesa degli animali in via d’estinzione.
Lo sai… Cosa contiene la sabbia, vista al microscopio?
L’istallazione di due anni fa, è stata relizzata con ben 5.000 tonnellate della sabbia di Puri, nell’India nord-orientale. Ci sono voluti 4 giorni, ma alla fine il villaggio, fatto di valli e pinnacoli (costituiti dai cappelli puntuti dei Babbi) era perfetto. Tutti diversi tra loro, tutti in pose e posizioni uniche, intagliati nella sabbia umida e poi dipinti di bianco e rosso su fondo verde.
L’istallazione si completa inoltre di un’enorme statua di Gesù, e di un’iscrizione in calce che tuona: “Go green, save earth”.
Cosa ci fanno 500 Babbo Natale di sabbia sulla spiaggia?
Ecco come… l’arte è green
Pattanaik, ormai conosciuto in tutto il mondo, è anche stato insignito di diversi premi alla presenza della ex-Presidente d’India, Pratibha Patil, come il primo premio al Campionato USF di Berlino, nel 2008, e primo e terzo posto nel 2005, al Berlin International Sand Sculpture Competition. Il suo istituto, Sand Art, accoglie artisti provenienti da tutto il mondo, e porta alto il nome dell’India in una disciplina curiosa, che ha anche un risvolto morale, sociale e ambientale importante.
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