Cosa ho imparato dall’essere vegano
Un mese senza proteine animali: è la sfida lanciata da quattro amici che hanno tentato di adottare per 30 giorni la dieta vegana.
Ed ecco sle considerazioni successive a questa prova di avvicinamento al veganismo che sono anche un’utile testimonianza per chi abbia voglia di approcciarsi al mondo dell’alimentazione cruelty free. Infatti le nostri ‘cavie vegan’ hanno concluso che si può fare e anzi, è consigliabile!
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Chiariamo subito che nessuno ha avuto un miracoloso aumento di vitalità né ha avuto l’illuminazione della svolta alimentare della sua vita, ma non si sono verificati casi di irresistibile voglia di salame o attacchi di isteria da mancanza di bistecca…
Dunque, una prima riflessione consiste nella reale difficoltà di ‘smontare’ i propri usi alimentari, soprattutto se basati sulla cultura del fast food o della carne come alimento base della propria dieta.
Mentre la difficoltà più grande è stata la ricerca di alimenti vegani nelle occasioni di feste, cene a casa di amici e al ristorante. Risultato? Meglio cucinare personalmente e ospitare gli amici a casa nostra.
Una delle ‘cavie’ ha rivelato di aver sentito di più la mancanza del formaggio e del burro invece che della carne e certamente è più duro dover rinunciare anche a prodotti che ci piacciono solo eprché contengono cibi di origine animale come il muesli, per esempio, che è fatto anche con il miele.
Curiosa è anche la reazione tipica delle persone che vengono a sapere della scelta vegan: generalmente si distingue tra chi la apprezza e la considera una buona opzione aliemntare e chi, invece, sostiene di non poter mai seguire una dieta simile e chi sostiene che è poco sana e povera di elementi nutritivi.
Un altro consiglio è non decidere dall’oggi al domani di eliminare tutti gli alimenti di origine animale. Sarebbe più saggio realizzare un passaggio graduale entrando progressivamente nello stile di vita vegan, per darsi il tempo di sperimentare nuove ricette e nuovi gusti e lasciare i vecchi piatti a cui siamo abituati gradualmente, dando modo anche alle persone che ci circondano di adattarsi a questo cambiamento.
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Inoltre, bisogna chiarire che rinunciare a carne, latticini e uova non significa necessariamente optare per una dieta più salutare per l’organismo: occorre pertanto conoscere le pietanze con cui sostituire le proteine per evitare di cadere in un modello alimentare poco idoneo al proprio benessere.
Un’altra considerazione è che non ci si deve aspettare effetti miracolosi come una pelle splendente, capelli superlucidi e grande energia. Probabilmente un solo mese non basta ma è bene essere consapevoli che aspirazioni di cambiamenti evidenti del proprio aspetto difficilmente possono attribuirsi ad un nuovo regime alimentare.
Ma è la giusta occasione per scoprire quanto piacevole possa essere anche la cucina cruelty free, perché le ricette sono tante e davvero gustose oltre che sane.
Rimane un’ultima considerazione. I 4 amici che hanno provato ad essere vegani per un mese al termine dell’esperimento hanno preferito ritornare ad essere onnivori, scoprendo però che le ricette e i sapori nuovi sperimentati durante la loro esperienza erano così deliziosi che si potevano riproporre nella loro dieta di tutti i giorni. Così come una maggiore coscienza su cibi locali, di stagione e biologici, è stata mantenuta, come anche la voglia di gustarsi piatti vegetariani e vegani molto più spesso di prima, diminuendo drasticamente l’uso di carne e altre proteine animali.
Tuttavia, un’ultima cosa è lecito dirla, essere vegan al 100% è difficilissimo e a volte quasi impossibile, ci sarà sempre l’occasione per ‘strappo’ alla regola. In effetti si può essere vegani per convinzione ma alcune volte non trovando valide alternative mangiare anche qualcosa che non è cruelty free perché anche in questo caso vale la regola che la perfezione è impossibile su questa terra.
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Ultimo aggiornamento il 6 Giugno 2015 da Rossella Vignoli