I prebiotici sono sostanze di origine alimentare non digeribili che possono stimolare la crescita e l’attività di alcuni batteri benefici già presenti nel colon. Vengono assunti tramite integratori alimentari o semplicemente seguendo una specifica dieta alimentare. Alcuni alimenti sono infatti ricchi di prebiotici ad esempio le banane. Scopriamo cosa sono i prebiotici, in quali alimenti li troviamo e perché assumerli fa bene alla salute.
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I prebiotici sono sostanze non digeribili contenute in natura in alcuni alimenti. Questi favoriscono la crescita, nel tratto dell’intestino denominato colon, di una o più specie batteriche utili allo sviluppo della microflora probiotica.
I prebiotici sono la fonte di carbonio per la crescita e lo sviluppo del microbiota intestinale, la massa di batteri che vive nell’apparato digerente dell’organismo umano e che svolgono importanti funzioni di salvaguardia dai batteri nocivi.
I prebiotici si trovano in molti integratori di fermenti lattici ma sono presenti anche in alcuni alimenti come ad esempio la farina di frumento o il germe di grano, le banane, il miele, l’aglio, la cipolla, i fagioli. Svolgono un ruolo di sostegno nel funzionamento del metabolismo e per mantenere efficiente il sistema immunitario insieme ai probiotici.
Prebiotici o probiotici? Non sono la stessa cosa ma uno ha bisogno dell’altro: i prebiotici sono il cibo per il sostentamento dei probiotici.
Sono tre termini che a volte vengono confusi tra loro. Per chiarire meglio esistono prebiotici, probiotici e simbiotici. Vediamo cosa sono.
Sono microrganismi viventi anche detti batteri buoni, contenuti in determinati alimenti oppure assumibili tramite integratori. Vanno assunti in dosaggio oculato al fine di avere un effetto benefico per la salute, in particolare per rafforzare l’ecosistema intestinale.
La loro assunzione è utile per ristabilire l’equilibrio intestinale in seguito a danni causati dall’assunzione di antibiotici, stress, dieta scorretta.
Vengono consigliai anche a bambini e neonati per combattere le infezioni gastrointestinali che potrebbero nuocere alla funzionalità dell’intestino oppure consigliati per far fronte ad alcune affezioni della pelle come la dermatite atopica.
I probiotici vanno assunti a stomaco vuoto per un tempo medio di 3-4 settimane e in un quantitativo di almeno un miliardo di batteri al giorno.
Non può quindi risultare sufficiente una dieta alimentare, ma bisogna far affidamento ad integratori che si acquistano in farmacia. Prima di assumerli bisogna sentire sempre il consiglio del proprio medico curante.
I simbiotici vantano invece la capacità sia di migliorare la sopravvivenza degli organismi probiotici, sia di favorire la formazione di un substrato specifico alla flora batterica intestinale esistente.
Sono consigliati:
Ciò detto, vediamo ora di conoscere a fondo la funzione dei prebiotici.
I prebiotici sono sostanze non digeribili contenute in natura in alcuni alimenti: ne esistono diverse categorie e alcune di queste hanno mostrato di avere effetti positivi per la salute.
Si compongono principalmente di fibre idrosolubili, tra cui i beta-glucani, i fruttani, galatto-oligosaccaridi, frutto-oligosaccaridi, maltodestrine, lattulosio, Xilooligosaccaridi. Sono tutte sostanze che promuovono la crescita, nel colon, di una o più specie batteriche utili allo sviluppo della microflora probiotica.
Sono presenti in vari cibi, ma l’assunzione per via alimentare non è sufficiente a ottenere i risultati sperati.
Per questo sono in commercio molti integratori per la regolarizzazione dell’intestino, insieme ai fermenti o probiotici.
Gli alimenti prebiotici possono causare lo sviluppo di batteri utili all’organismo: la flora batterica intestinale è infatti formata da oltre 500 specie di batteri utili che traggono benefici dal nostro corpo.
A loro volta svolgono importanti funzioni, fungendo da supporto nell’assorbimento di nutrienti e di difesa dai batteri potenzialmente patogeni. Questi batteri hanno bisogno di nutrienti per crescere e moltiplicarsi. Ecco la funzione di questi alimenti.
Sono presenti anche in molti cibi fermentati come:
Presenti in numerosi vegetali come la cicoria, l’aglio e la cipolla, i crauti, e poi porri, asparagi, avena, soia. Li troviamo in abbondanza nelle banane. Presente anche nella frutta secca in specie le noci.
I più conosciuti e utilizzati in Europa sono i FOS e l’inulina. Le dosi consigliate variano dai 2 ai 10 grammi al giorno.
Bisogna attenersi alle dosi, perché un abuso può causare disturbi gastrointestinali come flatulenza, meteorismo e diarrea.
Gli integratori dietetici che forniscono i prebiotici nella giusta quantità sono consigliati per chi:
Questa categoria di integratori è stata riconosciuta dal Ministero della Salute perché è accertato che favoriscano la crescita di batteri cosiddetti buoni.
I prebiotici esercitano numerose funzioni benefiche per l’organismo umano:
Alcuni studi ancora in atto dimostrerebbero l’utilità dei prebiotici nel ridurre la concentrazione plasmatica di colesterolo e, in misura minore, di trigliceridi.
Utili inoltre per mantenere bassi i livelli di zucchero nel sangue nelle persone diabetiche o sottoposte a una dieta dimagrante. Rallentano l’assorbimento degli zuccheri e regolano la sensazione di appetito.
Vanno assunti dietro consiglio medico. Sono disponibili anche per il libero acquisto, ma è importante seguire la giusta posologia e non eccedere mai.
Sono comunque sconsigliati a chi:
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