Piante e fiori

Tutto sul Cotoneaster o cotognastro, una pianta rustica da giardino dall’aspetto suggestivo

Scopriamo questo arbusto noto per le sue numerose e colorite bacche

Il cotoneaster o cotonastro (o anche cotognastro) è un tipico arbusto da siepe riconoscibile dal fogliame brillante e dalle fioriture molto allegre che producono piccoli frutti a bacca rossi riuniti in grappoli. Conosciamo meglio questa pianta di origine asiatica e impariamo a coltivarla.

Tutto sul Cotoneaster o cotognastro, una pianta rustica da giardino dall’aspetto suggestivo

Più che una pianta, i cotoneaster sono un genere della famiglia delle Rosaceae che raggruppa circa 200 specie di arbusti molto adatti a formare siepi o a tappezzare terreni. 

Caratteristiche

Il portamento di queste piante varia a seconda della specie: in alcuni casi è eretto, in altri prostrato. Un po’ come il ligustro, le varietà sempreverdi e semi-sempreverdi sono quelle più apprezzate per costruire a pareti vegetali sia in giardino che in terrazzo.

Cotoneaster
Cotoneaster a bacche rosse

Originario della Cina e dell’Himalaya, nel corso dei secoli ha conosciuto un’ampia diffusione in tutto il Continente Europeo e in tante aree dell’estremo Oriente.

Le varietà più coltivate in giardino per dar vita a siepi divisorie di grande impatto estetico sono quelle asiatiche che si caratterizzano per un fogliame fitto, compatto e di un bel verde brillante. In autunno, il colore vira su tonalità rossastre che regalano un effetto scenografico molto suggestivo.

A seconda del risultato che si vuole ottenere, esistono diversi cultivar che si differenziano per portamento, dimensioni, colore e forma dei frutti.

Alcune varietà, infatti, produrranno bacche arancioni, altre nere e altre ancora rosse. Si tratta di una delle piante da siepe più rustica e facile da coltivare poiché necessita di pochissime cure e anche il più inesperto di giardinaggio potrà trarne soddisfazione. Ecco in dettaglio quali cure necessita e quali varietà considerare per il proprio giardino.

Varietà e specie più diffuse

Il nome Cotoneaster proviene dal termine greco kydonéa che significa Cotogno. Kýdon è anche il nome di Cidone, città dell’isola di Creta. La denominazione della pianta, dunque, indica la somiglianza delle bacche e del fogliame di alcune varietà a quelle delle mele cotogne.

In italiano, infatti, questo genere di piante è conosciuto anche come ‘cotognastro’.

cotoneaster

La classificazione principale tra le varie specie dipende dal portamento che la pianta assume durante lo sviluppo.

Cotoneaster di tipo prostrato

Le specie prostrate sono più adatte a rivestire grandi terreni e giardini rocciosi. Ben si adattano ad essere coltivate anche in contenitori con altre specie ornamentali.

Una delle varietà prostrate più diffusa è il Cotoneaster horizontalis, arbusto caducifoglio a rami espansi che durante lo sviluppo non supera il metro di altezza. Lo si vede spesso ricoprire scarpate e fossati ma può essere appoggiato anche a muro e coltivato in verticale.

Il Cotoneaster adpressus, invece, è un arbusto di dimensioni decisamente più ridotte. Estremamente rustico e resistente a lunghi periodi di siccità, fiorisce tra maggio e giugno e le foglie, prima di cadere, assumono una tonalità scarlatta.

Cotoneaster

Decisamente più ornamentale e imponente è il Cotoneaster Aldenhamensis dal portamento elegante sottolineato dai  grandi rami espansi a ventaglio e dai piccoli frutti rossi riuniti in grappoli.

Il Cotoneaster Firebird è un ibrido molto aggraziato. Raggiunge grandi dimensioni e il portamento, anche in questo caso, è espanso. Il nome è ispirato ai grandi frutti rosso-arancio che la pianta produce subito dopo la fioritura.

Cotoneaster a portamento eretto

Tra le specie a portamento eretto, più diffuse nei giardini e coltivate per formare siepi e barriere vegetali, ricordiamo:

  • Il Cotoneaster franchetii. Pianta semi-sempreverde dal portamento eretto. Alcuni rami possono essere facilmente curvati ad arco e può raggiungere i 3 metri di altezza. Le foglie sono di un bel verde-grigio che la pianta tende a perdere in parte o completamente solo in inverno.
  • Il Cotoneaster lacteus. Sempreverde di origine cinese, forse la più adatta come pianta da siepe. Si presenta come un grande arbusto che cresce fino a 4 metri. Le foglie sono ovali, i fiori grandi e candidi.
  • Il Cotoneaster salicifolius. Varietà di grande impatto estetico che può superare i 4 metri di altezza. Si tratta di una sempreverde e il colore grigiastro delle foglie ricorda molto quello del salice. I fiori sono bianchi e compaiono in giugno, lasciando il posto a frutti a bacca rossi riuniti in grappoli compatti.

cotoneaster

Come coltivarlo in giardino e in vaso

Prima di iniziare a coltivarlo è necessario scegliere il cultivar più adatto alla zona climatica in cui viviamo e alla funzione che vogliamo attribuire alla pianta. Se abitiamo in zone climatiche calde o particolarmente miti, ad esempio, le varietà semi-permanenti potrebbero non perdere mai le foglie.

L’altra discriminante è dettata dal portamento della pianta che rende alcune specie più adatte a ricoprire terreni o a formare muri verdi. Infine, c’è da considerare lo spazio a disposizione che determinerà la scelta di una varietà più indicata da mettere a dimora.

In tutti i casi la coltivazione è tra le più semplici in assoluto perché la pianta è rustica, resiste bene al freddo e non è facilmente attaccabile da parassiti o malattie.

Anche se vivono bene in qualsiasi tipo di terreno, preferiscono substrati organici ben drenati e amano le esposizioni in pieno sole. Il periodo migliore per la messa a dimora va da novembre a febbraio.

Cura del cotoneaster

Per evitare che la pianta perda la vegetazione alla base rinfoltendosi sulle estremità, sarà consigliabile procedere con delle modeste potature una volta l’anno.

Le cimature devono avvenire subito dopo la fioritura, mentre il periodo migliore per le specie semi-sempreverdi è ottobre.

Come tutte le piante da siepe, anche il questa pianta deve essere messo a dimora a una distanza di 60-100 cm tra un esemplare e l’altro. A parte alcune varietà particolarmente resistenti, in genere questa pianta non ama la siccità.

Le innaffiature devono essere regolari fino alla fine dell’estate, sopratutto quando le piante sono ancora giovani.

A sviluppo compiuto, invece, dimostra una buona autonomia anche dal punto di vista idrico. Nei primissimi giorni di primavera si può procedere con una concimazione granulare per far sì che la pianta regali delle fioriture più generose.

Se intendiamo coltivarlo in vaso, è bene scegliere varietà nane o comunque di dimensioni contenute in modo da non dover procedere al rinvaso. Alcune specie, infatti, possono essere coltivate con finalità ornamentali come bonsai.

Altre informazioni

Potete trovare online diverse varietà di questa pianta:

Per la cura delle tue piante, ecco le altre guide:

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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