Impianti fotovoltaici: tutto oro quello che luccica?
Criticità del fotovoltaico nelle rivoluzione verde? a rischio le biodoversità?
Ma è tutta cosi’ verde questa energia che luccica alla luce del sole? la domanda sembra strana, la risposta forse è si e no, ecco una voce parzialmente fuori dal coro, suffragata da un articolo di Carlo Petrini, storico fondatore di Slowfood.it.

In Italia si tende infatti sempre di più a pianificare installazioni di impianti fotovoltaici in terreni agricoli e questo potrebbe essere un grave errore come emerge anche dal brillante articolo di Carlo Petrini (Slowfood.it) pubblicato su Repubblica Sabato 17 Aprile 2010 secondo il quale “l’automatismo per cui l’energia rinnovabile è sempre sostenibile è sbagliato”.
In particolare Petrini si sofferma sui rischi dell’uso intensivo dei pannelli solari che sono sostanzialmente di 3 tipi:
- rischi per l’agricoltura, con un uso estensivo su terreni agricoli di pannelli solari si rischia l’impoverimento della superficie agricola con la tendenza alla perdita di permeabilità e la possibilità di rischio desertificazione
- squilibri per la biodiversità, con alterazioni del microclima
- necessità di smaltire i pannelli a fine vita
- inefficienza trasmissiva della rete elettrica: si disperde il 70% dell’energie prodotta da rinnovabili! più aumenta distanza da consumo, peggio è!
Chiariti i rischi potenziali, il fotovoltaico rimane comunque centrale nelle Green Revolution ma occorre diversificarne le installazioni puntando sempre di più sulle città per raggiungere l’obiettivo 20 20 20.
Non servono quindi “centrali isolate del fotovoltaico” ma tantissimi piccole installazioni distribuite, meglio se in città, vicino ai consumatori il più possibile, sui tetti, su aree industriali urbane dismesse. NO quindi al concetto di vecchia centrale tipiche del carbone, del nucleare, delle centrali elettriche classiche a cui siamo abituati.
Anche i singoli quindi se incentivati da piani di incentivazione fiscale statali possono partecipare al modello distributivo, creando quindi lavoro per le imprese installatrici e reddito potenziale dalla vendita dell’energia, ricetta quindi per uscire anche dalla crisi economica.. Sfruttando solo il 6.5% delle superfici potenzialmente disponibili fa notare Petrini si raddoppierebbe la potenza disponibile oggi in Italia,
In campo agricolo ottime comunque le installazioni del fotovoltaico su serra per azionare pompe per irrigazione o sistemi refrigeranti, veramente eco-compatibili, sostiene Petrini, come gli impianti fotovoltaici installati su piloni abbastanza alti da permettere le coltivazioni sottostanti.