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Dal Giappone arriva una super batteria allo zucchero!

Il gruppo di ricercatori del Komaba Group, presso la Tokyo University of Science ha appena stabilito che troppo zucchero non fa male, anzi fa molto bene! Purtroppo non a noi, ma ai nostri smartphone. Sì, avete capito bene. Ma cosa c’entra lo zucchero con un telefonino? Semplice, come risorsa di energia.

Dal Giappone arriva una super batteria allo zucchero!

In Giappone hanno da poco notato come il carbonio, un elemento presente in grande quantità nei monosaccaridi, sia in grado di far funzionare una vecchia batteria agli ioni di sodio molto meglio di quelle agli ioni di litio attualmente in commercio per telefonini, tablets e altri dispositivi elettronici.

Come? Esposto ad alte temperature, lo zucchero genera anodi, ovvero conduttori elettrici particolarmente capaci di legarsi a quelli degli ioni di sodio, generando una carica elettrica superiore che nelle batterie al litio. Ma il carbonio può essere ricavato anche da ferro, alluminio e dal sodio stesso, il che rende le ‘batterie allo zucchero’, decisamente più economiche e più ecologiche di quelle al litio.

Il litio infatti è un elemento ormai scarsamente presente in natura e non rinnovabile, e la sua estrazione nonché i processi chimici atti ad utilizzarlo, non sono del tutto eco-sostenibili. Il Gruppo di Komaba ha in definitiva stabilito che una rivisitazione delle batterie al sodio tramite l’uso di anodi di carbonio, genera un aumento del 20% della capacità di storage delle batterie dei nostri apparecchi elettronici.

Purtroppo dovremmo aspettare ancora altri cinque anni almeno per poter assaggiarne, volevo dire, comprarne una.

Ecco anche un interessante video su questa argomento:

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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