Decreto Rinnovabili: oggi la firma del Quarto Conto Energia tra mille proteste?
Il Governo sembra volere andare avanti per la sua strada sulla bozza di decreto ministeriale sulle rinnovabili che ancora non convince gli operatori e le Ragioni, convocate come controparte dal Governo stesso: oggi, probabilmente, nonostante le proteste da più sedi (inclusa quella dei Verdi che faranno un sit-in a Montecitorio alle 11,30), il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e quello dello Sviluppo Economico Paolo Romani firmeranno il decreto ministeriale sul Quarto Conto Energia.

Un decreto che qualcuno continua a definire “ammazzarinnovabili”, per il rischio di zavorrare un settore nascente quale quello delle energie rinnovabili in Italia.
Cosa cambia con il Quarto Conto Energia. La Bozza discussa da Governo e Regioni prevede:
– la differenziazione tra grandi e piccoli impianti, favorendo questi ultimi: per i grandi impianti da giugno riduzione tariffe del 3%, mentre per impianti piccoli le riduzioni sono maggiori. Per evitare che si facciano frazionamenti fittizi di grandi impianti per usufruire delle tariffe dei piccoli impianti, è previsto un limite per sito e non per impianto, di 200 chiolowatt;
– una tariffa incentivante che varia da mese a mese tra l’estate e dicembre quest’anno: chi arriva dopo prende meno soldi, rischiando quindi di innescare una insostenibile corsa contro il tempo per gli operatori del settore, che invece richiedono una decrescita più graduale e meno brusca delle tariffe incentivanti;
– dal 2012 la riduzione delle tariffe incentivanti dovrebbe avvenire su base semestrale, con coefficienti di riduzione che vanno dall’8% (per i piccoli impianti) al 16% (grandi impianti).
– per i grandi impianti ci sarà un tetto di spesa, monitorato in un registro da istituire e tenuto dal Gestore dei servizi energetici: una volta che un impianto avrà sforato il tetto di spesa, entrerà a far parte del gruppo successivo di incentivo, ricevendo incentivi più bassi.
– ultimo aspetto, da confermare, la norma antidumping cinese: sarà premiato, con un incremento di un decimo dell’incentivo, chi installa pannelli di tecnologia italiana o europea e non cinese.
Non chiarissimo, infine, fino a quando sarà prorogata la validità del Terzo Conto Energia: si dice fino a fine Agosto.
Le Regioni, che ieri avevano chiesto sette giorni di tempo per riflettere, bocciano in magggioranza questa bozza.
Ciononostante, secondo il ministro Romani il parere della Conferenza Stato-Regioni non è vincolante e il Governo ha il diritto-dovere di andare avanti.
Peccato che in questo braccio di ferro e in questa corsa contro il tempo, chi rischia di farne le spese è il settore delle rinnovabili.
Lo spazio per ulteriori correttivi c’è ancora e ci auguriamo che trionfi la ragionevolezza su un tema strategico per il Paese.