Oggi scopriamo una pianta d’appartamento molto amata, la Dieffenbachia: vedremo le diverse varietà di questa piantina, che prende il nome da un giardiniere della corte viennese e soprattutto come curarla con buoni risultati.
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La pianta di Dieffenbachia appartiene alla famiglia delle Araceae ed è originaria dell’America centrale e meridionale.
Oggi viene classificata a tutti gli effetti come pianta d’appartamento e spesso la ritroviamo a decorare i nostri interni, complice anche la bellezza delle sue foglie. Purtroppo è raro che compaiano i fiori con la coltivazione in vaso.
Stiamo parlando di una pianta sempreverde caratterizzata da foglie grandi e di un verde intenso, con screziature di vari colori, in base alla varietà.
La forma è lanceolata e sono attaccate al fusto da un picciolo che genera una sorta di guaina protettiva. Questa avvolge le foglie fino al momento della maturazione.
Il fusto è eretto e carnoso, i fiori sono di colore bianco-verdastro ed hanno spadice e spata. Questa è una caratteristica che accomuna tutte le piante che appartengono a questa famiglia, come la calla, l’Anthurium, lo Spathiphyllum e il filodendro.
Fino a non molti anni fa, questa pianta era coltivata in serra, quindi era appannaggio solo di grandi professionisti ed appassionati. Oggi invece sono sempre più le persone che si avvicinano ad essa.
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Possiamo contare fino a 30 varietà di Dieffenbachia. Abbiamo selezionato quelle più conosciute.
Originaria del Brasile, la picta è alta fino a 2 metri. Le foglie sono di un verde molto chiaro, con macchioline color crema.
Da questa varietà è derivata anche la Dieffenbachia amoena, che si presenta con foglie molto grandi, di un colore vario che va dal verde al giallo e al crema.
Questa specie è invece originaria del Costa Rica ed ha foglie grandi e di colore verde, molto scuro, con nervature bianche.
Altre varietà da ricordare sono:
Generalmente questa pianta d’appartamento sopravvive bene in qualsiasi contesto, purchè vengano seguite alcune accortezze.
Provenendo da zone a clima tropicale, non risulta difficile comprendere che abbia bisogno di molta umidità e tanta luce. Attenzione però ad esporre la pianta sotto i raggi diretti del sole.
Durante la stagione estiva può essere posizionata anche fuori, sul balcone, avendo cura di sistemarla a mezz’ombra. D’inverno va posizionata necessariamente all’interno e in una zona riparata dalle correnti.
Il terriccio deve essere ben drenato e a pH leggermente acido. Unite il terriccio universale con quello per piante acidofile. Inoltre potete aggiungere anche della sabbia per favorire il drenaggio.
Scegliete dei vasi in terracotta, perchè la pianta tende a diventare pesante e ad appendersi. Il vaso deve essere profondo, per far sviluppare le radici, ma non eccessivamente grande. La concimazione va fatta almeno ogni 15 giorni.
Oltre all’umidità ambientale, è necessario anche garantire una buona umidità a livello di terriccio. Per fare questo bisogna cadenzare le irrigazioni con regolarità, avendo cura di intervenire ogni qual volta il terreno sia asciutto. D’inverno potete diminuire i vostri interventi.
Inoltre provvedete a nebulizzare dell’acqua demineralizzata direttamente sulle foglie, soprattutto quando sono accesi i riscaldamenti.
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La potatura va effettuata in pieno autunno. Questa operazione è vivamente consigliata per dare un aspetto armonico alla pianta, che cresce molto rapidamente. Si procede tagliando la cima, di modo che possa svilupparsi maggiormente la parta bassa della pianta.
La riproduzione avviene tramite margotta o talea. Molti però preferiscono effettuare solo la talea, più semplice e dai buoni risultati.
Oltre a temere il marciume radicale, la Dieffenbachia potrebbe essere colpita dalla cocciniglia e dal ragnetto rosso.
Altri problemi comuni sono:
Pochissime persone sanno che in realtà questa pianta è molto velenosa. Ogni sua parte (quindi radici, fusto e foglie) è ricoperta di una linfa irritante.
Quindi si rende opportuno utilizzare dei guanti ed evitare il contatto diretto.
Esiste anche una specie, ma non commercializzata, chiamata come “pianta del muto“(Dieffenbachia seguine). Una volta entrata a contatto con lingua, la paralizza per una settimana!
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