Il nichel è una sostanza presente ovunque, e sono sempre di più le persone che manifestano intolleranza nei suoi confronti. Oltre alla dermatite da contatto, questa forma allergica può manifestarsi anche sotto forma di intolleranza alimentare. In questo secondo caso, è fondamentale conoscere la dieta senza nichel, per essere sicuri su cosa poter portare in tavola e cosa invece evitare.
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Il nichel è un metallo che si trova praticamente ovunque. Già nell’organismo umano ve n’è una certa quantità utile per svariati processi biologici. Inoltre, si trova anche nel terreno, nell’acqua e nell’aria. Di conseguenza, viene assorbito dalle piante e assunto dagli animali. Tutti prodotti di cui, poi, l’uomo si nutre. Di media, le quantità di nichel presenti in frutta e verdura sono 4 volte maggiori (0,5-5 micg/gr) rispetto a quelle presenti in altri prodotti, come latte, latticini e altri cibi di origine animale (0,1-5 micg/gr).
Sarà utile sapere che il nichel presente nei cibi varia anche in base al clima e alle stagioni. Nella frutta e nella verdura, ad esempio, aumenta in primavera ed autunno, per poi diminuire in estate.
Oggigiorno, le intolleranze alimentari sono sempre più diffuse. Numerose sono infatti le persone che risultano intolleranti a sostanze quali il lattosio e il glutine.
Molti, poi, hanno una intolleranza al nichel. Chi è affetto dall’allergia al nichel (SNAS), può avere problemi a livello cutaneo, dati dal contatto con oggetti e monili contenenti questo metallo, così come anche vari disturbi provocati dall’ingestione di alimenti in cui ve ne sono tracce.
Come ogni tipo di allergia, quella al nichel non è guaribile, ma va saputa gestire. Oltre agli antistaminici, che aiutano ad alleviare i tipici sintomi allergici, chi soffre di questa intolleranza deve fare attenzione a cosa porta in tavola. Questi soggetti, devono infatti seguire una dieta senza nichel.
I disturbi che l’allergia al nichel scatena sono vari e variano in base al tipo di sostanza con cui si è venuti a contatto e alla fase della propria vita.
La sintomatologia più comune è la dermatite da contatto, che provoca prurito, rossore, bruciore e rossore localizzati.
Tuttavia, questa intolleranza può manifestarsi anche come sindrome da allergia alimentare sistemica. In questo caso, i sintomi sono più vari, e le manifestazioni cutanee vengono provocate dall’assunzione di determinati alimenti, comparendo in sedi diverse da quelle in cui è avvenuto il contatto.
Oltre ai sintomi da dermatite da contatto, visti più sopra, possono comparire anche altri sintomi, quali:
Per chi soffre di intolleranza al nichel o SNAS, è fondamentale seguire una dieta senza nichel, un regime alimentare quindi basato sul consumo di alimenti che non contengono questa sostanza.
Per seguire questo regime alimentare, è fondamentale conoscere bene quali sono gli alimenti da evitare e quelli invece da poter consumare con tranquillità.
La dieta senza nichel non deve spaventare chi la deve seguire perché, nonostante quel che si possa pensare, non è troppo restrittiva. Anzi, può essere buona e varia.
La farina 00, ad esempio, è nichel-free. Le patate sono un ottimo carboidrato da assumere in sostituzione del pane. Tuttavia, se al pane non si riesce proprio fare a meno, e se ogni tanto ci si vuole concedere una golosa pizza, è sempre bene preferire i prodotti home-made e preparati con lievito madre.
Via libera a uova, carni e pesci magri, questi ultimi meglio se freschi e non surgelati. Ci sono poi numerosi ortaggi e anche tanta frutta consentita.
Ma vediamo un elenco un po’ più dettagliato dei cibi ok da inserire in un regime alimentare senza nichel.
Per prima cosa, vanno evitati tutti i cibi in scatola (tonno in scatola, carne in gelatina, legumi…) ed anche le bevande in lattina.
Inoltre, occorre leggere sempre con scrupolosa attenzione le etichette dei vari alimenti, per conoscerne l’esatta composizione. Molti prodotti industriali, infatti, contengono nichel. Un classico esempio sono gli affettati in busta.
Vediamo ora qui di seguito un elenco, quanto più possibile completo, dei cibi da evitare se si deve seguire una dieta senza nichel.
Sulla base della lista dei cibi promossi e di quelli bocciati, vediamo qualche idea di “pasti tipo”.
Colazione
Pranzo e cena
Spuntino
Oltre a conoscere i cibi promossi e quelli invece da bandiere dalla tavola, seguendo una dieta senza nichel, è anche opportuno fare attenzione agli utensili da cucina che si utilizzano.
Per evitare ogni genere di contaminazione, è importante utilizzare pentole e padelle senza nichel. Preferire quindi pentole e tegami in vetro, coccio, legno, teflon, terracotta, alluminio e porcellana.
Tra i cereali, i più ricchi sono l’avena, il miglio, il mais e il grano saraceno. Da segnalare poi tutti i tipi di pomodori; il pesce azzurro (acciughe aringhe e merluzzo), così come anche i molluschi e i crostacei, in special modo, scampi, vongole, polipo, seppie ed ostriche.
Il caffè contiene nichel e, pertanto, viene sconsigliato.
Ecco alcuni cibi consentiti a colazione: latte di riso, uova, miele, farina di castagne e sciroppo d’agave. Con questi ingredienti si potrebbe cominciare la giornata con dei nutrienti pancake.
Le zucchine, così come altre verdure, come peperoni, radicchio, cetrioli, indivia, finocchi e valeriana sono nichel-free.
Se si hanno problemi di intolleranza al nichel va evitata la carne di maiale e il fegato. Così come anche gli insaccati che contengono conservanti.
Si tratta di un frutto da consumare con moderazione.
Per essere sicuri di bere un’acqua senza nichel, si consiglia di bere l’acqua del rubinetto, previo trattamento con un depuratore ad osmosi inversa oppure un addolcitore.
Le uova possono essere consumate senza alcun problema.
Il riso rientra tra quei cereali concessi.
Acqua, birra e bevande gasate non danno problemi, purché non siano contenute in lattina. Preferire quindi sempre le bevande in bottiglie di plastica o vetro.
Tra le varietà di pesce senza nichel ricordiamo il baccalà, la cernia, il cefalo, l’orata, il nasello, il merluzzo, lo spada, il pesce persico, il rombo, la sogliola, la triglia, la spigola e lo scorfano.
Le verdure nichel-free sono: le bietole, i peperoni, la scarola, il radicchio rosso, le melanzane, la valeriana e i finocchi. Moderatamente, sono concessi anche carote, zucche, zucchine, lattuga, cavoli e cavolfiori.
I legumi sono una fonte elevata di nichel e, come tali, vanno evitati in una dieta senza nichel. Pertanto, lenticchie, piselli & C. sono banditi.
Pere, fichi e kiwi sono i frutti con le più alte concentrazioni di nichel.
Sì. Latte e yogurt rientrano tra quegli alimenti a basso contenuto di nichel.
Più che di grasso, si tratta di gonfiore causato dalla infiammazione delle mucose che provoca ritenzione idrica e, appunto, gonfiore.
Con l’allergia al nichel sono assolutamente da evitare crostacei e molluschi, come gamberi, vongole, seppie, polpo e scampi.
Via libera al cioccolato bianco perché non contiene cacao, e quindi è povero di nichel.
Chi ama insaporire i piatti con le spezie può utilizzare la salvia, il timo, il rosmarino, lo zenzero, il peperoncino, la menta, la paprika e la curcuma.
Nelle uova non c’è nichel.
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