Continua in modo inesorabile il calo del numero di uccelli che ad ogni primavera affollano le nostre campagne. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto stilato dalla Lipu che mette in evidenza il calo di presenze legate a rondini, allodole, passeri averle e cardellini a discapito di altre specie come cornacchie, colombi e storni che sono stati in grado di adattarsi alla convivenza con l’uomo.
Nell’ultimo decennio mentre alcune specie hanno registrato un calo più contenuto, come rondini e allodole, la presenza dei passeri è ormai giunta ai minimi storici, tanto da iniziare a parlare di rischio estinzione. Non va cero meglio per altri tipi di uccelli come l’averla, ormai scomparsa dalle nostre campagne e per usignoli, capinere, pettirossi e cince.
Le cause di questi dati allarmanti sono molteplici, si va dalla decadenza o dalla scomparsa delle campagne, dal continuo uso dei pesticidi che incide sulla catena alimentare degli uccelli, senza dimenticare la legge sull’igiene degli allevamenti che vieta la presenza dei nidi di rondine al loro interno.
Anche nei centri abitati la situazione non è certo migliore, nelle case e nei condomini i nidi vengono rimossi perchè sporcano, i fili della luce sempre più invisibili rappresentano un rischio mortale per le specie notturne. Non ultimo il cambiamento climatico, che spostando le date delle migrazioni sfasa l’arrivo degli uccelli migratori con il periodo riproduttivo degli insetti, causando una diminuzione del cibo a disposizione.
Il rischio sempre più concreto è quindi quello di dover rinunciare per sempre al cinguettio degli uccelli, un rischio al quale tutti noi siamo obbligati a ribellarci
Articoli correlati
Misteriose morie di animali
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.