La drosera è una pianta carnivora e resistente, conosciuta da secoli nella medicina popolare poiché cure infezioni delle vie respiratorie e tensioni muscolari. Le specie sono numerosissime, infatti la pianta è ben dislocata ovunque nel mondo ma la maggior biodiversità si riscontra in Australia, Sud America e Africa Meridionale.
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Vediamo nel dettaglio caratteristiche ed utilizzi della drosera.
Caratteristica della drosera sono i suoi tentacoli colorati, presenti sulle foglie. Questi sono dotati di ghiandole che secernono una sostanza collosa che intrappola gli insetti e aiuta la pianta a digerirli.
Particolarmente resistente e capace di adattarsi a qualunque clima, sono proprio le parti aeree a venire utilizzate per curare diverse patologie. Merito della presenza di oli essenziali, naftochinoni e flavonoidi.
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La specie rotundifolia, nota anche con i nomi di Rosolida o Rugiada del Sole è, in Italia, rara e protetta, che cresce presso i pascoli alpini fino a 1600 metri di altezza. I suoi piccoli fiori bianchi sbocciano in primavera, mentre in inverno, la pianta entra in stato vegetativo.
La drosera viene utilizzata soprattutto per curare le affezioni delle vie aeree, come bronchiti e tossi, ma anche per calmare gli spasmi intestinali e contro le verruche. Ma si dice anche che la pianta sia in grado di permettere la cagliatura del latte.
Particolarmente efficace sulla tosse secca e stizzosa per merito del droserone, la pianta è in grado di agire sulla muscolatura liscia dei bronchi come un calmante. Ha anche un’azione antimicrobica data dalla presenza dei naftochinoni, in grado di contrastare funghi e batteri.
E grazie a naftoquinone e flavonoidi mostra anche virtù antinfiammatorie, mentre l’acido ellagico sembrerebbe giocare un ruolo importante contro i tumori, in quanto contrasta la formazione di nuovi vasi sanguigni che permettono alle cellule maligne di svilupparsi e crescere.
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Storicamente utilizzata per curare la tubercolosi, per merito delle sue qualità espettoranti e disinfettanti, è utile anche in caso di bronchiti, tracheiti e pertosse. Ma la drosera è ottima anche per il trattamento di malattie del sistema linfatico, reumatismi, artriti, dolori osteoarticolari, stati ansiosi, depressione e dissenteria.
Si può utilizzare sia fresca che essiccata per farne un infuso contro la tosse e le infiammazioni dell’apparato respiratorio, come l’asma. Ne basta un cucchiaino per 250 ml di acqua bollente. Lasciate infondere per 10 minuti, filtrate e consumate. Potete bere fino a 4 infusi di drosera al giorno e comunque fino alla sparizione dei sintomi.
In commercio esistono molti rimedi per la tosse che contengono estratti di drosera, ma in erboristeria è anche possibile trovare la tintura madre e le capsule. Per la tintura madre, sono sufficienti 30 gocce da diluire in poca acqua e da prendere 3 volte al giorno. Il rimedio omeopatico alla 5CH, invece, si può assumere anche nella proporzione 3 granuli per ogni ora.
Bisogna stare attenti quando si maneggia la drosera, poiché la linfa, contenuta nelle foglie, può creare irritazioni a contatto con la pelle. Inoltre può interagire con farmaci cortisonici, FANS, alcuni antidepressivi, antitumorali e gli anti-coaugulanti. Se ne sconsiglia infatti l’uso a chi soffre di ulcere, coliti e gastriti.
Importante anche stabilire il giusto dosaggio, che varia da persona a persona, per non incorrere in problemi renali. Inoltre la drosera potrebbe interagire anche con i farmaci per l’ipertensione e per la cura delle malattie infettive. Proprio per il fatto che fa interazione con diversi farmaci, è fondamentale consultare il medico prima di assumerla.
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