E’ da record il fotovoltaico in Italia nel 2011
Nonostante il brutto momento a livello economico e una gestione quanto meno ondivaga da parte del governo in tema di energie rinnovabili, c’è una realtà italiana che riesce comunque ad emergere: è il fotovoltaico. A fine 2011 in corso l’Italia potrebbe diventare il paese con il più alto tasso di potenza fotovoltaica installata al mondo nel corso dell’anno.

A dare questa notizia è il GSE, Gestore Servizi Energetici, società che opera per la promozione dello sviluppo sostenibile (sul suo sito potete trovare un contatore fotovoltaico che, in tempo reale, fornisce dati sulle centrali in esercizio e la potenza erogata). Con circa 300.000 impianti, alla fine del 2011, l’Italia raggiungerà un livello di potenza di 12 GW.
Il risultato è a dir poco straordinario, se consideriamo tutti gli elementi del contesto. Un confronto con un impianto nucleare è, dunque, più che dovuto: se consideriamo il nuovo reattore nucleare dell’impianto di Olkiluoto, in Finlandia, emerge che la capacità produttiva del solare italiano (13,2 mila GWh contro i 9,6 mila GWh dell’impianto scandinavo) supera di una volta e mezzo quella di una centrale nucleare di ultima generazione: non si possono fare in queste poche righe considerazioni complesse di costo/opportunità delle due alternative, ma in termini di capacità produttiva i numeri non mentono.
Ulteriore, dovuto, confronto è da fare con la Germania, paese leader nella produzione di energia solare: nonostante una posizione geografica non propriamente vantaggiosa, i tedeschi hanno coperto quest’anno circa il 3,5% dei consumi elettrici; l’Italia, alla fine dell’anno, si avvierà a coprirne il 3%.
Riguardo alle prospettive future, le stime non sono uniformi. Il direttore scientifico del Kyoto Club Gianni Silvestrini stima che nel 2012 un’aggiuntiva potenza di 4000 MW verrà integrata alla rete nazionale; questa azione porterebbe ad una produzione di energia che coprirebbe il 5,5% dei consumi elettrici nazionali, equivalente a quella prodotta da due centrali nucleari e alla metà di quella prodotta dalle centrali a carbone attualmente attive. Il ricercatore presso il Politecnico di Milano Federico Frattini, invece, delinea una prospettiva più contenuta, spiegando che l’Italia continuerà, sì, a sviluppare tassi di crescita consistenti, ma probabilmente non fino alle rosee aspettative di Silvestrini.
Speriamo che l’eccezionale boom di quest’anno, confermato dal GSE, stimoli una seria riflessione da parte del governo e da chi di competenza riguardo le linee da seguire nel campo della produzione di energia e determini l’adozione di scelte chiare, ferme e responsabili nei confronti di un Paese che, pare, aver già compreso quale sia la strada da intraprendere.
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OK. Sono per il fotovoltaico… ma magari se ci lasciano un po’ di campi da coltivare sarebbe meglio… sui tetti bisogna metterli… SUI TETTI!!!! Scuole, palazzi, capannoni, chiese, abitazioni, ville, del posto ce n’è!!! perchè nei campi?!?!