L’Echinocactus è una categoria di piante cactacee dalla crescita lenta. Nonostante ciò, è molto duratura (può vivere fino a 30 anni) e comincia a fiorisce verso i 15 anni di vita. Dalla forma sferica e tondeggiante, ricoperta da ispide e lunghe spine robuste, è soprannominata anche “cuscino della suocera” e pure “palla d’oro” per via dei fiorellini gialli che compaiono in estate.
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Appartenente alla famiglia delle Cactaceae, si tratta di una pianta grassa proveniente dalle zone centrali dell’America. Con il termine generico Echinocactus si intendono delle piante succulente aventi forma globosa, o appena allungata, con coste piuttosto evidenti. Lungo i margini delle coste sono disposte delle areole tonde e ricoperte da una fitta pelurietta, con circa 8 spine lunghe e molto robuste.
Durante l’estate spuntano parecchi fiori gialli che vanno a formare una sorta di corona attorno all’apice.
Il nome deriva dal greco Echinos che vuol dire “porcospino”. Il riferimento è palesemente chiaro e si riferisce alla somiglianza della pianta con l’animale.
Nel linguaggio comune, invece, questa pianta è nota contanti nomi curiosi, quali, “cuscino della suocera”, “cactus barile” e “palla d’oro”.
Ne esistono diverse specie, ecco le più diffuse.
Le piante appartenente al genere Echinocactus cominciano a fiorire in età adulta, più o meno verso i 15 anni. In estate, sulla cima della pianta, fanno la loro comparsa dei piccoli fiori gialli con diametro di circa 5 centimetri.
Come accade per la maggior parte delle piante grasse, si tratta di una pianta piuttosto facile da coltivare e curare. Sopporta bene sia il caldo che la siccità. Di contro, non ama gli eccessi idrici che possono portare al marciume radicale. Vediamo più nello specifico i parametri da tener presenti per coltivarla al meglio e mantenerla bella e in salute.
In inverno, sospendere le irrigazioni. In estate, va annaffiata più o meno ogni 3 settimane, aspettando sempre che il terreno sia ben asciutto anche nel substrato prima di procedere a nuova annaffiatura. Per le quantità, sarà utile sapere che per un esemplare di grandezza media, servono 200 ml di acqua circa.
Gradisce le posizioni molto luminose e soleggiate. Durante l’estate, specie nelle ore centrali della giornata, provvedere ad una leggera semi ombreggiatura.
L’Echinocactus cresce bene in vaso. L’importante è spostarla di posizione spesso. Soprattutto d’estate, l’ideale sarebbe spostare il vaso dell’Echinocactus sul balcone o in giardino. Ama gli spazi molto luminosi e i raggi diretti del sole. Per una corretta crescita, la temperatura non deve scendere al di sotto dei 5 gradi.
Ve effettuato in primavera e se necessario. Poiché l’Echinocactus ha una crescita molto lenta, di media, si può procedere col rinvaso ogni 2-3 anni.
Come procedere:
I vasi più indicati sono in coccio. Ovviamente, ad ogni rinvaso, va utilizzato un vaso un poco più grande rispetto al precedente.
Si riproduce tramite seme, utilizzando un terreno ricco di sabbia. Non appena spuntano le prime piantine, procedete con l’interramento in giardino o il rinvaso.
Si tratta di una pianta piuttosto robusta e, come tale, si ammala di rado.
I suoi principali nemici sono il marciume e l’eccessiva umidità. Entrambi questi problemi possono essere facilmente evitati mantenendo la pianta asciutta, annaffiandola solo quando effettivamente necessario ed utilizzando un terriccio ricco di materiale drenante.
Infine, come accade per la maggior parte delle piante grasse, anche l’Echinocactus può cadere vittima della cocciniglia. Per eliminarla possono essere utili delle toccature localizzate con del cotone imbevuto di alcol.
Nel linguaggio dei fiori, come tutte le piante grasse, anche l’Echinocactus sta a rappresentare la resistenza verso le avversità.
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