Eco fino alla morte: anche l’urna è eco-sostenibile
No, non è uno scherzo, ma è il frutto della creatività (magari un po’ macabra) della giovane designer italiana Veronika Gantioler.
L’urna eco-sostenibile si è aggiudicata il premio al concorso di design Talente 2010, bandito dalla Camera di Commercio di Monaco di Baviera, un appuntamento in cui ogni anno vengono proposti i migliori oggetti di artigianato a livello mondiale. Il progetto è nato come tesi di laurea all’interno della Libera Università di Bolzano e si è subito distinto per la sua innovativa originalità.

L’urna biodegradabile si chiama GAIA ed è costituita da un cilindro di torba contenente i semi della pianta prescelta.
Una volta sotterrate le ceneri del defunto, il cilindro inizia a decomporsi, la torba si amalgama poco a poco con il terreno ed essendo le ceneri un fertilizzante naturale, da esse nascerà la pianta.
“L’urna biodegradabile — afferma l’autrice Veronika Gantioler — rappresenta la vita dopo la morte. Le ceneri del defunto, inserite al suo interno assieme ai semi, possono essere piantate in giardino, dando nutrimento a una nuova forma di vita, nella fattispecie una pianta” (Corriere dell’Alto Adige, 25/07/2009).
E’ una sorta di monumento alla vita, più che alla morte, un modo per esorcizzare la paura dell’aldilà attraverso il simbolo della vita, la pianta che cresce.
La designer in questo modo è riuscita a curare sia l’aspetto affettivo legato alla perdita che il rispetto per l’ambiente, dimostrando come si possa essere ecologici fino alla fine!