Che cos’è veramente l’economia circolare? Un sistema economico che si avvale della sostenibilità per rigenerarsi e prevede che, dopo il consumo, vi sia il riciclo dei beni. E questa nuova logica economica sostenibile sta diventando sempre più presente e concreta nella vita quotidiana.
La consapevolezza dell’insostenibilità sotto molteplici punti di vista dell’attuale sistema economico è, infatti, sempre più diffusa a ogni livello. L’economia circolare può fornire alcune risposte alternative di cui si ha bisogno per proseguire una crescita e uno sviluppo che altrimenti prima o poi si interromperebbero per via dell’esaurimento delle materie prime.
Scoprite, allora, tutto sull’economia circolare per avere una conoscenza più approfondita delle logiche che la caratterizzano.
Contenuti
Il termine definisce un sistema economico basato sulla rigenerazione dei materiali capace di rigenerarsi da solo e deriva dall’esigenza di perseguire uno sviluppo sostenibile.
Secondo la Ellen MacArthur Foundation, autorevole ente benefico attivo nella promozione dell’economia circolare, in questo sistema economico i flussi di materiali sono di due tipi:
In particolare, questo sistema economico è incentrato su un modello di produzione e consumo attento alla riduzione degli sprechi delle risorse naturali attraverso una costante condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo dei materiali esistenti.
Si basa su 5 pilastri che definiscono la logica da seguire nell’intera filiera del ciclo produttivo al fine di implementare questo tipo di sistema economico.
L’esempio più eclatante di economica circolare e quello che probabilmente ha inciso di più sulla quotidianità è la raccolta, separazione e riciclo dei rifiuti domestici. Un gesto semplice che consente di separare e riciclare il 50% dei rifiuti urbani prodotti in un anno, secondo i dati di ISPRA.
Un altro esempio di economia circolare è rappresentano dalla diffusione di prodotti elettronici rigenerati. Abbiamo parlato in passato di pc ricondizionati e telefoni ricondizionati che prolungano il loro ciclo di vita, invece che essere gettati. Negli ultimi anni si sta, inoltre, moltiplicando l’impegno di piccole e grandi aziende per implementare iniziative e progetti che abbiano come scopo l’attuazione dei principi che sottostanno alla logica di economia circolare.
Nella vita quotidiana, si può decidere di privilegiare prodotti a minor impatto ambientale; che presentino cioè packaging meno inquinanti o riciclati. Altre idee riguardano l’evitare il più possibile l’utilizzo della plastica, compostare e convertirsi alla doggy bag quando si è fuori.
Nelle autostrade della Scandinavia, sono già presenti le toelette compostanti, che utilizzano le deiezioni umane per creare compost ed energia pulita. Negli Stati Uniti è diffuso l’affitto di auto e accessori moda, mentre alcuni propongono allevamenti di insetti per far fronte all’emergenza alimentare.
Creare un sistema economico sostenibile basato sul riutilizzo, la riparazione, il riciclo e la riduzione degli sprechi di risorse naturali è uno degli obiettivi promossi dalla Comunità Europea, anche nell’ambito dell’informatica, con il green computing.
Per mettere in pratica questo percorso virtuoso, l’IUE ha adottato una serie di politiche e iniziative che promuovono l’economia circolare a livello centrale e nelle varie nazioni. La strategia è stata adottata nel 2015 e prevede un’azione su diversi fronti:
Tra le misure previste ci sono la promozione della progettazione ecologica, il sostegno alla ricerca e all’innovazione, la promozione del riutilizzo dei prodotti e l’aumento della percentuale di riciclaggio.
La Comunità ha inoltre emanato diverse normative (Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti e 2006/66/CE sulle pile e accumulatori, direttiva 2012/19/UE sui RAEE e 2001/81/CE per le emissione di inquinanti atmosferici) in materia di gestione dei rifiuti, che prevedono una serie di ambiziosi obiettivi. Tra il 2015 ed il 2018 ha presentato un piano d’azione bilanciato su diverse proposte che riguardano altrettante aree dei rifiuti e gli obiettivi comuni da raggiungere:
Per far sì che questi obiettivi abbiano successo, ha anche messo in campo misure concrete che promuovano il riutilizzo nei vari distretti industriali, per avviare un circolo virtuoso in cui lo scarto e il sottoprodotto di un settore industriale diventi materia prima di un altro settore. Inoltre, ha inaugurato il concetto di responsabilità del produttore, affinché sia obbligato a fabbricare prodotti più ecologici e a stimolare sistemi di recupero e riciclao di prodotti esistenti.
Dal 2020 ha istituito il programma Green Deal, che sostiene progetti volti alla promozione dell’economia circolare a livello locale e regionale. Inoltre, il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici investe in progetti specifici grazie alla concessione di prestiti e garanzie, alcune anche a fondo perduto.
L’EU sostiene dunque attivamente l’economia circolare per rendere l’Europa più sostenibile, ridurre gli sprechi di risorse naturali e favorire la transizione verso un’economia a basso impatto ambientale.
Per spiegare i concetti di upcycle e riciclo ai bambini, si può partire da oggetti che sono importanti per loro, che riguardano la loro realtà, come i giocattoli.
La plastica è uno dei materiali più inquinanti della Terra, pertanto potrebbe essere utile sensibilizzare i bambini ai materiali ecologici, e ancora coinvolgerli in iniziative di giving back e donazione.
Nonostante l’economia circolare sia sempre più sostenuta da iniziative e finanziamenti pubblici vi sono ancora diversi ostacoli alla sua diffusione su larga scala.
Tra questi vi sono, ad esempio, la mancanza di consapevolezza e conoscenze da parte delle imprese per creare soluzioni basate su questo tipo di economia- Oppure la scarsità o mancanza di investimenti in misure che possono migliorare la produzione o innovare i modelli di business in quanto appaiono complessi o rischiosi.
La richiesta di prodotti sostenibili, seppure in crescita, resta scarsa soprattutto nel caso che questi implichino delle modifiche di abitudini e comportamenti e spesso il loro prezzo è decisamente alto e di conseguenza poco attraente per i consumatori non particolarmente interessati all’impatto ambientale di ciò che consumano.
L’economia circolare presenta molteplici vantaggi ma anche qualche criticità.
Scoprite, allora, tutti i pro e contro della diffusione e adozione di questo modello economico.
La diffusione di un modello economico basato sull’economia circolare può avere molteplici effetti positivi su tematiche da cui dipende il futuro del pianeta. Tra questi vantaggi ci sono:
Questa forma di economia sostenibile non presenta solo vantaggi ma anche due principali svantaggi:
L’economia circolare basandosi sulla valorizzazione del riutilizzo dei materiali si pone in antitesi all’economia lineare il cui schema logico prevede: estrazione, produzioni, utilizzo e smaltimento.
L’attuazione di un modello di economia circolare è centrale per promuovere l’eco-sostenibilità anche a livello di sviluppo economico, per venire incontro così ai bisogni ambientali e sociali.
L’attuale sistema economico, infatti, ha comportato un crescente consumo di risorse naturali che alla lunga sono destinate ad esaurirsi. Di conseguenza, sarà impossibile mantenere questi loro ritmi di sfruttamento.
L’economia circolare, fondata invece sul minor sfruttamento delle risorse naturali grazie alla riduzione e riutilizzo dei rifiuti generati dalle attività produttive e su abitudini di consumo più consapevoli, è in grado di coniugare crescita e sostenibilità.
Per saperne di più sui temi dell’ecologia, della sostenibilità e del vivere all’insegna del green, ecco alcuni articoli interessanti per voi:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.