Energia marina in Italia: a che punto siamo?
L’Italia, la sua forma a stivale, il suo essere accarezzata per il 70% dal mare. Come non pensare di sfruttare questa caratteristica che in qualche modo la rende unica nel paesaggio europeo e mediterraneo? E’ una domanda su cui si è discusso ampiamente nella due giorni di lavori svoltasi a Roma recentemente proprio sul tema della produzione elettrica in relazione al mare, alle correnti e al moto ondoso.

Organizzato da Enea (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e dal Ministero per lo Sviluppo Economico, il workshop ha dibattuto sulle concrete potenzialità energetiche del mare e sulle sperimentazioni attualmente in corso. In particolare, si stanno individuando dei siti ‘papabili’ per la produzione di energia da correnti.
Lo Stretto di Messina, ad esempio, è da anni sotto sperimentazione. Infatti in questa zona è attivo il prototipo Kolbot, una turbina marina ad asse verticale che sfrutta le correnti per la conversione in energia elettrica. Una invenzione tutta italiana, realizzata da un’azienda siciliana, la Ponte di Archimede sulla base delle ricerche del Dipartimento di Progettazione Aeronautica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Sempre italiano sarà il brevetto di una diga a cassoni denominata Rewec3 (Reasonant Wave Energy Converter) che sarà integrata all’azione della turbina.

Intanto, si discute sul ‘dove’. Sono le coste tirreniche a essere quelle più ‘interessanti’ secondo i lavori scientifici presentati al workshop.
Dopo lo stop al nucleare, fanno sapere da Enea, è fondamentale impegnarsi a cercare fonti di energia rinnovabili con sistemi poco invasivi e ben integrati all’ambiente.
Una sfida che non si può perdere: catturare la forza del Mediterraneo e trasformarla in risorsa.
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Salve, desidero sapere dove e come sia possibile reperire la documentazione redatta in relazione al convegno di Roma qui citato. In alternativa un sito o altro lugo dove poter esaminare quanto è stato discusso in occasione del convegno.
Grazie