Energia solare domestica anche nella yurta…

La popolazione della Mongolia è storicamente nota per il suo stile di vita nomade e ad impatto zero, nel pieno rispetto dei ritmi della natura.

Energia solare domestica anche nella yurta…

Tuttavia negli ultimi anni la tecnologia è riuscita a raggiungere le lontane steppe tanto che ad oggi su 2,8 milioni di abitanti, solo 800.000 continuano a seguire le tradizioni, rifiutando categoricamente l’elettricità e l’acqua corrente.

SCOPRI QUESTA STORIA: La famiglia italiana che voleva vivere nella yurta

Adesso però le cose stanno lentamente cambiando e parte della popolazione si sta avvicinando alle fonti rinnovabili, in particolar modo al solare, sfruttando i 250 giorni di luce di cui possono godere ogni anno. Non a caso gli altipiani della Mongolia sono noti come “terra dal cielo azzurro“.

Il nuovo Governo ha pensato di sponsorizzare un’iniziativa che mira a dotare la classica yurta, la tenda a forma di cupola, con dei sistemi solari domestici.

TI POTREBBE PIACERE: Nomad Micro Houses, una casa prefabbricata in 9 metri quadrati

Installando questi pannelli si può ovviare all’inconveniente di non potersi appoggiare ad una linea elettrica fissa.

In questo modo i nomadi hanno a disposizione la corrente elettrica necessaria per ricaricare i cellulari, seguire le previsioni meteo in tv e refrigerare gli alimenti.

L’introduzione dei telefoni cellulari ha avuto un impatto positivo sulla popolazione che fino a poco tempo fa era costretta a fare lunghi viaggi per raggiungere uno studio medico in caso di necessità. Inoltre questo ha consentito loro di restare in contatto con i figli che spesso vengono mandati a studiare in collegio lontano dalla propria famiglia.

LEGGI ANCHE:

Tuttavia i costi per l’installazione sono ancora proibitivi e molti pastori hanno dovuto rinunciarvi.

La Banca Mondiale si è offerta di coprire la metà delle spese per l’investimento iniziale e per la manutenzione, ma questo non è bastato per consentire a tutte le famiglie di potersi avvicinare al solare.

Per generazioni questa popolazione è riuscita a sopravvivere tramandando da nonno a nipote una cultura nomade fatta di sacrifici, rispetto per la famiglia, amore per la natura.

Le tecnologie modificano abitudini e stili di vita, speriamo solo che questo non rappresenti l’inizio di un lento processo di estinzione.

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Pulsante per tornare all'inizio