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Energie rinnovabili: il grande capitale fiuta la torta?

In un precedente articolo avevamo evidenziato come soprattutto il comparto delle piccole e medie imprese stesse mostrando particolare dinamismo nello sviluppare il settore delle energie rinnovabili nostrano.
Non che i grandi gruppi stiano alla finestra, anzi.
Il mercato della green energy è stato preso d’assalto da diversi gruppi appartenenti alla elite imprenditoriale italiana di recente: anche nel gotha del capitale tricolore, sembra quasi che siano in minoranza quelli che non credono che quello delle energie rinnovabili non sia più un giochetto da bambini, ma il vero business dell’immediato futuro.

Energie rinnovabili: il grande capitale fiuta la torta?

L’assalto della old economy al tempio delle energie rinnovabili è capeggiato dagli ex-monopolisti ENI ed ENEL. Se i primi hanno sviluppato un sistema per tagliare le emissioni di CO2 delle centrali a gas tramite una serie di innovazioni della controllata ENI Power, anche ENEL è all’avanguardia con la consociata ENEL Green Power nel campo delle smart grid, che rendono possibile l’immissione nella rete di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Ma sono i campioni di comparti che più old economy non si può, come il mattone, il petrolio e l’acciaio a dare i segnali meno scontati e più significativi.
Ad esempio Italcementi, dove la famiglia Pesenti è più che mai focalizzata sulla crescita di Italgen, la società dedicata alla produzione ed alla distribuzione di energia elettrica del gruppo.
O Saras, dove la nuova nidiata Moratti studia come posizionarsi in un futuro post-petrolio con iniziative quali quella del parco eolico di Ulassai, nella Sardegna centro-orientale, attualmente con una capacità installata di 72 MW.
Per non parlare del primo gruppo che ha issato una donna alla presidenza di Confindustria (che non ha caso ha difeso con le unghie dai tagli i fondi destinati alle energie rinnovabili della legge finanziaria), Marcegaglia, che pur avendo l’acciaio come core business, ha ben tre società all’interno del gruppo dedicate allo sviluppo del mercato delle energie rinnovabili.

Tutti segnali positivi, che confermano – se ce ne fosse il bisogno – che quello della green energy è un mercato che nessuno oggi si sente di snobbare.

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